Capitolo 55

7.5K 299 132
                                    

LEIKA

« Ti assumo ».

« Come prego? ».

« No, dico davvero, ti assumo come cuoca ».

« Da quando hai un ristorante Tina? ».

« Nessun ristorante, casa mia » biascica a fatica mentre finisce di assaggiare la torta creata da me e i ragazzi questa mattina.

Rido con lei e gli offro metà della mia fetta ancora intonsa « No no bambina, non vedi come sei sciupata? Sono pur sempre un medico. Un po' di contegno. Mangiala tu, ma non chiedermelo una seconda volta perché la mia risposta potrebbe cambiare ».

Mi allontano da lei, senza dubitare delle sue parole e la saluto con un cenno del capo.

Mentre percorro il corridoio incontro la mia compagna di stanza che mi indica da lontano, e mi fermo subito aggrottando la fronte.

« Tu » ribadisce avvicinandosi.

Non sono pronta per un'altra ramanzina su dove lascio le mie mutande

Sbuffo mentre attendo, ma con mia sorpresa non parla. Piuttosto si avvicina con fare sospetto e allunga le mani innocentemente.

I suoi occhi si spostano sul dolce che tengo in mano e solo allora capisco.

Le allungo la fetta di torta e sfreccia via verso la nostra camera comune.

Incrocio le braccia e mi avvio verso il telefono. Appena entro nella stanza trovo la signora Gallo già seduta in fondo alla sala.

« Lella » mi saluta.

« Leika signora Gallo, Leika » le ricordo.

Dura di comprendonio la signorina eh

« Ah che diavolo. C'ero quasi però » e mi sorride soddisfatta.

Scuoto la testa appena osservo lo spazio fra le sue gengive « Signora Gallo dove ha lasciato la dentiera questa sera? ».

Lei alza le spalle e continua a giocare con il suo maglione « Chiami mamma e papà? » .

La signora Gallo è la nonnina di cui tutti hanno bisogno qui dentro. È rinata qui.

I suoi famigliari non avevano i soldi per mantenerla, cosi l'hanno lasciata sola in ospedale, dove Tina, l'infermiera di questo centro, l'ha incontrata.

Tina la portò a casa con sé, ma lavorando troppo vide che La signora Gallo si sentiva triste e abbandonata.

Così il proprietario di questo centro decise di ospitarla qui, affinché Tina restasse reperibile sempre e affinché la dolce nonnina potesse sempre stare a contatto con qualcuno.

O almeno, questa è la storia che mi racconta sempre lei.

« No, stasera chiamo Darren ».

« Oh! Caro ragazzo, salutamelo! » mi chiede prima di alzarsi e lasciarmi la privacy di cui ho bisogno.

Darren anche da lontano, riesce a farsi voler bene da tutti. Mezzo centro lo conosce tramite i miei racconti e le telefonate collettive che ogni tanto mi tocca fare per riposare l'udito per le troppe chiacchiere che mi propina.

Chiacchierone.

Aspetto qualche secondo prima di comporre il numero di Darren e respiro.

La teoria dei due amoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora