Capitolo 8

4.7K 200 9
                                    


DOMINIC

La serata scorre veloce e caotica. I miei due amici hanno trovato posto al bancone e non si sono schiodati da lì neanche quando un gruppetto di donne che festeggiavano, hanno provato ad attaccare bottone.

Colpa di Cristian, che dopo il secondo Blue sky stava già strascicando le parole e ovviamente di chi parlava? Allyson.

Capisco che Mattia non ne può più quando con una mano mi ordina il terzo drink.

Rido distratto mentre osservo i miei colleghi tutti impegnati. Per svariati minuti rimango solo dietro al bancone e non noto una ragazza che si siede proprio davanti a me. La sento soltanto.

« Ciao bel barman »

Riconosco la sua voce leggermente nasale. Elena

La studio come ho fatto la prima volta, solo che questa volta ha esagerato con la scollatura del suo vestitino. Potrei vederle fino all'ombelico.

Le sorrido seducente ma non troppo e la saluto « Cosa posso darti questa sera bella Elena? »

Fa sempre un certo effetto alle donne quando ricordo il loro nome. Sto sempre attento ai dettagli.

E non sono di certo uno che salta da un letto all'altro, ma ammetto che non amo neanche le relazioni in generale. Cerco di starci distante.

Gli amici o amiche non le disprezzo mai, anzi. E neanche una sana scopata non guasta.

Ma tempo al tempo. Per ora c'è Elena che mi sembra molto interessata e con l'intenzione giusta.

Le offro il primo drink e quando sto per invitarla a fare un giro a fine turno, appaiono altre sue amiche alle sue spalle e la rapiscono per continuare a bere.

Sarà per la prossima volta. O al prossimo messaggio.

Quando i miei amici se ne vanno, capisco che il mio turno sta per finire. Scattano le due e la gente inizia a scemare, finché non rimane solo un gruppo di ragazzi che esce con tutta calma una mezz'oretta dopo.

Mi massaggio la parte bassa della schiena mentre saluto i miei colleghi e faccio un salto in cucina per salutare quella santa di Melania e del suo staff, che ci sopporta sempre quando siamo affamati e scontrosi.

Schizzo fuori dalla porta d'ingresso stanco morto e mi godo il breve viaggio fino a casa.

Ha i suoi vantaggi abitare vicino a dove lavoro.

Apro silenzioso il portone dell'ingresso e salgo al mio piano ricordandomi solo ora che Darren non è in casa, dato che aprendo la porta trovo tutto il disordine lasciato da me poco prima di uscire.

Nessuno ha messo in ordine, nessuno ha peggiorato la situazione. Ottimo.

Sono solo le quattro del mattino quando provo a rilassarmi davanti al computer e noto il telefono che lampeggia.

È un numero a me sconosciuto, ma vista l'ora tarda decido di rispondere con una punta di diffidenza.

« Dominic? Sono papà » appena sento la sua voce grave lo riconosco e mi metto sull'attenti cercando un solo motivo valido per cui dovrebbe chiamarmi a quest'ora.

E pochi secondi dopo ci arrivo.

« Darren sta bene? » chiedo alzandomi dalla sedia pronto per andare a prenderlo.

« Scusami se ti disturbo a quest'ora ma ho appena controllato i ragazzi prima di uscire e mi sono accorto che Darren non è da nessuna parte. Non è da te vero? O magari sta venendo da te a piedi? L'hai sentito al telefono? Non ho chiamato tuo madre perché.. »

« Sei sicuro che non sia da nessuna parte in casa? Dio santo papà. E non avvisare mamma. Ci penso io. Arrivo »

La teoria dei due amoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora