Love you 'till the end [IN REVISIONE]

2 - Villa Conchiglia

«Malfoy, tu non eri nessuno per lui e per te era solo un servo».

«Senti Potter, Dobby è stato il mio elfo domestico da che ne ho memoria. Poi tu l'hai liberato e, che tu ci creda o meno, ho perso l'unico amico che avessi mai avuto in quella maledetta casa. Quindi non dirmi che non sono nessuno. Solo perché mio padre lo trattava da servo non significa che io facessi lo stesso».

Nonostante il litigio avvenuto tra i due ragazzi, i tre si misero a scavare insieme e in silenzio, per seppellire Dobby seguendo la tradizione babbana. Conclusa la piccola cerimonia, ognuno di loro posò un calzino al posto dei classici fiori. Sulla lapide, l'epitaffio inciso: Qui giace Dobby l'elfo libero.

Stremati dagli ultimi avvenimenti, rientrarono a Villa Conchiglia, casa di Bill e Fleur. Nonostante fossero tutti particolarmente stanchi, Hermione non perse tempo.

«So che siamo ancora tutti sotto shock per quanto accaduto a noi e a Dobby, ma è il caso di sederci e affrontare questa situazione» disse Hermione riferendosi la mamma e figlio «Dobbiamo farvi delle domande».

«Signorina Granger sarò lieta di rispondere a ogni sua domanda, ma se non le dispiace vorrei farlo con una tazza di tè in mano. Ho bisogno di energie». Nessuno l'aveva ancora notato, ma Narcissa Malfoy stava tremando da quando avevano abbandonato il Manor. Nonostante fosse la più adulta e quella con più esperienze, era rimasta particolarmente provata dagli avvenimenti delle ultime ore.

«Si, certo» e con uno sventolio di bacchetta fece spuntare una tazza di tè davanti a ognuno di loro.

«Grazie, Signorina Granger. Possiamo iniziare».

«Come mai vi siete messi contro Lucius Malfoy per stare dalla nostra parte?» chiese. A risponderle fu Narcissa «Oh, noi non ci siamo messi contro Lucius, lui è dalla nostra parte. Da tempo volevamo fuggire da questa situazione, ma avevamo paura del Signore Oscuro. Con lui a casa nostra non potevamo di certo scappare. Così Lucius disse a me e a Draco di scappare, non appena ne avessimo avuto occasione, e di cercare voi dell'Ordine. Lui invece farà la parte del padre/marito tradito, farà finta di odiarci e di volerci cercare per ucciderci. Ci cercherà davvero ma nei posti sbagliati. Riusciremo a comunicare senza farci scoprire. Lo abbiamo già fatto, anche dopo il nostro arrivo qui. Noi Malfoy siamo bravi nella Legilimanzia e nell'Occlumanzia, anche a distanza. Decidiamo chi leggere e a chi far leggere».

Rimasero tutti a bocca aperta.

«Ma quindi lei mi sta dicendo che Malfoy Senior farà da spia per conto dell'ordine fino a quando non verrà sconfitto il Signore Oscuro?».

«Esattamente Signorina Granger. È stato proprio Draco ad architettare questo piano. Era stanco di essere dalla parte sbagliata, stanco di dover credere a quelle storie sulla purezza del sangue, al quale ormai non credeva più. I duelli col padre sono stati tantissimi, fino a quando anche lui cambiò idea dopo aver letto i pensieri di Draco su...» ma Malfoy la interruppe «Madre, direi che abbiamo detto abbastanza».

Stavolta fu Malfoy a continuare «Appena vi ho visti entrare al Manor mi si è gelato il sangue. Vi avevo riconosciuti subito, era impossibile non farlo. Non ero sicuro di avere il coraggio di agire. Poi qualcosa mi ha smosso» disse guardando dritta negli occhi Hermione «e ho comunicato a mia madre e mio padre le mie intenzioni, ho agito e loro hanno fatto di conseguenza».

Qualcosa lo aveva smosso ed Hermione lo aveva visto mentre la osservava con gli occhi lucidi.

«E se foste voi le spie? Per conto di Voi-sapete-chi? E che ci guadagniamo noi ad avervi dalla vostra parte?» stavolta fu Ron a parlare.

«Weasley, essere creduto da te è l'ultimo dei miei pensieri. Che ti piaccia o no, non siamo spie. Avrei potuto già dire quel nome Tabù o semplicemente posizionare la bacchetta sul marchio nero e sareste giù tutti morti. Non mi pare sia questo il caso, l'unico modo per scoprire cosa abbiamo da offrirvi è fidarvi di noi. Non pensare che io faccia i salti di gioia a dover passare le mie giornate con te, ma lo faccio. Per il bene della mia famiglia e dell'intera comunità magica»