( POV di Claudio )
Si è appena addormentata sul mio petto. L'ho capito perché, in due volte che ho avuto il piacere di dormire con lei, ha sempre fatto un piccolo mugolio prima di addormentarsi veramente, e poi anche perché ha allentato la presa dell'abbraccio. Continuo ad accarezzarle i capelli e ad osservarla mentre dorme su di me. È stupenda. Le lenzuola fanno intravedere la sua schiena nuda ed istintivamente faccio scivolare le mie dita sulle sue spalle. Non mi sembra vero: io, Claudio Conforti, donnaiolo di natura e stronzo perenne, innamorato di una ragazza che è esattamente il mio opposto. Eppure la legge chimico-fisica ce lo dice chiaro e tondo: gli opposti si attraggono.
Ricordo la prima volta che la vidi, circa un anno fa: stava piangendo tra le braccia di Ambra, stavano salendo a casa sua e sentii che le diceva: "quello non merita le tue lacrime.".
Si, quel maledetto cinque settembre non fu la prima volta che la vidi. Io abito nello stesso comprensorio di Ambra. Ammetto che mi ci sono trasferito tre anni fa, ma in questi tre anni ho sempre fatto molta attenzione a non incrociarla, nonostante avessimo orari diversi, io per lavoro e lei con il liceo. Ma poi quando vidi Beatrice, cominciai a calcolare gli orari in cui andava dalla sua migliore amica e quando tornava a casa. No, non sono uno stalker, anche perché in istituto ormai ci vivo, e nel mio appartamento ci sto veramente poco, ma ci torno, certe volte, nella pausa pranzo per prendere dei fascicoli che mi servono, oppure direttamente verso l'ora di cena. Sono queste coincidenze che mi hanno fatto capire che, la maggior parte delle volte, tornano insieme dopo scuola e Beatrice si ferma fino a prima di cena.
Quella sera mi sono deciso, dopo un anno, a parlarle, con il pretesto di riportarle le chiavi, che avevo già notato a terra e sapevo fossero sue. Non avrei mai immaginato di farle del male. In ambulanza le ho tenuto la mano tutto il tempo e, una volta arrivato in ospedale, non me ne sono mai andato, neanche quando le ho detto che sarei dovuto passare in istituto. Sono rimasto nell'atrio, ma non ho mai abbandonato l'edificio. Ho dormito con lei e le ho parlato sempre. Stavo male al solo pensiero che non si potesse svegliare. Per colpa mia.
Quando si è svegliata e ho rivisto quei suoi occhi color nocciola, che lei odia tanto ma che a me fanno impazzire, ero felice. Ma davvero felice. È forse lì che ho capito di provarci, nonostante la numerosa differenza di età, e di non vivere più nascosto: nei suoi occhi ho trovato la sicurezza, la stessa sicurezza che ho avuto prima nel dirle che la proteggerò da Fabio. Non mi ha mai accettato come fratellastro. Secondo lui ero, e sono tutt'ora, troppo perfetto, e mia mamma, devo ammettere, ha sempre preferito me. Dopo la morte del padre di Fabio, cioè il suo secondo marito, è venuta da me. Posso immaginare il dolore che ha provato e sinceramente non penso che andare a farsi consolare da un figlio che ha provato più volte ad ucciderti sia una scelta da fare. L'ho consolata e supportata per mesi ed ora, anche se con ricadute di depressione, sembra stare molto meglio.
Beatrice interrompe i miei pensieri cambiando posizione: ora ha una gamba tra le mie, completamente intrecciata ed ha spostato il braccio sulla mia vita. È in questo momento, abbracciato a lei, che ripenso alle parole di Fabio la sera del test: "È stato un fulmine a ciel sereno. La sua timidezza e il fatto che c'è ancora una ragazza che arrossisce, anche solo per averle restituito un telefono, mi hanno steso, dopo ovviamente il suo sorriso.".
Ricordo che io sono rimasto freddo e distante, come sempre. Dopo tutto quello che ha fatto a mamma non riesco a comportarmi da "fratello maggiore". Non so sinceramente perché abbia voluto dirmelo, forse perché mi vede come quello che "con le donne ci sa fare parecchio" e effettivamente non posso dargli torto.
Beatrice si rigira ma questa volta alza un po' la testa per guardarmi.
È stupenda quando ha sonno.
"Oh no...ti ho svegliato? Scusami non volevo." si rammarica con una voce che assonnata è dire poco. Le sorrido e la bacio dolcemente. Le sue labbra sono morbide e vellutate, non mi stancherei mai di baciarle. Sono costretto, però, a staccarmi per risponderle: "no bimba, tranquilla. Ti stavo osservando dormire." mento spudoratamente, non voglio che si preoccupi.
"Sei così bella." le sussurro sul suo collo mentre la stringo a me. Lei ricambia l'abbraccio e posa le sue dita sottili tra i miei capelli e li tira leggermente quando la mia boccia si socchiude su uno dei suoi seni.
Devo fermarmi o c'è il rischio che ricominciamo a farlo per tutta la notte e non voglio che domani sia uno zombie per colpa mia, anche se so che le farebbe piacere fare di nuovo l'amore con me.
Risalgo verso il suo collo, per arrivare alla bocca, le poso un casto bacio sulle labbra e le dico: "dormiamo o domani mattina faremo tardi entrambi."
Mi sorride e si accocola sul mio petto.
Sono sempre più sicuro che voglio proteggerla da tutti e tutto. Basta con il "concedere una botta a tutte, perché non si nega a nessuna." Questa volta voglio fare sul serio.*****
( POV di Beatrice )
Sento la sveglia suonare e svogliatamente la spengo. Sono distrutta, letteralmente, ma appena apro gli occhi mi sveglio completamente nel vedere Claudio che esce dalla doccia e che prende un asciugamano da mettersi intorno alla vita. Come fa ad essere già sveglio e soprattutto così bello di prima mattina? Mi poso su un gomito e rimango a rimirare la bellissima scena. Lui se ne accorge, si avvicina e si mette a cavalcioni su di me.
"Ti piace ciò che vedi?"
"Assolutamente si!" Rispondo ridendo e lui scuote la testa. Mi bacia delicatamente e mi dice: "buongiorno..."
"Buongiorno a te dottor Conforti." gli dico sorridendo.
Si alza e si toglie l'asciugamano per vestirsi. Se ogni mattina fa così rischia di ritrovarsi me sul tavolo settorio prima o poi.
Una volta vestito, io sono ancora in bagno a sistemarmi e lo vedo poggiato allo stipite della porta.
"Corradi, se non ti dai una mossa non ti ci porto a fare colazione qui sotto e non ti do neanche uno strappo in macchina." e così dicendo se ne va.
Cerco di sbrigarmi e in circa 10 minuti sono pronta. Preparo la borsa e lo raggiungo sulla soglia del mio appartamento. Mi fa passare avanti e subito dopo mi da una pacca sul sedere.
"Brava Corradi, così mi piaci, veloce ed efficiente." dice sistemandosi la cravatta.*****
Dopo aver fatto colazione mi accompagna in università e poi va in istituto.
Incontro Ambra che subito mi dice: "Seratina bollente con il dottorino ieri? Hai un sorriso stampato in faccia che manco avessi scopato con Brad Pitt."
"Buongiorno Ambra, sempre molto diretta tu eh?"
"Bhe, vorrai mica negare l'evidenza?"
"Assolutamente no, ma sono sicura che Claudio è meglio di Brad Pitt." le dico facendole un occhiolino.
"Si, ne sono certa anch'io. Ora andiamo però!" e appena mi incammino mi da una pacca sul sedere.
"Ma che avete oggi tutti?! Lasciate il mio povero sedere!!" dico, ripensando al gesto di Claudio poco prima.
"Perché anche Conforti adora il tuo sedere?"
"AMBRA TI PREGO." le dico e mentre le rispondo noto una figura alle mie spalle. Mi volto e non c'è nessuno: strano.
"Bea ti muovi si o no?" mi chiede Ambra impaziente come sempre quando si tratta di orari.
"Si! Eccomi, arrivo." dico e la raggiungo correndo per non rimanere indietro ma soprattutto per la paura di incontrare nuovamente Fabio da sola.
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Persa in quello sguardo
FanfictionBeatrice ha 19 anni, timida e un po sulle sue. Ha appena affrontato la maturità ed ora si accinge a godersi la sua estate da maturanda, o quasi. Vuole infatti diventare un medico e studierà per entrare a tutti i costi nella facoltà di medicina. Non...