28. L'amore che non osa pronunciare il suo nome

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《NO!》
《Non è possibile, come hai fatto a perdere di nuovo?!》dico punzecchiando Caley. Il ragazzo mi guarda con aria di sfida. 《Beh, allora provaci te... il boss finale è troppo cazzuto anche per te! Cosa credi, di essere più bravo di me in questo gioco?》dice il ragazzo, lanciandomi il joystick addosso. Ridacchiando sotto i baffi, prendo in mano il controller e inizio a giocare la partita. Caley rimane in silenzio durante tutta la manche, guardando PacMan che percorre tutti quei labirinti per mangiare più pallini gialli possibili. Poi: arriva il Boss. Facendo un respiro profondo, inizio a pigiare i tasti del joystick più velocemente possibile per sfuggire al mostro metallico che insegue il mio personaggio. 《HO VINTO!》urlo felice, vedendo che il boss si è accasciato a terra, ormai esausto quanto le mie dita.
Caley quasi non ci crede. 《Allora è vero che sei uno smanettone.》dice con il naso arricciato. 《Che vuol dire?》chiedo con aria confusa. 《Vuol dire che non esci mai, Stuart. Secondo me stai tutto il giorno in casa a giocare ai videogiochi, come fa uno smanettone, appunto.》
《Ah, ma stai zitto!》dico, saltandogli addosso, iniziando a fargli il solletico sui fianchi. Caley ha un punto debole: soffre da matti il solletico. Entrambi iniziamo ad azzuffarci amichevolmente. Poi, fermandoci per riprendere fiato, noto che siamo finiti in una posizione ambigua: io sopra di lui, proprio come di solito accade con Murdoc. Facendo finta di niente, scendo dalla vita di Caley e mi sdraio di fianco a lui a pancia in su, sopra alla moquette di camera sua.
《Mi sei mancato Stuart.》dice Caley, voltandosi verso di me. 《Lo stesso vale per me con te, mi mancava giocare ai videogiochi insieme a te. E soprattutto, vincere.》dico ridendo. Caley mi guarda leggermente stizzito dalla mia risposta. 《Ma stai zitto, è solamente fortuna la tua... senti, hai fame? Sono quasi le quattro del pomeriggio... ti preparo un sandwich se vuoi.》alzandosi da terra, Caley si avvicina alla porta della sua stanza.

-Cazzo! Dovevo chiamare Murdoc!-

《A-ah, no grazie Cal. Devo andare adesso, mi sono ricordato che devo sbrigare delle commissioni. Posso usare il telefono?》immediatamente, mi alzo da terra. 《Sì certo, lo sai dov'è.》
Caley scende le scale per raggiungere la cucina, mentre io vado in sala per usare il telefono. In modo sbrigativo faccio il numero di casa di Murdoc. Dopo qualche squillo, risponde.

《M-murdoc...》
《Dove diamine eri finito?! È da più di venti minuti che sto aspettando una tua telefonata...》
《S-si, scusa... ho perso la cognizione del tempo...》
《Dimmi dove sei che ti passo a prendere...》
《Caley abita sulla King's Street. La sua casa è sulla destra, mi faccio trovare nel suo cortile. Mi vedrai subito.》
《Ok, arrivo.》

Questa volta l'ho fatto arrabbiare un po', spero soltanto che non se la sia presa.

Mettendo giù la cornetta, raggiungo Caley. 《Grazie della partita! Ci vediamo a scuola!》salutando, esco di casa, iniziando ad aspettare la macchina di Murdoc.
Dopo una decina di minuti, sento il motore ruggente della camaro nera di Murdoc che si sta avvicinando sempre di più. Poi, il veicolo si ferma una volta raggiunto il cortile di Caley.
Apro lo sportello e mi butto sul sedile del passeggero.
《Ciao...》dico con tono titubante. 《Ti sei divertito?》mi chiede il più grande, facendo un'inversione con l'auto per tornare indietro. 《S-sì, sì...》abbasso lo sguardo iniziando a pensare al peggio. 《Senti, Murdoc... mi dispiace, non volevo farti aspettare così tanto, ma giocando non ho guardato l'orologio e il tempo è volato senza che me ne accorgessi e... e...》inizio. 《Stuart, tranquillo. Non sono arrabbiato. Può capitare a chiunque, l'importante è che tu ti sia divertito.》il tono di voce del più grande sembra essere tranquillo. Appena finisce di parlare, appoggia una mano sulla mia coscia sinistra. E guardandomi, dice:《A casa ho preparato una sorpresa per te, penso che ti piacerà.》
Io lo inizio a guardare confuso. 《Oh, ok! Non vedo l'ora di scoprire cosa sia.》dico sorridendo, felice di sapere che non se la sia presa per il mio ritardo.

Dopo altri dieci minuti in auto, arriviamo a casa. Entrambi usciamo dall'auto per andare verso il portone.
《E... come mai tuo fratello è a andato a Londra?》chiedo un po' perplesso. Non pensavo che suo fratello adorasse viaggiare. 《Nah, niente di che. Ci vanno tutti gli anni. Annibal ha degli amici là, di vecchia data. Di solito si sfondano di pasticche e di alcool, per poi passare da un nightclub all'altro, tutto questo in una settimana.》mi risponde Murdoc, infilando le chiavi di casa nella toppa della serratura. 《Ok, ora chiudi gli occhi. Ti aiuto io a camminare.》Prima di girare del tutto la chiave per aprire il portone, Murdoc mi fa coprire gli occhi con una mano. Poi, sento il clock della serratura. Murdoc mi prende dai fianchi stando dietro alla mia schiena, mentre mi sussurra di andare avanti. Faccio come mi dice.
《Stop. Ora puoi guardare.》
Libero i miei occhi dalla mia mano e così vedo la sorpresa di Murdoc.
Siccome è inverno, già alle quattro del pomeriggio inizia a fare buio. Per questo, l'effetto della sorpresa di Murdoc è ancora più bella.
《N-non ci posso credere... hai fatto tutto tu?》dico iniziando a guardare con occhi sgranati la scena. Murdoc annuisce soddisfatto della sua opera.
Ci sono luci gialle che costeggiano tutto il capanno che c'è in giardino. Sul prato ci sono due sedie di ferro bianco e un tavolino dello stesso materiale. Sparsi sull'erba del giardino, ci sono diversi petali di rosa, mentre sopra al tavolino e alle sedie, c'è un arco di metallo bianco ricoperto di lucine gialle uguali a quelle che ci sono sopra al capanno.
Sopra al tavolino, avvicinandomi, noto che c'è anche un pacchettino. 《Ma... non è il mio compleanno, Murdoc...》dico indicando il pacchetto misterioso. 《Lo so. Avanti, aprilo.》
《I-io non so cosa dire...》dico incredulo.
Inizio a squarciare la carta regalo e sotto di essa, noto che c'è un libro, ma non un libro qualsiasi.
L'amore che non osa pronunciare il suo nome. Oscar Wilde.》leggo il titolo sulla copertina. Alzando gli occhi verso Murdoc, noto la sua espressione soddisfatta. 《C-come facevi a sapere che lo desideravo tanto?》chiedo al ragazzo con voce interrogativa. Murdoc raggiungendomi, si accinge alla mia vita, iniziandomi a fissare nelle pupille. 《Ho letto questa...》poi, mettendo una mano in una tasca dei suoi jeans, tira fuori un foglietto stropicciato. 《Ma quella è la mia lista dei desideri... come hai fatto a trovarla?》chiedo, puntando gli occhi sul foglietto. Quella lista la scrivevo tutte le volte che si arrivava vicini a Natale, era una specie di lista per Babbo Natale che però i miei non leggevano mai.
《L'ho trovata in camera tua, l'ho letta e pensando a tutto quello che hai fatto per me, ho deciso di darti il mio regalo di Natale, anche se un po' in ritardo.》risponde il più grande, ridendo leggermente. 《Come sei dolce...》sussurro, avvicinandomi ancora di più alle sue labbra.

-Angolo autrice-
Guys! Ho aggiornato la copertina di questo libro! Spero vi piaccia, l'ho disegnata io!
Kisses💋

Call Me By Your Name ~Studoc Fanfiction// GorillazDove le storie prendono vita. Scoprilo ora