Capitolo 30

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È una follia.

Mi ripeto mentre spingo il carrello nella corsia dei surgelati.

Ho decisamente preso troppa roba, ma non avevo assolutamente voglia di uscire per un po' di giorni. Le giornate si sono fatte più calde del previsto ora che siamo entrati nel mese di Marzo. Ieri sera mentre tornavo dal Barry's, con il mio adorabile vicino, mi sono accorta che il vento gelido non soffiava più.

E quando il freddo si ritira, io faccio la medesima cosa con lui. Odio il caldo o meglio: odio qualsiasi cosa superi i dieci gradi.

Marzo, sento che li supererà.

Per questo cerco di fare spesa per almeno tre giorni, in modo da godermi il dolce far nulla fino a Martedì.

Il vero problema però non sono io. Perché io con tre porzioni di cibo surgelato qualunque e due pacchi di pasta, potrei tirare avanti per una settimana. Anche perché la sera mangio sempre a lavoro.

Ho il carrello cosi pieno, per colpa di Darren.

Lo scorso weekend è stato imbarazzante. Darren è venuto come al solito a pranzare da me, ma proprio dietro di lui c'era anche il fratello, che come solo un buon approfittatore può fare non mi ha avvisata e si è semplicemente presentato all'uscio reclamando il diritto di cibo essendo il vicino contrattuale e non immaginario, come suo fratello.

Insomma ora devo sfamare due persone e mi chiedo se diventerà un'abitudine. Io spero di no. Odio avere gente in casa e odio avere pressione addosso quando cucino.

Ormai so i gusti di Darren, ma Dominic? Ero completamente spiazzata Sabato scorso. Alla fine gli ho rifilato pollo con patate.

A chi non piace il pollo con le patate?

Inizialmente temetti che Dominic fosse vegetariano ma scavando nei miei ricordi, pensai alle nostre pause da Barry's e ricordai chiaramente come si gustava il suo hamburger sanguinolento.

Quello è un carnivoro.

La Domenica è tornato Darren per una chiacchiera ma alla fine mi ha costretta a fare una torta implorandomi e dicendo che sua madre voleva tanto assaggiare quella che avevo fatto al suo compleanno, perché tutti se l'erano spazzolata prima che lei potesse assaggiarne una fetta.

Disgraziati.

Quindi ora sto spendendo un quarto del mio stipendio per sfamare estranei!

Come dicevo: è una follia.

Dopo un sacco di patate, un litro di latte, caffè e succhi, mi dichiaro ufficialmente povera e incosciente.

Come farò a portare tutto a casa?

Penso mentre cerco una bottiglia di vino rosso, per me. Maledizione, almeno una cosa per me.

Mi accontento del cartone schifoso in offerta, che probabilmente è acqua sporca.

Mi spavento quando mi volto verso il carrello e vedo il sorriso di Darren a due passi.

« Darren? » chiedo con il fiatone.

« Proprio io » risponde senza smettere di sorridere.

« Cosa ci fai qui? » chiedo mentre torno a spingere il carrello.

« Abbiamo pensato che, visto Sabato scorso.. »

« Abbiamo? »

Non faccio in tempo a girare nella corsia successiva che lo noto subito.

Maglietta nera dei Metallica con scritta rossa, pantaloni della tuta, codino in bella vista che tiene raccolta la sua chioma.

Dominic

 Se ne sta con le mani nelle tasche e guarda male suo fratello mentre si avvicina.

« Non lasciarmi mai più solo in questo labirinto » lo minaccia, o forse lo prega.

Darren ride allegro « Come ti dicevo, abbiamo pensato di fare la spesa e portartela prima di pranzo. Per scusarci della nostra voracità di Sabato. Non è vero Dom? ».

Lui annuisce, non troppo ironicamente.

Abbiamo pensato nella lingua di Darren significa che Darren ha pensato di fare un gesto carino per me, come farmi la spesa per ringraziarmi e Dominic è stato costretto ad accompagnare il fratello e assentire ad ogni sua richiesta.

Funziona sempre cosi. Dom non direbbe mai di no a suo fratello, nonostante ciò, Darren non è affatto un ragazzino viziato. Sembra più maturo di me e Dominic, messi insieme.

« Ma vedo che hai già fatto tutto da sola » afferma quest'ultimo.

Gli scocco un'occhiata di sufficienza, mentre mi rivolgo al fratello « Grazie del pensiero Darren, ma approfittiamone, dato che sei qui. Dimmi se vuoi qualcosa per oggi, io stavo andando a naso. Ma se hai delle voglie particolari ».

Darren batte le mani, ma da persona educata in quanto è dice che andrà benissimo ogni cosa, e che si fida di me.

Dominic lo guarda fiero e poi mi affianca per spingere il carrello.

Ed ecco che ricomincia. Uno di quei momenti orribili in cui per sbaglio ci sfioriamo, in cui per sbaglio si crea silenzio intorno a noi e per sbaglio ci guardiamo dritti negli occhi.

È lui a riscuotermi questa volta schiarendosi la gola, sussurrando « Lascia, spingo io ».

Non rispondo e lo lascio fare. Per poi avventurarmi con Darren più avanti.

Questi giorni sono stati strani, oltre ad aver rotto definitivamente la nostra pace: o meglio, lui l'ha rotta azionando quella bestia nera. Ci siamo abituati l'uno all'altra.

Si, ci diamo fastidio. Ogni volta che uno entra o esce di casa, suoniamo il campanello per infastidirci i timpani. Io gli attacco sempre degli adesivi sulla moto per farlo uscire di testa, lui accende la musica troppo forte per non farmi dormire o per svegliarmi. Scaramucce no?

A me piacciono. A lui un po' meno.

 Quando Darren ha capito che io e suo fratello avevamo cambiato leggermente rapporto, l'ho notato più sereno. È più a suo agio anche con me.

Anche questo aspetto mi piace molto. Mi racconta spesso come va con suo papà, a scuola o i cavoli di Dominic. In modo che io possa sbatterli in faccia al diretto interessato se mi infastidisce, ovvero sempre.

L'unica cosa che non mi piace affatto, sono questi momenti di tensione. Di cui ancora m'interrogo. Ma succedono spesso fra me e lui. Quando siamo troppo vicini.

Fortunatamente ieri sera non ne sono capitati, anche grazie a lui che mi ha ronzato lontano. Forse ha percepito che al Venerdì sono più acida del solito.

Bravo ragazzo.

La teoria dei due amoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora