1. Sul ciglio della strada.

497 21 2
                                    

NARRATORE: Era appena passata una splendida giornata fredda di inverno, contornata da maglioni di lana a collo alto e da tazze di ceramica colme di cioccolata calda.
Stuart e la sua famiglia erano andati a trovare lo Zio Tom, per portargli i rispettivi regali di Natale ed ora stavano tornando a casa loro, nel Crawley.
La strada era lunga ma il Sole continuava a splendere sulla città, rendendo il clima inglese meno uggioso e rigido, del solito.

.......

《Allacciati le cinture, tesoro...》.
《Sì, mamma...》.

È tutto pronto.
Io e i miei genitori stiamo partendo per tornare a casa dopo una lunghissima giornata passata con mio zio. Lui abita vicino al Tamigi e spesso, sotto il periodo di Natale, lo andiamo a trovare. Gli portiamo i regali, alcuni vestiti di papà che ormai non si mette più, e gli facciamo compagnia per qualche giorno. Di solito, io e lo zio andiamo anche a pesca quando il tempo ce lo permette, ma questa settimana ha piovuto tutti i giorni.
Il suo nome è Tom, Tom Tusspot. Possiede un emporio di tastiere e altri strumenti musicali, e spesso dice che quando passerà a miglior vita, quell'emporio sarà mio. Io non credo andrà realmente così, ma comunque lo spero. Lui sa quanto mi piacciano le tastiere e in quel posto, ce ne sono parecchie. In pratica, è il paradiso per me.

《MA CHE DIAMINE..?!》ad un tratto, mio padre sterza velocemente per scansare qualcosa accasciato sul bordo della strada. 《Oh santo cielo! Attento!》inizia ad agitarsi mia madre.
《Che sta succedendo?》chiedo allarmato, mentre cerco di guardare fuori dal parabrezza.
Mio padre, senza rispondere, decide di accostare e di scendere dalla macchina per andare a controllare, mentre io e mia madre rimaniamo dentro. 《Secondo te, che cos'è?》chiedo a mia madre, mentre mi volto per guardare la figura di mio padre, allontanarsi dalla nostra auto. 《Non lo so tesoro... forse è un animale...》mi risponde la donna, rimanendo rigida sul sedile.

Ad un certo punto, vedo mio padre che corre verso la macchina, con un espressione al quanto scioccata. 《Tesoro! Tesoro!》l'uomo apre la portiera del posto passeggeri anteriore, e prende per il polso mia madre, trascinandola con sé al di fuori dell'auto. Vedendo così, decido anche io di uscire dalla macchina, iniziando a correre verso i miei genitori. Appena questi si fermano proprio davanti alla sagoma nera accasciata sul ciglio della strada, faccio lo stesso anch'io, iniziando ad osservare la figura misteriosa. 《Stuart, non toccarlo!》 mi ferma mia madre, appena mi abbasso in direzione della sagoma. Ad un tratto, l'essere vivente accasciato a terra, decide di muoversi, facendo prendere un colpo ai miei genitori. 《A-a-aiut-t-to....》 dice con voce soffocata, il ragazzo accasciato sull'asfalto. Sì, è un ragazzo che più o meno, avrà qualche anno in più di me. Ha il volto pieno di sangue, un occhio violaceo e tutti vestiti che indossa, sono strappati e rovinati. Ha un colore strano della pelle, sembra essere di un colore pistacchio tenue ma molto probabilmente è per il fatto che è stato sul ciglio della strada fino ad ora.
《Mamma, papà! Dobbiamo aiutarlo!》 dico mentre mi alzo da terra. I miei genitori mi guardano con aria indecisa e spaventata. 《Forse è meglio se chiamiamo un'ambulanza-》 appena mio padre inizia a parlare, il ragazzo ferito, lo interrompe subito. 《NO! V-vi prego... non posso andare all'ospedale...》 appena il ragazzo cerca di comunicare, quest'ultimo inizia a tossire in modo affannoso. Mio padre sospirando, decide di aiutare il ferito, portandolo a casa nostra per medicarlo, d'altronde mia madre è infermiera.
Così, io, mio padre, mia madre e il ragazzo, entriamo in macchina per tornare a casa.

Durante tutto il tragitto, nessuno ha il coraggio di parlare.
《Come ti chiami figliolo..?》 chiede mio padre, cercando di rompere quel silenzio imbarazzante che si era creato non appena il ferito è entrato nell'auto. 《M-murdoc... Murdoc Niccals...》risponde il ragazzo, digrignando i denti per il dolore. 《Che ti è successo..?》chiede mia madre, cercando di essere il meno invasiva possibile.
Io continuo a guardare questo Murdoc con occhi sgranati e incuriositi.
《M-mio padre... Ha deciso di sfrattarmi, quel figlio di p-》 risponde Murdoc, aggrottando le soppraccglia, iniziandosi ad innervosire. Ma, appena il ragazzo sta per finire l'esclamazione volgare, mia madre lo interrompe immediatamente. 《Ti prego, caro... Non davanti al piccolo Stuart...》 dice mia madre, girandosi verso noi due. Murdoc si gira a guardarmi con occhi pungenti e mezzi socchiusi per il troppo dolore. Io arrossisco, sorridendo in modo timido. 《Signora, io ho già vent'anni... le parolacce le posso dire...》ribatte Murdoc, distogliendo lo sguardo dal sottoscritto.
Sospirando, inizio a parlare. 《Io ne ho sedici...》. Ma forse non avrei dovuto aprire bocca. Murdoc, appena sente le mie parole, si volta a guardarmi, iniziandomi a pungere nuovamente con uno sguardo dispreggiativo.
Appena noto la sua espressione, velocemente mi volto dall'altra parte, tornando a guardare fuori dal finestrino.

《Siamo arrivati...》 sospira mio padre, entrando con la macchina nel cortile di casa nostra.

°°°Angolo autrice°°°
Salve cari lettori/rici,
sono tornata con questa nuova fanfic che ho "partorito" dopo aver visto il film "chiamami col tuo nome". Adoro tantissimo quella storia e così, ho deciso di utilizzarla per scrivere una nuovissima 2doc.
I prossimi capitoli sono più belli e un po' più lunghi. L'inizio fa un po' schifo (lo so) comunque vi garantisco che questa 2doc vi piacerà come è successo con le altre 2 che ho scritto! :D
Detto ciò, spero che questa storia vi possa interessare e, se sarà così, vi invito a lasciare una ☆ o un commento per farmelo sapere :3

Bye bye!♡

Call Me By Your Name ~Studoc Fanfiction// GorillazDove le storie prendono vita. Scoprilo ora