DOMINIC
« Non volevo creare tutto questo Dom, credimi. Era una questione obbiettiva, insomma, se fossi tornato a quell'ora tu avresti dato di matto e saresti andato da lui.. »
Lo interrompo con voce pacata « Darren io non avrei dato di matto. Il problema vero qua non è ciò che hai fatto, perché so che sei un ragazzino intelligente e non avresti mai fatto cose stupide. Il problema vero è perché sei uscito in piena notte da casa di papà? Mi manca un pezzo Darren. E devi raccontarmi ciò che manca per capire. Per capirti. »
Cerco un dialogo mai cercato con mio fratello mentre ripenso alle parole di quella sconosciuta
la prossima volta chiediti perché tuo fratello ha preferito dormire da un estraneo, piuttosto che restare da tuo padre o da te
Darren riprende parola e confessa « Thomas è un cazzone »
Mi meraviglio del suo linguaggio, non essendo abituato a sentirlo dire parolacce o altro.
Non so da chi abbia preso onestamente, mamma impreca più di un camionista, e io sono un caso perso in questo.
« Questo io lo sapevo già, eppure non vado da loro quasi ogni weekend. Possibile che tu te ne sia accorto solo questa notte? » rispondo un po' ironico per stemperare la tensione creatasi inutilmente tra noi.
Darren ridacchia e allora ne approfitto per chiedere di nuovo « Cos'ha detto il cazzone? »
Si alza dal divano e inizia ad accendere la play con fare distratto « Ha detto che papà era stanco di avermi fra i piedi quasi tutti i weekend e che quella non è casa mia, non posso entrare e uscire quando mi pare » dice con tono che parola dopo parola si abbassa fino a scomparire nell'imbarazzo.
« Ma tu ovviamente non gli hai creduto vero? » affermo.
« No, ma Dom, papà ha trasformato la mia stanza in uno studio. La tua è da parecchio che la usa come sgabuzzino. E se avesse ragione? Se papà volesse definitivamente dimenticarci e ricominciare la sua vita con la sua nuova famiglia? Forse dovremmo lasciarlo vivere.. »
« Darren » lo chiamo interrompendo il suo gioco alla Play e parlandogli dritto negli occhi « Non pensare neanche per un secondo che tu possa essere qualcuno da dimenticare per andare avanti. Tu sei suo figlio, e ti vorrà sempre. Anche se non è in grado di dimostrartelo, ma sei tu quello bravo a trovare il buono in ogni persona no? Lo fai sempre con me, con tutti. »
Lui non risponde ma annuisce sconsolato.
« E Darren? La prossima volta vieni da me. Ti assicuro che non perderò le staffe. Promesso »
Mi regala un sorriso e poi scuote la testa perché lui sa.
Sa che non è cosi, non riesco a non perdere la calma se qualcuno fa del male a lui.
Mi allontano, lasciandolo giocare, per andare finalmente a chiudere gli occhi per qualche ora, ma vengo fermato dal suo tono rianimato di qualcosa.
« Dom? Devi chiedere scusa a Leika »
Leika?
Penso mentre mi stropiccio gli occhi stanchi finché non ricordo.
Ah già. La vicina pazza.
« Dico sul serio Dom, ti sei comportato molto male con lei. L'hai accusata ingiustamente quando in realtà mi ha ospitato per la notte. Dovresti scusarti e ringraziarla » sentenzia lui prima di rimettersi a giocare.
Annuisco distratto, dandogli in parte ragione. Ero guidato dalla rabbia, ma anche dal buon senso.
Insomma se ha dormito da lei, già la conosceva no? Perché non l'ho mai vista?
Vado a letto tormentandomi con domande inutili ma sollevato di aver ritrovato la piccola peste che mi distruggerà casa fino a Lunedì.
Prima di addormentarmi prendo il cellulare già immaginando quante chiamate perse da papà o messaggi preoccupati.
Quando accendo lo schermo, vedo il nulla.
Serro la mascella arrabbiato.
Come fa ad essere cosi stronzo anche quando non fa nulla? Come preoccuparsi di suo figlio più piccolo. L'unica persona che realmente gli vuole bene e gli sta accanto nonostante tutte le cazzate fatte.
Faccio l'ultima azione buona della giornata mandandogli un messaggio – tutto ok – senza mai ricevere risposta.
Provo a chiudere gli occhi per l'ennesima volta, quando la mia porta si apre e la testa di Darren compare davanti a me.
« Potresti farlo già stasera sai? »
Inarco le sopracciglia perché non capisco cosa sta dicendo « Cosa? »
« Scusarti con Leika »
Dio mio ma è fissato con questa.
« Stasera lavoro pulce, lo farò domani dai »
Lui scuote ancora la testa, ricordandomi ogni volta il caso perso che sono «Lei lavora al Barry's proprio come te. »
Stupito mi metto seduto nel letto e ribatto alla sua affermazione « Cosa stai dicendo? Non ci sono state nuove assunzioni. Lo saprei »
Lui sembra quasi arrabbiato con me, e se ne va sbattendo la porta.
« Darren! » provo a chiamarlo.
Ma lui non torna.
Non può essere. Come posso non aver mai visto una persona che lavora con me, abita a pochi metri da me e conosce mio fratello?
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La teoria dei due amori
Chick-LitQuando una persona è convinta di aver amato con tutta se stessa, fino a non avere più un briciolo d'amore dentro di sé, può tornare a provare quel sentimento? Ma soprattutto, che amore è, se il suo per sempre è già andato in frantumi? Leika ha amato...