Capitolo 54

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Ci continuano a guardare, tutti preoccupati e scioccati, e devo dire che lo sono anch'io.
Cosa avranno scoperto? Sanno di quello che è successo al locale? E come? Lo hanno letto su internet? Questo vorrebbe dire che la mia storia è finita ovunque!
"C-cosa riguardo a ieri sera?" Chiedo io, facendo finta di niente.
"È scritto su tutti i giornali!" Urla mia mamma, furiosa. Ma perché è così arrabbiata?
"D-di cosa stai parlando mamma?" Continuo a fare la vaga e anche a balbettare...
Guarda di nuovo il tablet e legge ad alta voce:

"Ieri sera, ad un noto locale nella città di Cleveland, è avvenuta una rissa tra due ragazzi, finita in ospedale.
Cris Jonson, 27 anni, riporta la frattura del setto nasale e diversi lividi sulla faccia. Accuserebbe un ragazzo molto famoso, a livello mondiale, di averlo aggredito senza una ragione, nel bagno del locale. Il nome che ha fatto è quello di Cole Sprouse, il noto attore che attualmente interpreta Jughead Jones, in Riverdale. Il caso è ancora da controllare, anche perché le risposte della vittima sono poco chiare e confuse. La personalità oscura di Jughead si è imposessata anche del vero attore Cole Sprouse? Presto nuovi aggiornamenti"

Resto in silenzio, così come Cole, mentre mia mamma e tutta la famiglia ci guardando sconcertati. Se solo sapessero che Cris voleva violentarmi... ma non ho il coraggio di dirlo, l'altra volta sono finita dallo psicologo per questo.
"Beh, non dite niente?" Ci incita mio padre.
"I-io..." cerco di trovare le parole, ma non mi esce niente, e Cole sembra essere nella mia identica situazione.
"Hai portato dentro la mia casa un aggressore! Ha picchiato Cris, quel povero ragazzo!"
"Non è un ragazzo violento Cole!" Prendo subito le sue difese.
"Ah no? E allora spiegami come mai Cris si trova in ospedale!"
"I-io..." cerco di dire ancora, ma mi blocco nuovamente.
"Ok basta! Voi due non vi vedrete mai più" ci indica mio padre.
"Cosa?! NO!" Urlo io, mentre mio padre mi prende un braccio e mi allontana da Cole, che preoccupato cerca di riafferarmi, ma invano.
"Tu non torni a Vancouver, resti qua, con noi. Non reciterai più, andrai all'università e tornerai dallo psicologo! Chissà cosa ti ha messo in testa questo ragazzo!" Dice mia madre, riferendosi a Cole.
"NO! non è giusto" urlo di nuovo io, con le lacrime agli occhi.
"E tu? Non dici niente?" Chiede mio padre a Cole.
Lui mi guarda, distrutto. Penso abbia appena sentito la frase più brutta per lui, quella che non ci possiamo più vedere.
Lui resta in silenzio. Sa anche lui che qualunque cosa dica, i miei daranno ragione a Cris.
"Fuori da questa casa!" Urla mia madre.
"NO!" Cerco di dimenarmi tra le braccia di mio padre, che però mi tiene salda, in modo che non possa raggiungere Cole.
Quest'ultimo resta fermo sul posto, in silenzio, non sa cosa fare, vorrebbe aiutarmi, ma non sa in che modo.
"Fuori ha detto!" Urla anche mio padre.
Cole si gira lentamente verso la porta, mentre io cerco disperatamente di raggiungerlo.
Non può andare via, non può lasciarmi così, senza nemmeno la possibilità di toccarci ancora una volta.
Cole si dirige verso l'ingresso, riesco a vederlo dalla cucina, ancora imprigionata tra le braccia di mio padre.
"COLE!!" lo chiamo disperata, e con le lacrime agli occhi.
Si ferma, ancora girato di spalle.
Mia mamma è pronta per urlargli ancora dietro, ma le parole di Cole la precedono: "È stata violentata"
Le mie grida cessano, tanto velocemente quanto il silenzio che sta dominando la casa. Le mie sorelle rimangono a bocca aperta, mentre mia madre è incredula.
"Chi?" Chiede
"Lili" risponde Cole, girandosi nuovamente verso di noi.
Incontro i suoi occhi, sono rossi e lucidi, proprio come i miei. Il mio respiro si blocca. Ha appena detto quello che io non riuscivo a dire, e non so come i miei genitori reagiranno.
"Come scusa?" Chiede mio padre, con voce arrabbiatissima.
"Due anni fa" risponde lui, con voce rotta.
"Ma cosa stai dicendo ragazzino?!" Urla mio padre incazzato.
"Lei ha provato a dirvelo, ha provato a raccontarvi la verità, ma voi non l'avete mai ascoltata, e nemmeno questa volta siete intenizonati a farlo a quanto pare" spiega Cole. "Cris ha abusato di lei, anche mentalmente, ma voi non lo avete mai capito!" Urla stremato.
Mio padre lascia la presa sulle mia braccia, e sgrana gli occhi, guardandosi intorno.
"No...no, tu menti, tu stai mentendo" dice mia madre balbettando.
"È la verità" intervengo io.
Si girano tutti di scatto verso di me, compreso Cole, che secondo me non si aspettava avrei avuto il coraggio e la forza di dirlo.
"La sera in cui voi non c'eravate, il ladro che è entrato era lui, e..." cerco di dire, ma quello che sta per venire non l'ho nemmeno raccontato a Cole. "Lo ha fatto altre volte..."
Cole stringe i denti e i pugni, mentre i suoi occhi sono rabbiosi.
"Ma Lili...Cosa stai dicendo?"
"È la verità!" Urlo stanca di dover dare spiegazioni anche alla mia famiglia.
"Perché non ce lo hai mai detto?" Chiede mio padre
"L'ho fatto! Ma voi mi avete mandato dallo psicologo!"
Restano in silenzio, e le mie sorelle si tengono la mano tra loro. "E ha tentato di farlo anche ieri..."
Mia madre si porta una mano alla bocca, scioccata e probabilmente ancora incredula. "Ma per fortuna c'era Cole con me" dico, girandomi verso di lui. Faccio alcuni passi lentamente verso l'ingresso, mettendomi al fianco di Cole.
"Noi ce ne andiamo" dico in conclusione, mentre un'ultima lacrima mi riga il viso. Non voglio stare qua a spiegare tutta la storia a coloro che non hanno voluto nemmeno sentirla la prima volta... Non si meritano che io mi apra così tanto con loro, come invece ho fatto con Cole.
Mi avvicino alle mie sorelle e le abbraccio forte. A meno che non vegano loro a trovarmi, dubito che ci rivedremo presto in questa casa...
"Io sto bene" sussuro nelle loro orecchie "Con Cole sono al sicuro, e vi voglio un bene dell'anima" dico dando un bacio a testa. Loro mi guardano ancora sconvolte, mi dispiace abbiano dovuto assistere a tutto questo... un giorno forse racconterò loro come sono andate le cose.
Mi riavvicino a Cole, che mi stringe una mano. Guardo i miei genitori per l'ultima volta, e loro sembra non vogliano più fermare me dell'andare via. Probabilmente stanno realizzando di aver amato più il molestatore di loro figlia, della loro figlia stessa...

Usciamo di casa, in silenzio, e ci dirigiamo verso la fermata di un autobus, per raggiungere il nostro aereo.
Ci fermiamo nel marciapiede, e Cole si mette di fronte a me, e senza dire niente, mi abbraccia. Sprofondo nel suo petto, e mi lascio andare a un pianto disperato.
"Sei stata forte, sono fiero di te" mi sussurra, accarezzandomi la testa e rassicurandomi.
"Non ce l'avrei mai fatta senza di te..." dico, ripuntando lo sguardo verso il suo. "Ti amo Cole, non sai quanto"
"Ti amo anch'io Lili" dice, per poi lasciarmi un leggero bacio sulle labbra.

Quello che avevo detto alle mie sorelle era vero, sono felice, con Cole sono felice, perché lui mi rende felice.
E non potrei desiderare cosa migliore, se non lui...

*****
Spazio autrice
Ragazzi, la storia sta giungendo al termine...
Ma almeno ci sembra essere un lieto fine!
Cosa ne pensate di tutta questa faccenda? Ha fatto bene Cole a dire la verità? Cosa succederà adesso?
Scrivetemi tutte le vostre teorie nei commenti e VOTATE❤

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