Capitolo 18

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Poggia le sue labbra sulle mie...

Tutte le emozioni si annullano. Non esiste Rachel, o famiglia, o lavoro, o amici, o Cris, o nessun altro.

Solo io e lui, le sue labbra e le mie, i corpi a contatto tra loro e la sua mano sulla mia guancia, i nostri battiti, i nostri respiri, i capelli al vento.

E sto così bene adesso, eppure al tempo stesso mi vengono alla mente mille domande.

Si stacca da me e lentamente riapro gli occhi. Lo guardo, ma il suo sguardo non lo riesco a decifrare. Sembra incantato e non dice niente.
"Cazzo" impreca e si alza da me, mettendosi in piedi e girandosi dall'altra parte.
"Cole!" Lo richiamo, ma inizia a camminare per andare non so dove. Cosa gli succede? Prima mi bacia, e poi? Forse se ne è pentito.
Mi alzo velocemente per raggiungerlo, correndo verso la sua direzione
"Cole!" Lo richiamo. Lui si ferma sul posto e quando finalmente sono dietro di lui, inizia a parlare, ma sempre girato di spalle
"Scusa, non dovevo" dice sospirando
"E perché?" Chiedo confusa.
"Perché non possiamo, noi, non potremmo mai, io non posso" dice girandosi e urlando. Non l'ho mai visto così, e devo ammettere che un po' mi spaventa.
"E allora perché lo hai fatto?" Chiedo morendomi il labbro inferiore per trattenere le lacrime.
"Perché mi piaci, davvero. È questo il problema, tu mi piaci! Cazzo che casino di merda" Urla ancora, ma io non lo capisco. Ha appena detto che gli piaccio? E poi ha detto che è un casino?
"Perché dovrebbe esserlo?" Chiedo prendendogli una mano. Ma lui rompe quel contatto poco dopo, sfilando la sua mano dalla mia.
"Perché non voglio rinchiuderti nella mia vita, non voglio farti soffrire e non voglio che tu ti penta di qualcosa. Stare con me significa esporsi al mondo, perché la mia vita è esposta completamente al mondo". Resto in silenzio. Vuole tenermi lontano da lui perché sennò rimarrei ferita? E da cosa? Dai giornalisti? Dai fotografi? Vedendo che io non dico niente, si gira nuovamente, e cammina ancora, allontanandosi da me
"Ma a me non interessa!" Urlo alle sue spalle, catturando la sua attenzione, che infatti si ferma nuovamente. Siamo lontani, lontanissimi, rispetto a prima, e questo mi fa stare male più di qualsiasi altra cosa. "Non mi interessa se inizieranno a parlare di me, o a giudicarmi o a ferirmi"
"Ma a me interessa" dice lui. Vado verso la sua direzione, calpestando il campo fiorito.
"E se io ti dicessi che mi farebbe più male che dopo quello che è appena successo facessimo finta di niente? Se ti dicessi che lasciandomi così mi feriresti più di mille parole raccontate in diretta nazionale? Non mi interessa niente della fama, o dei soldi, o della popolarità, o dei lavori futuri, non dopo aver saputo che ti piaccio! Sarei disposta a entrare nella tua vita, prendendomi le conseguenze, ma sapendo che sarebbe la decisione più giusta e più bella per me" dico tutto d'un fiato, e lui sembra essere rimasto senza parole, stranamente da sempre, dato che sa sempre come rispondere.
"Perché anche tu mi piaci, un sacco, e voglio entrare a far parte della tua vita, voglio viverti per come sei, dietro le telecamere, anche se so che ce ne saranno molte anche davanti comunque" continuo a dire.
"Non puoi lasciarmi così, non adesso, non dopo quello che abbiamo passato" dico convinta. "E se dici che non puoi stare con me sei un bugiardo! Perché tu puoi fare tutto. Possiamo fare tutto" mi avvicino a lui, e gli appoggio una mano sulla guancia "Non andare via dalla mia vita, non adesso" Chiedo,quasi implorandolo, e con le lacrime agli occhi per paura di perderlo.
Inaspettatamente lui mi ribacia, e la stessa sensazione di prima mi invade completamente, come una pioggia di emozioni che non si ferma mai.
"Non vado da nessuna parte" sussurra sulle mie labbra, facendomi sorridere all'istante, e poi sono io che lo ribacio.
Una folata di vento mi fa rabbrividire. Sono ancora senza felpa, e devo ammettere che fa piuttosto freddo.
"Torniamo a casa" dice lui, capendo la situazione. Sorrido, e non smetto più. Come potrei?
Raggiungiamo il punto in cui avevamo lasciato la mia felpa e la sua macchina fotografica. Indosso la felpa e mi stringo in essa, ma subito dopo Cole avvolge un braccio intorno alle mie spalle, e insieme ci dirigiamo alla macchina.

Entriamo dentro e rimaniamo fermi, a fissare davanti a noi il campo fiorito, il più bello che io abbia mai visto. Poi mi giro verso di lui, che fa lo stesso. Mi allungo leggermente, per stampargli un bacio sulle labbra, ma lui mi afferra e mi trascina su di lui. Mi ritrovo a cavalcioni sulle sue gambe, mentre ci baciamo, e le mie mani sono tra i suoi capelli morbidi e scuri, mentre lui mi tiene salda a se, tenendo le mani dietro la mia schiena, ed è la sensazione più bella del mondo. Poi mi stacco e sorrido
"Meglio tornare a casa" dico ridendo timidamente, e mi risistemo al mio posto.
Non ci credo, non ci credo che siamo qui adesso, e non ci credo che ci siamo finalmente detti a vicenda i nostri sentimenti.

Facciamo il tragitto in silenzio, come sempre, e lui tiene con una mano il volante, e l'altra la appoggia alla mia gamba, come per proteggermi, per tenermi con se, per non farmi scappare. Sorrido e guardo fuori dal finestrino. So bene che ci saranno molte conseguenze, ma al momento non mi importa, voglio stare con lui, e potrei andare contro il mondo per questo...

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Spazio autrice
Capitolo un po' più corto del solito, ma penso fondamentale e carinissimo😍. Fatemi sapere cosa ne pensate. Commentate e votate❤

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