Capitolo 32

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Mi fermo sul posto, spalancando gli occhi, confusa e preoccupata.
Kj e Cole continuano a camminare avanti, fino a quando Cole si accorge della mia assenza al suo fianco.
"Lili? Cos'hai, vieni avanti, siamo quasi arrivati" mi porge una mano in avanti, ma io sono troppo impegnata a guardarmi intorno.
"Lili! Vieni dai!" Mi richiama, questa volta con tono quasi preoccupato, procurandosi lo sguardo confuso di Kj.
Cole sospira, e torna indietro per riprendermi, e da lì capisco: dietro di lui si apre una pianura di spine di grano, proprio come quella del mio sogno. Guardo a terra, e le radici ricoprono completamente il terreno.
"Lili ma che hai?" Chiede ancora, confuso.
Alzo lo sguardo verso di lui e preoccupata gli appoggio una mano sulla guancia.
"Cole stai bene?" Chiedo preoccupata
"Si, io sto bene Lili, tranquilla" mi guarda, forse più preoccupato di me.
Mi prende la mano e cerca di portarmi avanti per il sentiero, ma io oppongo resistenza.
"No, non puoi andare di là Cole" cerco di spiegare
"Perché no?"
"Perché Dylan..."
"Cosa Dylan?"
Ed è proprio lui che spunta dietro le sue spalle.
"Ragazzi, stavamo andando avanti, ma non vi vedevamo più" dice il ragazzo biondo.
Mette una mano dentro la tasca della giacca, per estrarre qualcosa.
"NOO!" Tiro indietro Cole, allontanandolo dal fratello, e mi posiziono davanti a lui.
"Lili?! Cosa stai facendo?" Chiede Cole, mentre continuo a strattonarlo indietro.
Mi rigiro verso Dylan, che in mano però non ha una pistola, ma una barretta al cioccolato, che tiene ben stretta, guardandomi confuso.
"Lui..." cerco di spiegare.
I due gemelli restano in silenzio a guardarmi, preoccupati e sconcertati dal mio comportamento.

Inizio poi a realizzare, era solo un sogno quello di prima, non può riaccadere davvero, Dylan non farebbe mai del male a Cole.
"Io, pensavo..." cerco di spiegare, ma mi sento stupida, tantissimo.
"Vuoi che noi due torniamo a casa?" Mi chiede Cole, sussurrandomi all'orecchio.
Annuisco debolmente, preferisco non attraversare quella pianura...
"Ok, dai, dammi il tuo zaino" mi porge una mano, e faccio come mi ha detto. Lo prende e se lo carica sulle spalle. Intanto io resto in silenzio, mentre ancora realizzo che questa sia la vita reale, non un sogno.
"Io la accompagno a casa, voi andate avanti" dice Cole, riferendosi al fratello e a Kj.
Mi mette un braccio intorno alle spalle, e mi aiuta a camminare per tornare a casa. Adesso mi sento in colpa ad averlo costretto a tornare a casa con me, quando avrebbe preferito di gran lunga tornare nel posto in cui passava un sacco di tempo da bambino.

Resta in silenzio, probabilmente ha capito che adesso non ho voglia di parlarne. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, a quando ero depressa, a quando sentivo delle voci dirmi di non fare certe cose, di non andare in certi posti, di non fidarmi di certe persone. E sembravo del tutto guarita quando ho iniziato a recitare su Riverdale: mi incominciavo a fidare di più delle persone, mi buttavo nelle nuove esperienze, e avevo finalmente trovato una persona che mi ama davvero, e adesso è al mio fianco, ignaro di quello che ho passato prima di conoscerci, perché non gliel'ho mai raccontato, non ne ho avuto il coraggio.
Il tragitto mi è sembrato cortissimo, continuavo a pensare a quello che mi era successo, al sogno che ho fatto, e alla paura che ho provato nel riviverlo, proprio come è successo esattamente un anno fa...

Entriamo nella casa, e Cole appoggia il mio zaino nel divano, dove subito dopo mi siedo io. Non parla, resta in silenzio,a guardarmi, probabilmente confuso e arrabbiato. Va verso la cucina, lasciandomi sola, e ora confermo la mia teoria sul fatto che ce l'abbia con me...
Torna poco dopo, con in mano un bicchiere d'acqua e una pillola.
"Cos'è?" Chiedo preoccupata e spaventata, non voglio tornare a prendere le pillole, non dopo che pensavo di essere guarita.
"È solo una pillola per il mal di testa, prendila" dice con tono calmo e rassicurante, la sua voce è calda, e non sembra arrabbiato, o almeno spero non lo sia.
Deglutisco a fatica, prima di fare la mia confessione.
"Forse dovrei prendere la pillola che ho nel mio zaino" ammetto triste e frustrata
Lui mi guarda confuso, e poi prende dalla tasca piccola del mio zaino un contenitore blu, con dentro le pillole che speravo di non prendere mai più, ma che mi porto sempre dietro per sicurezza.
"Cosa sono?" Chiede lui.
"Delle pillole" rispondo ovvia
"Si ma a che cazzo ti servono!?" quasi urla
Resto in silenzio, ok, è arrabbiato, forse perché non gli ho mai raccontato di avere delle pillole sempre con me. Sembra che i ruoli si siano invertiti: se ieri ero io a non sapere niente sul suo passato e sulle sue crisi, ora è lui a non sapere niente delle mie.
"Scusa, non volevo urlare" dice mentre si siede di fianco a me, porgendomi le pillole e l'acqua.
Ne tiro fuori una, con tutta la tristezza che ho in corpo, mischiata alla paura e alla delusione verso me stessa. Mi sento proprio come un anno fa...
Respiro profondamente, prima di mandarla giù, e prima che le lacrime mi invadano gli occhi.
Inizio a piangere, e il bicchiere che ho in mano trema. Cole lo prende subito in mano, e lo appoggia nel tavolino davanti al divano, e subito dopo mi stringe tra le sue braccia.
"Shh... Lili non piangere" cerca di rassicurarmi.
Ma non riesco a smettere, continuo a pensare che forse non sono guarita dalla mia depressione, che probabilmente mi perseguiterà per sempre, che dovrò riniziare a prendere le mie pillole ogni mattina e che ritornerò a non essere più felice, come invece lo ero diventata.
Continuo a sentire dei brusii, ma ormai non ci faccio più nemmeno caso, fino a qualche mese fa era una cosa normale per me, avevo imparato a conviverci, e il solito groppo alla gola non mi permette di respirare regolarmente, e il pianto non aiuta.
"Lili spiegami che hai, mi sto preoccupando" dice, facendomi voltare verso di lui.
"Dai Lili parlami, a cosa servono quelle pillole, cosa ti è successo?" Il suo tono è veramente preoccupato. Non avrei mai voluto doverglielo spiegare, pensavo che ormai fosse una cosa del mio passato che potevo cancellare, ma non è così...
"Devo dirti un po' di cose..."

*****
Spazio autrice
Probabilmente sarete un po' confusi riguardo alla situazione di Lili, ma nel prossimo capirete molto di più sul suo passato e sulla sua depressione.
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