LEIKA
Che cosa sto facendo?
Nella mia testa una voce inizia ad urlare. Come un allarme inesorabile. Strizzo gli occhi e li riapro osservando la scena con occhi diversi. Occhi sobri.
Vedo il viso di Dominic sul mio seno, le mie mani su di lui, il mio corpo aperto, quasi arreso, il mio respiro incontrollato.
I miei nervi si tendono, la bocca di Dominic si stacca da me e i suoi occhi si rischiarano mentre mi osservano.
Si allontana lentamente mentre io resto immobile.
« Leika? » mi chiede esitante mentre si aggiusta i capelli e mi richiude la felpa lentamente.
Solo quando sento la zip mi risveglio totalmente e scendo dal tavolo.
Non riesco più a guardarlo. Non so come lo saluto, e se lo faccio.
So solo che pochi minuti dopo mi ritrovo in casa mia. Con l'aria che manca e un pensiero troppo forte per scacciarlo.
Alex.
Le sue mani non si staccavano dai miei fianchi nudi, le mie erano decise a esplorarlo ovunque.
È cosi bello, inebriante, perfetto.
« Sei bellissima » lo sento ripetere mentre le sue mani si stringono ancora di più sui miei fianchi.
È un buon segno no?
Nella testa tutte le domande più sciocche e timorose salgono e scendono a seconda del piacere che provo.
Solo quando sposto la mano sul suo fianco e più giù per toccare il suo piacere.. il mio entusiasmo si spegne e quasi in lacrime alzo lo sguardo sul suo viso.
« Ho sbagliato qualcosa? » sussurro preoccupata.
Mi sento sporca, per essere cosi pronta, e sentire che per lui forse non è la stessa cosa.
« No Leika.. no. Tu sei. Sei bellissima » dice ancora con occhi chiusi e le mani ancorate a me.
« Questo l'hai già detto mille volte Alex. Guardami » ora più preoccupata poso il palmo della mano sulla sua guancia.
Lui sembra risvegliarsi e mi guarda con occhi dispiaciuti.
Seguono minuti di silenzio assordanti.
« Stavi pensando a qualcun'altra mentre io » non mi lascia finire la frase.
« No. Dio no. Leika » mi fa scivolare di lato spostandomi dal suo petto, si siede dandomi le spalle.
Non lo tocco. Resto distesa sul letto con lo sguardo fisso al soffitto.
« È colpa mia, scusami Leika. Io ho qualcosa di sbagliato ».
Ricomincia. Ricomincia a sentirsi sbagliato. La sua voce si rompe, sembra quasi rimpicciolirsi mentre le sue spalle scendono sconfitte.
E solo allora mi rivesto per abbracciarlo e dirgli « non importa Alex, non sei sbagliato. Sai che non mi piace quando parli cosi della mia persona preferita » lo canzono sperando di strappargli un sorriso.
« Sono la tua persona preferita? » mi chiede ancora incerto, angosciato.
Annuisco sulla sua spalla e resto nell'abbraccio finché non sento un sospiro perso.
« Vuoi parlarne? » gli chiedo, sperando di ricevere risposta. Ma non accade questo. come ogni volta, Alex si riveste e torna a casa senza neanche salutarmi. Mormorando uno "scusa" sull'uscio.
Il motore di una moto mi ridesta e getto un'occhiata fuori dalla finestra riconoscendo la sagoma che sfreccia sulla moto.
Dominic.
Cosa mi manca?
A volte, quando i pensieri smettono di entrare e uscire dalla mia testa, mi capita che passi tacita questa domanda.
Cosa mi manca?
È chiaro come il sole che Alex resterà ancorato alla mia anima, con o senza dolore. Il problema è che non sono mai riuscita a pensare a lui senza provare un dolore immenso.
Non è forse questo che fanno le persone? Lavorare sul proprio dolore per renderlo un ricordo lontano, utile, ma tremendamente lontano.
Perché con me non funziona? Anni di terapia. Anni passati lontani da casa, dal luogo che non faceva che ricordarmi chi ero, chi eravamo.
Forse, oggi, ho capito che scappare non serve a nulla.
Come se avessi raggiunto la rivelazione del secolo, il mio respiro torna regolare.
Sempre troppo tardi Leika. È sempre troppo tardi quando scopri le verità che agli occhi degli altri erano forse lampanti.
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La teoria dei due amori
ChickLitQuando una persona è convinta di aver amato con tutta se stessa, fino a non avere più un briciolo d'amore dentro di sé, può tornare a provare quel sentimento? Ma soprattutto, che amore è, se il suo per sempre è già andato in frantumi? Leika ha amato...