"Beatrice ma che succede?" mi chiede Luca vedendo le lacrime rigarmi il volto.
"Ho bisogno di un consiglio, da uomo. È una situazione...complicata."
"Certo, sono qui apposta, racconta che è successo."*****
"Secondo me, per come la vedo io, è frustrato dal tuo comportamento. Anche il fatto che sia andato a parlare con Ambra di te, e sì, stai tranquilla che sono geloso e se lo rifà lo ammazzo, è la prova del fatto che non sa come comportarsi e che ha bisogno di sapere più informazioni su di te." mi dice mentre addenta un cornetto che ha comprato prima di venire qui.
"Luca, ma tu lo capisci che è stato lui a provocarmi il trauma cranico e che prima di allora manco sapevo della sua esistenza?"
"Si, ho capito, ma penso che farti del male sia stato l'ultimo dei suoi pensieri. Beatrice ragiona, da quello che mi hai detto vuole pure aiutarti a studiare in questi anni. Pensa quanta fatica ti risparmierà e quanti consigli potrà darti. Poi, detto francamente..." dice avvicinandosi al mio orecchio "se nascesse qualcosa sarei felice, è pure figo!"
"Luca!! Ma ti senti?"
"AHHAHAHA e dai Beatrice, non può dire che è brutto, insomma, è pure single." afferma tutto fiero.
"E tu come lo sai?" gli chiedo istintivamente con un briciolo di curiosità.
"L'ha detto ad Ambra stanotte." sussurra.*****
Si è fatta l'ora di pranzo e decidiamo di uscire e chiamare anche Ambra, per andare a mangiare qualcosa tutti e tre insieme prima di andare a vedere i risultati del test d'ingresso.
Mentre li vedo scambiarsi teneri baci sotto i miei occhi ammetto a me stessa che stanno veramente bene insieme.
"Ragazzi volete che vi prenoto una stanza? No perché sono davvero felice per voi ma dovete iniziare a contenervi!!"
"Sta zitta." dice Ambra liquidandomi.
Ah va beh, ormai li ho persi entrambi.
Decido di avviarmi da sola all'università, così avrò tutto il tempo di metabolizzare il mio nuovo fallimento. Si lo so, avevo detto di essere andata bene, ma più passano le ore e più penso il contrario, quindi meglio abituarsi alla cruda realtà in anticipo no?
Mi addentro nell'università e sento un peso sullo stomaco simile ad un macigno. Ora ho davvero paura. Sono passata o no?
Non ci sta nessuno in giro, perché sono arrivata dopo qualche ora dall'affissione, di conseguenza non devo farmi spazio tra la calca, cosa che odio.
È arrivato il momento: scorro tra l'elenco ed arrivo al mio nome -Beatrice Corradi: ammessa.-
"Vedi che sei passata?" sento una voce gutturale alle mie spalle. Mi giro e noto lo stesso ragazzo che incontrai il giorno del test.
"Piacere mi chiamo Fabio." dice tendendomi la mano.
"Piacere mio!" esclamo e stingo la presa con forza. Sono felicissima e l'istinto di abbracciarlo è più forte di me. Gli getto le braccia al collo e urlo : "sono passataaaa!!!"
Lui scoppia a ridere e sembra felice della mia reazione.
"Allora ci vedremo spesso Beatrice! Io devo andare, ci sentiamo!" mentre mi parla noto Claudio appoggiato allo stipite della porta, con i piedi incrociati, i capelli spettinati, le maniche della camicia arrotolate e una sigaretta tra le dita che spenge quando incrocia il mio sguardo.
"Si anche io devo andare, a presto Fabio..." mormoro senza distogliere lo sguardo da quello di Claudio che stava camminando nella mia direzione.
"Allora ce l'hai fatta. Chi era quello? Il tuo ragazzo?" mi chiede fulminandolo e seguendolo con lo sguardo fino a quando non scompare dal suo raggio visivo.
"No, e anche se fosse? Mica sono di tua proprietà!" ribadisco girando i tacchi e facendo per andarmene.
"Dove pensi di andare?" mi dice prendendomi per un polso e facendomi avvicinare a lui. Le nostre labbra sono a pochi centimetri di distanza e il mio respiro accelera come non mai. Mi passa una mano tra i capelli e l'altra sulla schiena per stringermi a se: in quel preciso istante posa le labbra sulle mie cominciando a baciarmi con una dolcezza disumana e in poco tempo le nostre lingue si intrecciano, danzando nelle nostre bocche.
Quando si stacca abbiamo entrambi il fiatone e io non riesco a parlare.
"Ti riaccompagno a casa? Lasciami guidare di nuovo la tua bimba." È quasi una supplica che sussurra al mio orecchio ed io annuisco, incapace di formulare un semplice "sì."
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Persa in quello sguardo
FanfictionBeatrice ha 19 anni, timida e un po sulle sue. Ha appena affrontato la maturità ed ora si accinge a godersi la sua estate da maturanda, o quasi. Vuole infatti diventare un medico e studierà per entrare a tutti i costi nella facoltà di medicina. Non...