LEIKA
« Cara, vieni qui e dimmi se anche tu vedi quello che vedo io » annuncia la voce roca di mio padre appena mi apre la porta di casa.
Alzo gli occhi al cielo e continuo ad aspettare che mi faccia entrare.
Mia madre arriva dicendo dal corridoio « Se vuoi farmi vedere ancora come hai tagliato l'erba, giuro che .. » s'interrompe non appena mi vede e poi sta al suo gioco « E no, non penso di vedere bene, aspetta » si frega gli occhi e li riapre.
« La smettete voi due? Non potete almeno fingere di essere normali? » sentenzio facendomi spazio fra quei due mentre continuano.
« Eh no, penso sia proprio lei. Se fosse stata un miraggio non mi avrebbe lasciato tutte le sue dannate impronte per casa. Leika! Togli quelle scarpe. » dice mia mamma, smettendo di giocare.
Mio padre mi si avvicina « Qual buon vento bella straniera la porta qui? E per di più con una torta. Possibile che sia per noi? »
Gli schiaffeggio la mano che stava per prendere la torta e lo avverto con il dito minacciosa « No papà, non è per voi. È il compleanno del figlio della signora Amelia, vi ricordate di lei? Abita qualche via più in là, giusto? »
Interviene subito mamma « Ma certo! Amelia. L'ho vista proprio Sabato mentre faceva spesa per la festa del piccolo Darren, che poi cosi piccolo non è.. come passano gli anni » dice con malinconia.
« Oddio mamma » rido mentre anche a papà scappa un risolino mentre mamma ricomincia a ripulire l'ingresso ricoperta dalle mie impronte fangose.
Appena sono uscita di casa ha iniziato a piovere e non ha smesso per tutto il viaggio fin qui. Logicamente io non ero pronta al mal tempo, tanto che le mie scarpe da ginnastica, da bianche sono diventate marroncine e i miei capelli sono diventati identici alla lana delle pecore.
Grazie umidità di esistere.
Mi siedo davanti alla stufetta in salone mentre mamma porta la mia torta in cucina « Papà non toccarla! » non fidandomi di lui mai, quando si tratta di dolci.
Mamma arriva da me e comincia il terzo grado.
« Dunque il figlio di Amelia eh? » afferma sospettosa
« Mamma ha tredici anni. Fai sul serio? » replico orripilata
« Leika per chi mi hai presa? Chiedevo soltanto. E poi da oggi ne ha quattordici di anni. E da quanto so, Amelia non ha solo un figlio. Ma ha anche Dominic. Te lo ricordi vero? »
« Ah ah » annuisco svogliata mentre trattengo vari epiteti che si meriterebbe quel ragazzo.
« Quindi prima di domani riesci a dirmi come mai hai fatto una torta per Amelia o devo andare avanti con le domande? » mi chiede una mamma fin troppo sorridente.
Alzo un sopracciglio diffidente « Dominic abita nel mio palazzo, e ogni tanto Darren quanto sta da lui, passa da me per rubarmi tutto il cibo che cerco di racimolare nel mio frigo. E poco tempo fa mi ha lasciato un messaggio subliminale sul calendario dicendomi che era il suo compleanno, proprio oggi. Ciò significa che mi ha costretta a fare quella torta » mi giustifico e mi congratulo con me stessa per non aver fatto capire nient'altro a mia mamma. Come l'odio che provo per Dominic o la paura che Darren sia arrabbiato con me o peggio, deluso dal mio comportamento.
« Capisco, ma la festa di Darren era ieri a casa. Ha invitato qualche suo amico di scuola. Non pensi di essere in ritardo? »
No mamma, sono in perfetto orario invece. Tutto secondo i piani.
« Ma no, non importa. Il compleanno è oggi e la torta gli arriva oggi » me la cavo dicendole mentre mi assale un dubbio « Mamma puoi andare a controllare che papà non abbia già mangiato tutta la torta? È preoccupante quando non lo sento » chiedo sincera.
Lei corre in cucina e mi avvisa « È salva! »
Mi sfilo la felpa riscaldandomi per bene mentre mi sfugge un pensiero.
Potrei diventare un investigatrice o un architetto. Qualcosa che comunque coinvolga i piani.
Mamma mi ha solo aiutato dandomi tutte queste informazioni: la festa di Darren si è svolta ieri, quindi non rischio di trovarlo in casa e con qualche suo amico brufoloso. E soprattutto ora ho la certezza che era a casa con Dominic e di sua spontanea volontà non è passato da me. La domanda rimane la medesima: perché?
Cerco di scrollarmi di dosso il dispiacere e mi convinco da sola: io la mia parte l'ho fatta, la torta gliela porto. Poi se vuole perdonarmi bene, sennò meglio per me. Insomma chi ha bisogno di quel ragazzino? In fin dei conti è lui che si è insinuato in casa mia. Io gli ho solo dato ospitalità. A differenza del fratello pessimo che si ritrova.
« Perché quella faccia tutta corrucciata tesoro? » mi si avvicina papà accendendosi una sigaretta
« Smettila di fumare in salotto! » gli urla la mamma dalla cucina.
Grazie mamma, mi aiuti sempre senza saperlo
Lo prendo in giro dicendogli « Ti fai ancora comandare dalla tua donna sergente? » cito un famoso film visto insieme a papà. Lui ride e mi spettina ancora di più i capelli.
Pochi minuti dopo arriva mamma già vestita « Andiamo? » mi chiede.
« Dove scusa? » chiedo sinceramente senza capire.
« Da Amelia. Le devo ridare il piatto che mi aveva prestato a Natale, ne approfitto per venire con te ».
« Posso ridarle io il tuo piatto » dico spaventata a morte all'idea che mia mamma venga a casa di Amelia. La conosco fin troppo bene, so che ha un secondo fine. Il problema è scoprire quale.
« Oh no Leika. E poi voglio fare gli auguri anche io a Darren, saranno settimane che non lo vedo! » dice allegra mentre si sistema il mantello pesante e prende il piatto incriminato.
Mi rassegno all'idea che voglia venire anche lei. Non si può dire di no a quella donna.
Guardo papà supplicandolo, ma lui alza le spalle come a dire " non posso farci niente "
« Ma magari Darren oggi non c'è » provo a dirle, sicura che non ci sia visto che è Domenica e io so che è sempre da suo fratello nei weekend.
« Caro tu vieni con noi? » chiede a mio papà ignorandomi.
Papà imita un rantolo di tosse e afferma « No, non vorrei ammalarmi con questo tempaccio. Resto a casa. Solo soletto ».
Mamma gli scocca un occhiataccia ma lo lascia stare. Mi giro verso papà e con le labbra lo accuso – traditore –
« Ah e caro? » dice mamma ormai già con tutte e due i piedi fuori dalla porta di casa « Se fumi in salotto, lo sento lo stesso l'odore quando torno ».
Penso sia più una minaccia che un avviso.
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La teoria dei due amori
ChickLitQuando una persona è convinta di aver amato con tutta se stessa, fino a non avere più un briciolo d'amore dentro di sé, può tornare a provare quel sentimento? Ma soprattutto, che amore è, se il suo per sempre è già andato in frantumi? Leika ha amato...