Capitolo 14

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Ci incamminiamo entrambe verso la nostra aula, quando sento vibrarmi il telefono. È un messaggio da parte di Claudio:

Sono in università da te per questioni
di lavoro. So già qual è la tua aula,
sto passando per vederti. Aspettami.

Sorrido ripensando alle sue mani che la notte scorsa mi accarezzavano la schiena e al suo profumo sulla mia pelle e tra le lenzuola. Noto che Ambra è andata già avanti e quindi mi affretto a raggiungerla quando vengo trattenuta per un polso da una presa forte e decisa. Mi volto e noto che è Fabio.
"E così c'hai scopato con Conforti eh?" mi urla in faccia.
"Non so di cosa tu stia parlando Fabio." dico più decisa che mai.
"Non fare la santarellina. Ti ho sentito parlare con Ambra, prima in giardino. Io ti ho dato dei consigli e tu li butti via così? Scommetto che era anche la tua prima volta no? Puttana. Pensavo fossi diversa e invece sei come le altre. Mi fai schifo!" mi urla e ho dei seri dubbi a pensare che sia sobrio.
"Anzi mi fai schifo e pure pena!" e dopo aver detto ciò mi spinge con così tanta violenza da farmi cadere a terra. In quell'istante vedo arrivare, correndo, Claudio, che una volta di fronte a Fabio gli urla un "che cazzo stai facendo?", che fa trapelare tutta la rabbia che ha nei suoi confronti, accompagnato da un destro.
"Non ti permetterò di rovinarmi la vita ancora una volta. Adesso vattene prima che chiami qualcuno."
Quando vedo Fabio allontanarsi mi rilasso un po' di più e mi avvicino al muro per poggiarmici con la schiena. Subito dopo chiudo gli occhi, ma appena lo faccio rivedo tutta la scena di prima, sentendo di nuovo quel "puttana" che Fabio mi aveva urlato. Li riapro immediatamente e vedo Claudio accovacciato davanti a me che mi guarda con tenerezza.
"Beatrice stai bene? È colpa mia dovevo arrivare prima ma mi hanno tratt...".
"Shh, ora sei qui e sto già meglio. Non è stata colpa tua." gli dico posando i polpastrelli sulle sue labbra.
"Ce la fai ad alzarti?". Ha recuperato tutta la compostezza che ognuno, senza ombra di dubbio, associa al suo prestigioso nome.
Forse si è ricordato che stiamo in una delle università in cui tutti sanno chi sia e non gli sembra il caso di farsi vedere con me, che sono una studentessa del primo anno. Questo però, non gli impedisce di aiutarmi ad alzarmi e di chiedermi, o meglio, impormi, di farmi accompagnare a casa.
"No Claudio, sto bene. Ho solo sbattuto il coccige ma il dolore mi sta già passando. Non ti preoccupare.".
Claudio mi guarda con gli occhi a fessura come per dirmi: " ti stai veramente rifiutando?" per poi chiedermi: "sei sicura? Posso parlarci io con il professore, tanto lo conosco, è il Bucci?"
"Si..." sospiro pensando che dovrei essere in aula già da 27 minuti esatti.
"Perfetto, anche se non vuoi tornare a casa, lascia almeno che ti accompagni. Così poi parlo anche con il professore." e così facendo ci avviamo verso la mia aula. Inizialmente mi cinge la vita con un braccio, ma appena nota un gruppo di professori in lontananza, lo ritrae subito e, fino all'aula, si limita ad aprirmi le varie porte che incontriamo. Bussa e sento il Bucci dire "AVANTI!". Entra prima Claudio e poi io. Il Bucci è felicissimo di rivedere il suo collega, nonché ex alunno, che saluta con un "bella Conforti! Da quanto tempo!" e una pacca sulla spalla. Sembrano avere un buonissimo rapporto. Claudio mi fa cenno di entrare e io mi vado a sedere vicino ad Ambra che per poco non mi fa un interrogatorio seduta stante. La prego di aspettare questa sera per sapere tutto e lei si limita ad annuire mentre ammira Conforti, che con il camice bianco è ancora più affascinante. Se prima c'era silenzio, ora l'aula è invasa dai commenti più vari. "Oh ma quello non è Conforti?", "oddio quando è bello!", "effettivamente diventerei gay solo per lui.". Quest'ultimo è stato il commento più esilarante.
Tutti guardano Claudio, ma lui, guarda solo me, e gli altri se ne devono essere accorti perché seguono il suo sguardo e posano il loro sul mio. Io mi volto verso Ambra che all'orecchio mi dice: "tu mi devi delle spiegazioni, dettagliate."
Io scuoto la testa e sento in lontananza il fatidico momento in cui Claudio dice a Bucci: "Alessandro posso parlarti un secondo in privato?".
"Ragazzi, esco cinque minuti a parlare con il mio collega, sto qui fuori quindi state zitti."
Dopodiché escono entrambi, ma prima Claudio mi rivolge un ultimo sguardo per assicurarsi, anche se solo da lontano, che io stia bene.

*****
Sono le cinque e manca meno di un'ora e potrò tornare a casa. Il professor Bucci è un bell'uomo, sulla sessantina, che si porta bene, e sa coinvolgere gli studenti nei suoi discorsi. Non si limita solamente a spiegare ma ci chiede anche, durante la lezione e non, se abbiamo domande o argomenti poco chiari. Penso che tutti i professori universitari dovrebbero essere così. Adesso sta parlando della struttura della cellula, cosa che so alla perfezione anche grazie a quella professoressa che, anche se alle volte stronza, al liceo mi aveva fatto mettere sotto con lo studio.

                                     *****
Sto nella mia vasca, con una quantità di bagnoschiuma a dir poco imbarazzante. L'acqua che sgorga è bollente e io mi lascio travolgere dalle note di Frank Sinastra in "Witchcraft", una delle mie preferite.
Prima ho parlato con Ambra di quello che è successo oggi pomeriggio e si è scusata tantissimo per essere andata avanti e non avermi aspettato. Mi ha anche detto che secondo lei, c'è qualcosa di serio nel rapporto tra Fabio e Claudio, forse qualcosa successo anni fa. Ripenso alle parole di Claudio oggi: "Non ti permetterò di rovinarmi la vita ancora una volta." e dopo poco la musica si interrompe, a causa della suoneria. Cerco di asciugarmi alla meno peggio le mani per rispondere e noto sullo schermo il nome "Conforti". Rispondo, curiosa di sapere cos'abbia da dirmi alle 21:47 di lunedì 12 settembre.
"Beatrice, come stai?" esordisce.
"Meglio Claudio, davvero non devi preoccuparti."
"Ma..che stai facendo?" chiede curioso.
"Sto facendo...aspetta ma a te che interessa?"
"Bhe, sono solo curioso visto che sento dell'acqua di sottofondo. Magari stai facendo il bagno e posso immaginarti nuda nella tua vasca!"
"Claudio Conforti!"gli dico e lui scoppia a ridere come un bambino. È stupendo sentirlo di buon umore.
"Dai muoviti che sono qui fuori, esci da quella vasca, asciugati e aprimi, poi semmai ci ritorniamo insieme." afferma con una voce gutturale e profonda, seducente al massimo.
"Sei pessimo!".
Chiudo la chiamata e faccio come ha detto.
"Questa serata promette bene" dico tra me e me pensando a Claudio nella mia vasca. "Beatrice ma che vai a pensare!!! Vestiti e apri a quel poveraccio!"

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