«Harry, troveremo un'altra soluzione, non lasciarmi» disse Hermione singhiozzando.
«Hermione, non c'è un altro modo. Silente non avrebbe detto così, se non fosse l'unica possibilità. Lo sapevamo entrambi Hermione, solo che siamo stati troppo codardi per parlarne. Il settimo horcrux sono io. Hermione adesso devi starmi a sentire, ho delle ultime richieste da farti. Dì a Ginny che la amo e che mai avrei voluto farla soffrire così tanto come stanotte. Dille di andare avanti e di vivere una splendida vita, di giocare nelle migliori squadre di Quidditch e di vincerle tutte per me, Fred e Ron. Prenditi cura di Teddy Lupin, stà vicino ad Andromeda e aiutala a scegliere un giusto padrino per lui, che lo possa amare come un figlio. Quanto a te Hermione, sii felice, supera questa tragedia e trova la felicità, sarò sempre tuo fratello anche quando non riuscirai a vedermi, un cervo veglierà su di te. Malfoy, mi sono fidato di te e adesso ti chiedo un favore. Stalle vicino perché ne avrà bisogno e tu sei l'unico abbastanza forte da risollevarla. Grimmauld Place rimane ufficialmente a te Hermione».
Si avvicinò a lei e le diede un bacio delicato sulla fronte, prima di voltarsi verso la porta. Malfoy però, prese tutti alla sprovvista e gli corse incontro abbracciandolo.
«Mi dispiace Potter, davvero. Io sono uno stato stupido, vi ho tormentati per anni, ma appena ne avete avuto la possibilità mi avete dato fiducia e accolto nel gruppo».
«Tranquillo Malfoy, acqua passata». Harry ricambiò l'abbraccio e si voltò definitivamente, diretto verso la foresta proibita.
Dopo aver salutato Harry, Draco ed Hermione si avviarono verso la sala grande per cercare aiuto. Dovevano uccidere il serpente, non avevano più tempo da perdere.
Una volta arrivati però un triste spettacolo gli si parò davanti. I Weasley erano ormai dei fantasmi, bianchi come dei cenci e privi di qualsiasi forza. Molly era abbracciata a Narcissa, il periodo trascorso insieme a Grimmauld Place le aveva fatte legare.
La schiera di cadaveri, posizionata il più ordinatamente possibile, era ormai infinita. Ron era in mezzo tra Fred e Lavanda. Hermione si inginocchiò davanti a lui, e fece apparire un mazzo di lavanda da poggiare sul suo petto. Non lo scelse a caso, no. Lo scelse per il significato antico che aveva. Non rappresentava solo diffidenza, rappresentava salute e amore e con quel mazzo di lavanda, Hermione volle dire a Ron che il suo ricordo sarebbe stata la sua unica felicità.
Una volta ripresa da quel momento, ricordò la promessa che aveva fatto a Harry, doveva parlare con Ginny.
«Ginny...» ma le sue parole furono interrotte da un suo abbraccio disperato. Aveva appena perso due fratelli e non sapeva cosa lo aspettava. Poi guardò Hermione e si guardò intorno e non vedendo Harry un'espressione di domanda e paura apparve sul suo volto.
«Ginny, Harry è andato...».
«Andato dove, Hermione? Ti prego, non dirmelo».
«Mi dispiace Ginny. Mi ha detto di dirti che ti ama e che vuole che tu sia felice nonostante...» ma i singhiozzi non le permisero più di continuare. Si abbracciarono, distrutte per le loro perdite. Entrambe avevano perso l'amore della loro vita. I sentimenti di Hermione erano molto contrastanti al riguardo, ma non poteva negare i sentimenti che aveva provato per Ron in tutti quegli anni.
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Love you 'till the end [IN REVISIONE]
Short StoryChi lo avrebbe mai detto: Draco Lucius Malfoy dalla parte dei buoni. Allora è vero che c'è sempre una prima volta. E così è stato per me, la perfettina so-tutto-io Hermione Granger. Il primo libro, il primo giorno di scuola, il primo amico, il primo...