Capitolo 11

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Un rumore alle mie spalle mi fa saltare dallo spavento... una porta si apre, emettendo un suono cigolante.

Mi giro di scatto e davanti a me si presenta l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere
"Cole? Cosa ci fai sveglio?" Chiedo sotto voce. Lui intanto resta sull'uscio della porta e mi guarda sorpreso, forse non si aspettava nemmeno lui di trovarmi sveglia a quest'ora
"Potrei farti la stessa domanda" dice lui alzando un sopracciglio.
Mi accorgo di essere in una posizione tesa, quindi mi rilasso, abbassando le spalle, e faccio un passo verso di lui, così da non dover parlare troppo forte
"Non riuscivo a dormire" sussurro "Tu?"
"Nemmeno io..."
"E come mai sei vestito?" Guardo i suoi vestiti, ha dei jeans, una t-shirt nera e una giacca dello stesso colore.
"Ehm... volevo fare una passeggiata. Tu invece perché sei in pigiama e hai le scarpe da ginnastica? Dove volevi andare vestita così?" Chiede quasi ridendo
"Volevo solo andare al bar qui di sotto" ammetto imbarazzata per il mio outfit. Abbasso la testa, ma per fortuna il buio del corridoio nasconde il rossore delle mie guance.
"Ti accompagno allora"
Scendiamo silenziosamente le scale e andiamo verso il bancone del bar.
"Una brioche per me"
"Per me un caffè" dice Cole. A quest'ora? Lo guardo confusa, ma non gli dico niente.

Aspettiamo le nostre ordinazioni e ci sediamo su un divanetto là vicino, e quando il cameriere ci porta il caffè e la brioche, iniziamo a mangiare nel silenzio più totale dell'hotel. Si sente solo il basso rumore della mega tv appesa al muro vicino al bancone, che il barista guarda attentamente. E così faccio anch'io, dato che nemmeno Cole sembra intenzionato a parlare.

***
"Torniamo su?" Chiedo
"Va bene" risponde alzandosi dal divano. Percorriamo il lungo corridoio buio e silenzioso, fino ad arrivare alle nostre porte.
"Ora ti è venuto sonno?" Gli chiedo sorridendo
"No, per niente" risponde sincero
Sospiro e annuisco debolmente. Poi lo guardo in faccia, e noto, anche se è buio, le sue profonde occhiaie.
"Da quanto non dormi? E non dire bugie" gli dico diretta, si vede che ha un problema
"Più o meno 3 giorni, o forse 4"
Lo guardo sorpresa, perché non ne ha parlato con nessuno?
"Ma tranquilla, niente di preoccupante, semplicemente o mi sveglio all'improvviso o proprio non ho sonno. Ma ho tutto sotto controllo" dice lui, eppure mi sembra che non sia vero, che non abbia tutto sotto controllo, e che non è semplicemente perché non ha sonno.
Annuisco debolmente e mi giro verso la mia porta, tirando fuori la chiave della camera.
"Ti va di venire in camera mia?" La sua voce interrompe il silenzio che si era creato, e io mi blocco sul posto, mantenendo lo sguardo sulla chiave.
"Solo....solo se vuoi" dice lui sotto voce.
Mi giro verso di lui, e ha davvero uno sguardo distrutto, e sembra quasi che mi stia supplicando di tenergli compagnia, ma non capisco a quale scopo.
"Ok, scusa non dovevo chider..."
"Ok" lo interrompo. Rimetto la chiave in tasca e vado verso di lui, che sorpreso e al tempo sollevato dalla mia risposta, tira fuori la sua chiave e mi fa spazio per passare. Entro in camera sua, e noto subito tutto il disordine: sul tavolo ci sono almeno 5 tazze di caffè già bevute. Sul comodino c'è un pacchetto di sigarette per metà vuoto, e affianco il posacenere strapieno. Tutto accompagnato da un paio di vestiti buttati a terra, e il resto invece messo in modo confuso sulla sedia.
"Ehm... scusa il casino, avrei dovuto mettere apposto oggi pomeriggio, ma non ho contato bene i tempi" si giustifica. Cammino per la stanza, in silenzio e mi avvicino al tavolo, prendendo tra le mani una tazza del caffè da asporto che aveva comprato al bar questo pomeriggio, notando che, come tutte le altre, è ovviamente vuota.
"Io vado in bagno a cambiarmi" dice, prendendo da terra dei pantaloncini di tuta neri fino al ginocchio, e una t-shirt dello stesso colore. Entra nel bagno e si chiude la porta alle spalle.
Mi siedo sul letto, e noto che sul comodino, oltre al pacchetto di sigarette che avevo visto prima, ce né un altro, vuoto. Ma cosa gli prende? Ecco perché non riesce a dormire, se fuma e beve tutto quel caffè. Ma perché lo fa? È stressato?

Una folata di vento proveniente dalla finestra aperta davanti al letto, mi scompiglia i capelli, e sono costretta a chiudere leggermente gli occhi, mentre un brivido mi percorre la schiena. La porta del bagno si apre, rivelando Cole che mi guarda quasi colpevole, forse non voleva io vedessi la sua camera, me se ne è ricordato solo quando ormai ero già entrata...

Prende una felpa nera, e si siede vicino a me, porgendomela
"Tieni" sussurra
La prendo in mano, e la indosso, e ovviamente mi sta enorme, le maniche mi coprono completamente le mani, se non anche di più, e mi sta larga sulle spalle, e lunga alla fine. Restiamo in silenzio, mentre fissiamo il paesaggio notturno fuori dall'enorme finestra.
"È un periodo un po' complicato" inizia a dire, e io lo ascolto, in silenzio "il lavoro, gli impegni fotografici, le mille interviste, il fatto di non vedere la mia famiglia da mesi, è diventato stressante"
"È per questo che fumi così tanto?" Chiedo guardandolo, lui fa lo stesso, ma abbassando la testa poco dopo
"Sì" risponde semplicemente.
I miei occhi cominciano a cedere, e Cole se ne accorge. Si sposta leggermente, per distendersi sul letto.
"Dai, stenditi qua" apre un braccio, e senza farmelo ripete due volte, mi avvicino, e lui stringe il braccio intorno alle mie spalle.

La mie testa è appoggiata vicino al suo petto, mentre mi stringo nella sua felpa, assaporando il suo buonissimo profumo. Il vento proveniente dalla finestra fa muovere lentamente le tende bianche e soffici, quasi come delle onde, e rimango incantata dalla pace che si può sentire dentro questa stanza, e la presenza di Cole aiuta sicuramente. Una folata d'aria più forte del solito, mi scompiglia i capelli e mi provoca un altro brivido. Cole mi stringe più a se, e mi accarezza il braccio, per procurarmi un po' di calore. Mi addormento, tra le sue braccia, probabilmente con un sorriso stampato sulle labbra, mentre Cole continua a tenere lo sguardo sul soffitto, e devo ammettere che sto benissimo in questo momento, vicino a lui...

***
Il rumore delle macchine e la luce del sole mi risvegliano. Apro leggermente gli occhi, e sento una presenza di fianco a me, e il piumone bianco tirato su, fino a sotto il mio mento
Ci metto un po' a ricordare cosa era successo, e quando i ricordi iniziano a riaffiorare, mi alzo leggermente sul gomito, e con gli occhi mezzi chiusi e ancora addormentati, sorrido nel vedere Cole che dorme beatamente e sembra essere così rilassato. Quindi si è riuscito ad addormentare dopo 4 notti in bianco?

Sposto leggermente il piumone, e lo riposiziono su di lui. Prendo il telefono, la chiave, e prima di uscire dalla stanza lo riguardo; ancora dorme, e sorrido a quell'immagine, felice del fatto che ora stia meglio rispetto a ieri sera.

Esco dalla porta, e per poco non vado addosso a qualcuno.
"Lili?" Chiede Kj confuso
"Ehm... Kj" dico imbarazzata, e probabilmente diventando rossa come un pomodoro...
Mi guarda dal basso all'alto, e mi ricordo di aver addosso la felpa di Cole, facilmente riconoscibile perché 10 taglie più grande di me.
Ha la faccia sorpresa, probabilmente perché mi ha appena sgamato uscire dalla porta della stanza di Cole, con indosso la sua felpa.
"Ehm... non è come credi"
Ride leggermente e mi interrompe "Se lo dici tu"
Mi passa davanti e va verso le scale, probabilmente per andare a fare colazione
Io cerco di urlargli dietro "veramente Kj io ero là solo per..."
"Si si ok" mi risponde di spalle, mentre continua a camminare, e posso sentire la sua risata.
Sorrido leggermente, e torno in camera mia, preparando la mia valigia e cambiandomi per andare a fare colazione.

***
Arrivo nella zona del ristorante, dove mi attende il buffet della colazione. Sono tutti già seduti ad un tavolo, compreso Cole. Mi prendo un the caldo, una fetta di torta e mi siedo tra Camila e Mads. Guardo Cole, che mi sorride, e noto che stranamente ha preso il caffè. Scuoto la testa e sorrido, mentre Kj mi guarda, prendendomi probabilmente in giro, e gli faccio cenno con gli occhi di smetterla. Penso Cole abbia capito la situazione, infatti guarda il suo amico alzando un sopracciglio e sorridendo, scuotendo la testa, e Kj si aggiunge alla sua risata. Fortunatamente Mads e Camila sono troppo impegnate a parlare tra loro per accorgersi cosa stia succedendo, sennò starebbero dando di matto. Mangio la mia colazione, unendomi al loro discorso
"Pronti per tornare a casa?" Chiede Camila
"Non abbastanza pronto per tornare alla vita normale" dice Kj
"Già, mi mancherà questo posto" dico sospirando
"Vorrei rimanere ancora qua anche se solo per un giorno" dice Cole, e subito dopo mi guarda. Sorrido e abbasso la testa. Possibile che io mi senta così bene in questo momento, come se non avessi nessun problema? Possibile che io mi senta semplicemente.... felice?

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