Capitolo 44

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DOMINIC

« Come va amico? » la vociona di mr steroidi arriva forte e chiara.

« Sono venuto a prendere mio fratello, mi ha mandato un messaggio » dico calmo, anche se dentro di me sono più preoccupato che mai.

Darren non manda mai messaggi, se non ne ha davvero bisogno.

– sono da papà, puoi passare a prendermi? –

Senza rispondergli sono montato in sella e mi sono diretto a casa di questo stronzo.

« Era in camera che urlava con suo padre l'ultima volta che l'ho visto » dice sornione.

Lo ringrazio borbottando e scansandolo per entrare dalla porta laterale, per non incontrare quell'oca di sua madre e raggiungere prima la camera.

Sto per salire i primi scalini quando sento un urlo.

« No! »

« Darren! » urlo di rimando.

Thomas con me corre sul vialetto d'entrata, più curioso che preoccupato, a differenza mia.

E mi trovo davanti una scena agghiacciante.

Leika stringe in una morsa mortale il braccio di Darren mentre lo spinge dietro di sé, mio padre le si para davanti e si ritrae di pochi passi non appena l'urlo continua.

« Smettila di urlare ragazzina » piagnucola papà stringendosi la testa fra le mani.

Leika si zittisce e cadaverica si volta verso di noi, riconoscendomi, rilascia un lungo respiro e lascia andare Darren.

Inizia a sussurrare una sequela di "scusate" "mi dispiace" "Darren mi dispiace tanto, stai bene? " .

Mormora ancora parole sconnesse mentre se ne va quasi correndo.

Un problema alla volta

Penso rabbioso.

Con passo pesante mi dirigo verso Darren « Tutto ok? » parlo solo con lui.

« Oh si Dom, Leika è sbucata dal nulla.. io » mormora spaventato e guardando il puntino ormai lontano della sagoma di Leika.

Accertato lo stato di mio fratello mi giro spingendo l'uomo che è capace di farmi provare odio per il sangue che mi scorre nelle vene.

« Che diavolo hai in quella testa eh? Di nuovo papà? » urlo come lui. sono parte di lui.

« Dominic mi dispiace. Non ho fatto nulla, te lo giuro ».

« Dominic ».

« Non mi sembra la definizione di niente quello che ho appena visto » dico scandendo bene le parole.

« Dominic ».

Mi giro solo quando Darren mi tira indietro.

« Non ha fatto nulla. Stavamo solo litigando, ma non ha fatto nulla. È cosi Dom » .

Lo guardo negli occhi e passo in rassegna tutto il suo corpo.

Il viso è quello di sempre, pulito e perfetto. Gli occhi sono luminosi anche se tristi, i capelli ben pettinati.

Sta bene. Sta bene

mi ripeto dentro di me.

Ignoro gli spettatori che scorgo dalle finestre, ignoro mio padre e faccio salire Darren sulla moto.

Solo una volta arrivati davanti al mio palazzo dice « Voglio andare a casa Dom, portami da mamma per favore ».

Annuisco silenzioso e mi godo l'abbraccio di mio fratello per tutto il viaggio .

Una volta arrivato mi fermo per tranquillizzare entrambi e strappo la promessa a Darren di restare da me questo weekend, come sempre.

« Dom » sento la sua voce lontana mentre indosso il casco « Salutamela e dille che Domenica sono da lei ». Con un occhiolino mi saluta e torna in casa.

È sempre un passo avanti a me, cresce troppo in fretta questo ragazzino.

Mentre percorro la stessa strada mi torna in mente il viso di Leika, spaventato e distratto.

Quasi colpevole.

Continuo a pensarci anche quando sono davanti alla sua porta e busso inesorabile.

« Leika, apri » le impongo dolcemente.

Aspetto e aspetto. Finché dei passi non si avvicinano alla porta, indecisa.

« Avanti tesoro » mormoro più a me stesso che a lei, sperando che apra questa maledetta porta.

E finalmente uno spiraglio di luce m'investe quando vedo metà del suo viso sbucare.

« Ti serve qualcosa? » dice fingendo un aria innocua e rilassata.

« Fammi entrare ».

Mansueta si allontana dalla porta e non oppone resistenza quando entro.

« Stai bene? » le chiedo a brucia pelo, rilassando i muscoli, restando in attesa.

Lei si zittisce, sedendosi sulla seconda sedia del tavolo, mentre appoggia una mano sul ventre e l'altra sulla superficie del suo fianco. Come a tenersi insieme.

Scuote la testa e i capelli le coprono il viso chino in avanti.

Rimango immobile finché non sento il primo singhiozzo scuoterla.

La teoria dei due amoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora