Capitolo 28

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LEIKA

« Perché salti le sedute Leika? »

« Ho da fare, lavoro, sto sempre in giro, ho una vita molto attiva sa? »

« Se preferisci possiamo vederci in un giorno diverso, se il Venerdì fai cosi fatica, lo sai che sono qui per aiutarti ».

« Il Venerdì va benone, Venerdì prossimo ci sarò senza problemi ».

« D'accordo Leika, decido di crederti. Dunque, sono passate due settimane dall'ultimo incontro, come procede? »

Me l'aspettavo un po' e me la merito questa strigliata d'orecchie da parte di Anna, la mia amata psicologa che non so dove trovi la pazienza di sopportarmi.

Non me la sono sentita la scorsa settimana di tornarci. Avevo passato un weekend tosto e mi pento ancora oggi di quello che ho fatto per calmare il mio attacco di panico. Sono indecisa se parlargliene o meno, perché sarebbe l'ennesimo passo indietro.

Dopo tre anni di lavoro, penso di essere la sua più grande delusione come paziente.

Ho qualcosa che non va, devo ancora capire cosa però.

Mi spettino distratta mentre le parlo « Diciamo che potrei aver rischiato di avere un mezzo attacco di panico »

Lei alza gli occhi da ciò che stava appuntando e leggo chiaramente la pietà nel suo sguardo.

Merda.

« Potresti aver rischiato? » domanda per alleggerire qualcosa che sa, per me, è la sconfitta più grande.

« Vuoi raccontarmi i dettagli che di solito appuntavi sulla scheda? Ricordi? »

Il primo anno in cui conobbi Anna, mi diede tanti esercizi da fare soprattutto per gli attacchi di panico. Che naturalmente non riuscivo a gestire non avendone mai sofferto. Fortunatamente i miei attacchi erano rari e non dei peggiori, ma per me era comunque difficile affrontarli e uscirne.

Mi diede dunque una scheda dove appuntare tutte le informazioni. Una sorta di diario per studiare i miei attacchi e curarli.

« Mi è venuto verso sera, pomeriggio tardi. Ero in casa da sola e la respirazione ha cominciato a sfuggire al mio controllo. Riuscivo però a muovermi, infatti ho cercato subito le gocce che mi avevi dato tempo fa. Ma a quanto pare le ho finite e quindi ho aperto le finestre, ho fatto di tutto per calmarmi e alla fine l'ho bloccato ».

« L'hai bloccato cosi? Aprendo le finestre? Sicura che non sia claustrofobia? »

« No, Anna e lo sai ».

« Dunque non puoi averlo superato solo aprendo le finestre ».

Mi rifiuto di rispondere cosi lei prosegue

 « E il motivo scatenante? È successo qualcosa o hai ricordato qualcosa? »

Lei sa.

« Amedeo. L'ho incontrato fuori e mi ha chiesto di parlare ».

« E avete parlato? »

« No »

« È una persona sensibile ma anche intelligente Leika, sono sicura che non vuole farti del male. È venuto da me per i primi tempi, poi è andato avanti ».

« Tutti sono andati avanti Anna, tutti tranne me ».

Sbotto un po' triste e irritata per le sue parole.

È una persona sensibile e intelligente

Già. Come se avessi bisogno di saperlo.

Finalmente, poco dopo l'incontro finisce, con il medesimo appuntamento del Venerdì e di nuovo la scheda.

La fisso con tanta rabbia e la getto in borsa con astio.

Odio tornare indietro. Odio la sensazione di star sprofondando invece che riprendere in mano la mia vita.

Sono tre anni, tre anni altalenanti. In cui un giorno penso di essere riuscita ad andare oltre e gli altri mille sono consapevole di ogni mia difficoltà.

Ricordo anche dell'incontro di gruppo, a cui Anna ha ribadito l'invito e questa volta quasi sotto forma di obbligo dicendomi « Sarebbe il caso che venissi. Dopo quello che mi hai raccontato oggi ».

Doppia merda.

In men che non si dica sono già sulle scale di casa e con passo pesante arrivo al secondo piano.

Non mi dimentico di infastidire Dominic, per questo chiudo la borsa, mi sistemo i pantaloni troppo larghi e il più velocemente possibile suono tre volte il campanello per poi fuggire al terzo piano e barricarmi in casa.

No, la nostra pace non è durata nemmeno un giorno da quando l'abbiamo stabilita.

Bastano pochi secondi e poi giunge alle mie orecchie " all along the watchover " di Jimi Hendrix a tutto volume.

Stronzo

La teoria dei due amoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora