Capitolo 6

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LEIKA

Come al solito, non mi accorgo neanche dell'arrivo della sera, se non quando mi ritrovo in strada diretta a lavoro.

Mastico una gomma distratta mentre apro la porta sul retro del Barry's mentre grido « Melania! È arrivata la tua lavapiatti preferita! » annunciando il mio arrivo alla cuoca.

Sento una voce lontana che dice « e anche l'unica lavapiatti, guarda caso! »

Mi avvicino saltellando alla cucina e le regalo un sorriso prima di chiudermi nello spogliatoio e armarmi di scarpe bianche, cuffietta, grembiule rigorosamente bianco, guanti e sono pronta.

Vado alla mia postazione, dove per ora ancora è tutto calmo. Fra un piatto e l'altro riesco a chiacchierare con Melania che mi rinnova i suoi complimenti per aver tagliato le carote ieri senza tagliarmi nessun dito.

La cucina diventa caotica solo dopo le sette di sera, quando cominciano ad arrivare i giovani per l'aperitivo e le coppiette o famiglie per una cena. Ed è a quel punto che mi armo di pelapatate e do una mano a Melania e il suo staff pelando tutto ciò che si posa sul tagliere.

I minuti passano veloci, nonostante sia un lavoro duro e a volte monotono, raggiungo la pausa di metà turno dove ne approfitto per osservare la maestria di Melania ai fornelli, mentre mi prepara – come al solito – un panino gustoso con formaggio e carne speziata.

Se non fosse per questa donna, il mio lavoro sarebbe insopportabilmente noioso. Lei mi regala delle perle di saggezza che se un giorno richiudessi in un libro, passerei alla classe agiata. Come quella volta che mi disse: " ricorda Leika, gli uomini sono come la carne. Se troppo cotti diventano muri immangiabili, se poco cotti sono comunque troppo al sangue per essere gustosi ".

Ci misi un po' a capire che quel detto era una frecciatina acida nei confronti di tutti gli uomini del pianeta. In particolare agli uomini maturi, ovvero il suo primo marito di sessantacinque anni che l'ha lasciata dopo due anni di matrimonio, e anche per il suo ultimo acerbo marito di ventisette, sparito nel nulla dopo nove mesi di matrimonio.

Ovviamente Melania è al terzo divorzio.

Finisco in fretta il mio panino e faccio una capatina al bagno per rinfrescarmi, mentre torno anche tutti gli altri dello staff si prendono i meritati dieci minuti di pausa. Uno dopo l'altro.

Saremo una quindicina in questo pub che ogni anno cresce sempre di più e riunisce gran parte della città durante i weekend.

Si sta bene, c'è chi è piu simpatico e chi meno. Io parlo solo con Melania e con Franco, l'uomo che arriva appena stacco io per pulire tutto. Sant'uomo!

Gli unici che mi stanno leggermente antipatici a pelle sono i barman e le bariste, hanno sempre quell'aria superiore alla cucina che mi fa rizzare i peli delle braccia.

Ma loro non calcolano me e io non calcolo loro. Non ci siamo mai dati fastidio, alla fine siamo tutti ragazzi più o meno giovani che lavorano. Nulla di più, nulla di meno.

E io non sono particolarmente socievole.

Essendo un sabato sera riesco a liberami solo intorno a mezzanotte quando vengo sostituita, cosi senza perdere tempo mi dirigo subito a casa.

Quando lascio il Barry's l'attività è ancora frenetica. Ringrazio il cielo che questo sabato non sia toccato a me rimanere fino a chiusura e mi godo la brezza fresca che mi accompagna fino all'androne del palazzo.

Svolgo i miei soliti rituali notturni prima di ritrovarmi di fronte al mio computer che lampeggia speranzoso che sia la serata giusta per la mia ispirazione.

Mentre mi spettino i capelli nervosa e mi sfrego la fronte pensierosa i ricordi tornano prepotenti

« E cosa diceva questo libro? Avanti raccontami » gli chiedo stesa su di lui, curiosa.

Con una mano mi scosta una ciocca di capelli dal viso e mi regala il primo vero sorriso della serata, che non vedo da troppo tempo « Nulla di che Leika, nulla di che. »

« Oh avanti! Mi hai torturata per settimane prima di acquistare il libro. E ora che hai finito di leggerlo non vuoi dirmi nulla? »

Esasperato si concentra e mi rivolge il suo sguardo malinconico mentre mi racconta la trama del libro, lo ascolto attenta finché non si ferma a riflettere.

« Sai? Nel libro c'è una protagonista che mi ricorda molto te. Innamorata dell'amore, coraggiosa e pronta ad amare senza paura. » azzarda guardandomi.

Rimane in silenzio per parecchi minuti prima di smorzare la tensione e dichiarare sicuro « Tu ami, vero Leika? Tu ami l'amore? »

Stupidamente rispondo come una ragazza qualsiasi, innamorata follemente di un ragazzo qualsiasi « Io amo te Alex. »

Lui mi bacia. E tutto sembra svanire.

Il suono del mio campanello mi scollega completamente da quei ricordi.

Guardo l'ora e mi spavento constatando che sono già quasi le due di notte.

Corro alla porta e la spalanco preoccupata, figurandomi tutti gli immaginari catastrofici possibili sulla mia famiglia.

« Darren? »

La teoria dei due amoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora