La teoria dei due amori

Capitolo 41

LEIKA

Nella mia testa immagino di sdoppiarmi e di prendermi a calci nel sedere da sola.

Perché Leika? Perché non ti sei fatta i fatti tuoi?

Era strano che Darren non si fosse fatto vivo e volevo vederlo e poi ero in debito di una "visita".

Insomma chi lo sapeva che aveva ospiti in casa?

Ora sembro la vicina disperata.

Sbuffo sonoramente mentre entro in auto e ringrazio il cielo che gli amici di Dom non siano cosi male.

È solo per questo se mi ritrovo qua.

Ripeto a me stessa per darmi una giustificazione al fatto che mi sono imposta a casa sua, l'ho costretto a presentarmi i suoi amici e ora a portarmi fuori.

Una voce mi ridesta mentre sento il guidatore pensare « Leika, sei un viso conosciuto ».

Riconosco le movenze e penso sia Cristian a dirlo.

M'irrigidisco leggermente sul sedile posteriore mentre gli occhi di Dominic sono subito su di me, duri, come a rimproverarmi. Lo guardo interrogativa di rimando.

« Non saprei » dico tanto per rispondere al suo amico e non approfondire il suo dubbio.

« Era della nostra zona Cri » dice sicuro Dominic.

« Ma certo, venivi mai all'università? La mia Allyson ti conosce sicuro. Lei accoglie i nuovi studenti e di conseguenza anche io conosco un po' tutti »dice quasi vantandosi e guadagnandosi delle battutine da parte di Mattia.

Non rispondo sperando che l'argomento cada di nuovo, ma il ragazzo persiste.

« Eppure, mi sembri cosi famigliare.. » dice osservandomi dallo specchietto retrovisore.

I suoi amici lo ignorano cosi decido di fare la stessa cosa finché non ci arriva. Lancia un urletto e sbatte una mano sul volante.

« Tu sei quella Leika ».

I miei occhi si fanno più grandi e incrocio le braccia sulla difensiva, pronta a tutto.

« Di cosa parli ? » chiedo ora anche un po' innervosita.

« L'amica di Alex! Parlava sempre di te. Era un grande. » la sua voce si fa triste ma al tempo stesso fiera. Come se fosse stato un onore conoscerlo.

Amica, ma certo. Questo diceva di me in giro?

La vista mi si appanna leggermente e abbasso lo sguardo trovando una mano estranea sulla mia gamba.

Dominic

« Si , sono io » dico senza enfasi.

Cristian sembra soddisfatto per essere riuscito a riconoscermi e gli spunta un sorriso giocoso, Mattia – il più perspicace – gli tira uno schiaffo alla nuca e ricominciano a discutere.

Mentre io e Dominic ci isoliamo per tutto il viaggio, in silenzio.

Lo vedo, con lo sguardo, ogni volta me lo chiede. Glielo vedo scritto dentro.

Parlami Leika.

non posso Dominic. Non posso.

Il pranzo sembra volare e io cerco di essere di compagnia, conosco meglio anche i suoi amici e scopro che entrambi hanno fatto l'università di Alex. Non ci addentriamo oltre però.

Ben presto torniamo a casa ed entrambi salutano Dominic ringraziandolo dell'ospitalità.

« Ci sentiamo amico ».

Lui annuisce e li saluta grezzamente come solo gli uomini fanno. Con due pacche sulla schiena.

Saluti che mai capirò.

Quando si allontanano un sospiro mi esce spontaneo dalle labbra, stanca dalla giornata.

Torno ad irrigidirmi non appena sento i suoi occhi sulla mia schiena, mentre salgo le scale.

Mi fermo davanti alla sua porta sorridendo plastica e inizio a riordinarmi la chioma con le dita « Grazie per il pranzo ».

« Entra » dice duro.

« No » dico spontaneamente notando il suo tono antipatico e ingiustificato.

« Entra » ribadisce senza neanche guardarmi, aprendo la porta.

Mi giro verso le scale per correre in casa, ma devo avere i riflessi poco pronti data la velocità con la quale Dominic mi indirizza verso il suo appartamento solo con una mano. Spostandomi di peso.

« Senti la devi finire di spostarmi come un soprammobile » gli annuncio scontrosa entrando in casa sua, restando però vicino alla mia unica via di fuga. La porta.

Si appoggia al bancone tra cucina e salotto e lo vedo sotto una luce diversa.

Oltre che palesemente scontroso, sembra stanco.

E solo allora mi sorge un dubbio non mi voleva con loro oggi?

Assottiglio lo sguardo e uso la mia solita tecnica: attacco.