Capitolo 3

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"È un parente?"
"No, io...stavo..."
"Risponda alla mia domanda: è un parente?"
"No, ma mi faccia entrare la prego."
"Mi spiace, ma non mi è consentito."
Riesco a sentire i loro discorsi ma per poco, perché è come se i miei occhi non volessero collaborare, ho ancora un fortissimo mal di testa, e pur non volendo, torno di nuovo nel sonno più profondo.

******
"Lei è un coglione! Come ha fatto a farla cadere? Non l'aveva vista? Era forse troppo impegnato a guardare il suo telefono? E perché poi l'ha fatta alzare se aveva sbattuto la testa?Beatrice ha solo diciannove anni, se non dovesse più risvegliarsi io... è tutta colpa sua!!"
"Signora...stavo camminando e...si l'avevo vista sua figlia, le stavo andando incontro perché avevo trovato delle chiavi di una macchina. Era disperata sembrava stesse cercando proprio quelle e poi non sapevo avesse sbattuto la testa, era buio e non vedevo bene..."
"Senta non dica altro! Non c'è bisogno che si inventi delle scuse o si giustifichi. Per me se ne può pure andare, mia figlia non ha certo bisogno di uno come lei!"
"Io invece rimango fino a quando non avrà aperto gli occhi!"
"Signori, vi prego di calmarvi [...]"
Sento la voce di mia madre, che inveisce contro quest'uomo che sembra disperato. Non riesco ad aprire gli occhi ma sento che qualcuno si siede accanto a me e comincia a parlare.
"E così ti chiami Beatrice, sai che è un bellissimo nome? Ti si addice tantissimo...
Ora però fai la brava, ti prego, apri gli occhi. Sono passate 21 ore esatte dall'intervento..." è lui.
Ho mal di testa, e una nausea assurda. Con fatica apro gli occhi, e subito una luce elettrica mi acceca. Gli richiudo, lamentandomi come una bambina.
"Si è svegliata!! Chiamate un infermiera! Si è svegliata!"

                                        ***
Sono le 22:35 e mia madre sta parlando con il dottore. Sembra che io abbia avuto un trauma cranico moderato e mi abbiano operata per fermare l'emorragia. La nausea è una conseguenza del trauma, spiega il medico, quindi è del tutto normale che io ce l'abbia.
Il dottore continua a parlare con mia madre ed io chiudo gli occhi perché la luce è davvero troppo forte.
"Signora dobbiamo tenerla in osservazione almeno fino a domani."
"Si certo, va bene."
"Ah e devo anche parlare con l'uomo che accidentalmente ha provocato l'incidente. Lo conosce?"
"Non so chi sia, e sinceramente non mi importa. So solo che ha fatto del male alla mia bambina."
"Non si preoccupi gli parlerò io."

*****
"Le ripeto, io le stavo soltanto portando le chiavi della sua macchina, lei stava correndo e guardava il marciapiede. Non è stata colpa mia. Io peso di più e ho una massa muscolare più consistente della sua, ovviamente. Poi mi permetta, sono medico anche io quindi non è il caso che mi dica le informazioni come se fossi totalmente ignorante in campo."
"Mi scusi...non sapevo che fosse medico anche lei. Per il resto avevo bisogno di sapere la dinamica dell'incidente tutto qui. Può andare da lei se vuole dott.?"
"Claudio Conforti. La ringrazio."

******
"Beatrice, posso sedermi?" mi dice dolcemente.
"Si si sieda." dico, interdetta se darle ancora del lei o del tu, visto che ha saputo il mio nome.
"Ti prego, dammi del tu. Mi chiamo Claudio."
"Va bene..." mormoro.
"Volevo chiederti scusa e soprattutto spiegarti che le avevo trovate io le chiavi della tua macchina. Stavano vicino al cancello ed ero sicuro fossero tue perché eri così disperata nel cercarle e ti avevo vista arrivare davanti alla macchina." mi dice tutto d'un fiato come se fosse stata la cosa più difficile del mondo.
Non replico, e mi limito ad annuire, più che altro perché faccio fatica a parlare.
"Beatrice io sono un medico e so che, per fortuna, resterai poco qui dentro e poi potrai tornare a casa." afferma con una sicurezza disarmante mentre mi accarezza una mano.
Perché tutta questa confidenza? Perché è rimasto qui, quando lui stesso mi ha appena confessato che è un medico e presumo abbia del lavoro da fare? Perché? Aspetta, hai detto medico?
"Beatrice tutto bene? Sei diventata pallida..."
Ovvio che sono diventata pallida! Ho appena realizzato che sei un medico! Quello che voglio diventare anche io! Inoltre con la botta presa non mi ricordavo che Ambra mi aveva parlato del dottor Claudio Conforti, il miglior professore del corso di medicina legale! Nonché gran bell'uomo! O merda, ce l'ho qui davanti!

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