È notte inoltrata e Claudio fa per alzarsi dal tappeto per porre un po' di ordine sul letto, che abbiamo lasciato in modo indecente circa un'ora fa per fare l'amore sul pavimento. Posa alla meno peggio tutti i fogli, i libri, i quaderni e il computer sulla scrivania e torna da me, come mamma l'ha fatto, in tutto il suo splendore, per prendermi tra le sue braccia e adagiarmi dolcemente tra le lenzuola, fredde si, ma di certo più comode del tappeto.
"A cosa pensi?" mi chiede lui, dopo esserci abituati al fantastico tepore delle coperte, accarezzandomi una spalla.
Come fa a capire sempre quando c'è qualcosa che non va? Non posso pensare per più di cinque minuti a qualcosa che se ne accorge immediatamente. Ma che razza di dono ha ricevuto quando è nato?
"Claudio, perché secondo te, ci deve essere sempre qualcosa? Potrei perfettamente pensare a quanto sia stato bello incontrarti o a come siano buone le lasagne di mia nonna o perché no, all'orgasmo di prima.
Hai mai pensato, comunque, che potresti non essere sempre al centro dei miei pensieri?"
"Impossibile." ribatte fiero di se stesso.
"Ne sei così sicuro?" gli chiedo, girandomi per guardarlo meglio negli occhi.
"Io? Sicurissimo. E la conferma ce l'ho avuta ora, guardandoti negli occhi mentre ti perdevi nei miei. Non sei credibile Beatrice. Io sono costantemente nei tuoi pensieri."
Lo fisso, rapita dal suo sguardo che si posa ripetutamente sulle mie labbra e che ritorna ai miei occhi. La voglia di baciarlo è indescrivibile ma desidero che sia lui a sfiorarmi. Mi passa l'indice sulla guancia ma niente di più. Sa esattamente cosa voglio e che sto bramando le sue labbra, lo sa.
"Perché invece di continuare a guardare le mie labbra non me lo chiedi?" mi sussurra lascivo.
"No."
"Come preferisci, vorrà dire che non ti sfiorerò fino a domani sera."
No, fino a domani sera no. Non posso farcela. Lui, sono sicura, che con la determinazione che si ritrova, ne sarebbe anche capace. Ma io? Io no. Assolutamente no. Non riuscirei a stare lontana dal suo tocco per tutto questo tempo. Non può farmi questo. Fa per girarsi dal lato, che ormai è diventato suo, quello che dà verso il mio armadio bianco, ma io lo prendo per una spalla e lo porto difronte a me. Poso le mani sulle sue guance e sfregando i polpastrelli sulla sua barba incolta gli sussurro a fior di labbra: "non ci provare neanche per sogno." e questa volta è lui, tra un sorriso e l'altro, a baciarmi.*****
Ore 10:56
Sto salendo le scale della questura, questa volta da sola. Non ho voluto che Luca venisse con me, anche se, in fondo, ha chiamato lui il numero sconosciuto...io ho solo sentito la telefonata.
"Beatrice! Buongiorno! L'aspettavo ieri..." mi accoglie Calligaris, facendomi cenno di entrare nel suo studio.
"Ha ragione, ma ho dovuto studiare in vista dell'esame che ho in programmazione a fine mese e mi sono completamente dimenticata. Le ho portato il telefono di Ambra come mi aveva chiesto comunque! Ah, e per favore, mi dia del tu, tra 5 giorni farò 20 anni, non sono tanto vecchia!"
"Va bene! Come desideri! In questi giorni hai per caso notato comportamenti strani da parte dei tuoi amici? Telefonate che possano indurti a pensare..."
"In realtà, ero venuta qui soprattutto per questo ispettore." lo interrompo prima che finisca la frase.
"Ecco vede, ieri sera, sul tardi, mi ha chiamato il mio migliore amico, Luca Donati, si ricorda? Era con me l'altra volta."
"Si, mi ricordo... non dirmi che è stato lui a far credere che la sua fidanzata sia stata rapita?" chiede un po' sorpreso.
"Ma no ispettore! Assolutamente no! Lui non c'entra nulla, anzi, è veramente devastato dalla sua scomparsa mi creda. Mi ha chiamato per dirmi che aveva ricevuto una telefonata da un numero che non aveva registrato in rubrica, e prima di agire per conto suo, mi ha chiesto se, secondo me, avesse dovuto richiamarlo o meno. Ovviamente io amo il rischio, quindi gli ho detto di richiamarlo ma di farmi rimanere in linea così da poter sentire la conversazione."
"E cosa hai carpito dalla telefonata?" domanda con un pizzico di curiosità e forse, non so, orgoglio per la mia audace quanto azzardata scelta?
"Ho registrato la chiamata ispettore..."
"Non dirai sul serio!" esclama lui, puntellandosi sulla sedia girevole che penso abbia avuto anni migliori.
"Bhe, ho pensato fosse un buon punto di partenza...insomma..." intervengo quasi mormorando.
"Tu sei un genio! Per curiosità, che facoltà stai frequentando in università?"
Arrossisco e cercando di assumere una posizione più eretta possibile, faccio uscire le mie parole con determinazione, tanto per farle risuonare anche a me stessa più convincenti del solito: "medicina, ispettore."
Lui si lascia andare sulla sedia.
"Pensavo volessi diventare poliziotta o comunque entrare nell'arma, di certo non dottoressa! Sai, servirebbero dei membri come te qui dentro!"
"Ispettore, cosa gliel'ha fatto pensare?" gli chiedo un po' curiosa. Tutte le persone che ho incontrato mi hanno sempre detto che mi si leggeva in faccia "voglio fare medicina" e ora arriva lui dicendomi tutt'altro.
"Sai Beatrice, le persone, soprattutto giovani come te, non pensano mai a fare cose sensate in momenti del genere quindi le ipotesi sono, oppure dovrei dire erano, due: o volevi entrare nell'arma e di conseguenza hai agito così per farti notare, oppure ti sei vista troppi film polizieschi e questo ha contribuito ad agire razionalmente! Comunque, dal momento che sei stata così brava a registrarla, per caso l'hai anche portata?"
"Certo!" gli dico, porgendoli un registratore. Per fortuna lo tenevo da mesi nel cassetto della mia scrivania...a qualcosa alla fine è servito!
"Grazie mille! Sarà necessario però mettere sotto controllo sia il tuo che quello del tuo amico, Luca Donati, per eventuali chiamate da parte del rapinatore, o rapinatrice?"
"Ispettore, penso si tratti di un lui, anche se non posso affermarlo perché durante la telefonata aveva la voce modificata con l'elio..."
"Anche intelligente lo abbiamo trovato!" ironizza Calligaris.
"Visone!" chiama urlando subito dopo l'ispettore.
"Ispettore..." dice palesandosi un uomo...sulla quarantina? Non sono mai stata brava ad attribuire le età. È molto alto, ha i capelli brizzolati tendenti al grigio e un abbigliamento che definirei trasandato, tranne per le scarpe che sembrano nuove. Sicuramente è il braccio destro dell'ispettore.
"Potresti portarmi un caffè per favore? Tu, Beatrice ne vuoi uno?" mi chiede gentilmente.
"No, grazie, anzi io dovrei proprio andare, è stato un piacere parlare con lei!"
"Potrei affermare lo stesso! Se ho qualche notizia in più ti chiamo, ormai il tuo numero ce l'ho, ah e mi raccomando ripensa alla decisione di voler diventare veramente medico! Non mi dispiacerebbe averti qui con me!"
Mi lascio sfuggire una risatina al limite del ridicolo per poi congedarmi con un "arrivederci Ispettore!"
"Signorina..." mi saluta, facendomi passare Visone. Deve essere un uomo molto gentile ed educato.
Mentre esco sento Calligaris che sbraita: "Visone il caffeee!"
"Si, si, mi scusi arriva subito!"
Forse è anche un po' succube dell'ispettore penso tra me e me.Sto inserendo le chiavi nella mia bimba quando sento vibrare il mio iPhone nella mia borsa.
"Beatrice! Ma vuoi rispondere a questo cazzo di telefono?"
E chi poteva essere?
"Claudio, intanto ti calmi, e poi non ce l'ho sempre a portata di mano!"
"Invece dovresti! Ti ho chiamata 23 volte e solo alla ventitreesima hai risposto! Stavo per far scatenare un putiferio, sappilo." è furioso.
"Sei troppo premuroso Claudio."
"Ah, quindi ora mi staresti incolpando del fatto che mi preoccupo troppo per te? Perfetto, sai che ti dico allora? Fai quello che ti pare, non ti chiederò più dove o con chi sei, così ti sentirai libera!"
"Clau-" cerco di ribattere ma mi ha già attaccato in faccia. Ma che diamine gli è preso? Stamattina quando mi ha svegliata era così dolce, mi ha perfino portato la colazione a letto! Davvero non capisco... forse sarà solo stressato per il lavoro, anzi lo spero proprio.Pov di Claudio.
Ma dove cazzo sei? Ti ho chiamato 22 volte e manco rispondi. Lo so io che stai facendo. Sei da quello stronzo di Luca. Eh si, perché tu non lo sai ma questa mattina dopo che sei uscita, a tuo parere per andare a fare la spesa, io stavo per tornarmene a casa e sai chi ha citofonato alla tua bellissima porta? Oh si si, proprio lui. Il tuo bellissimo Luca! Mi ha chiesto di te ed era molto irrequieto. Oh povero Luca, non ha ancora capito che lo tradisci con me e che scopi da Dio?
Veramente basta, questa storia deve finire e so che mi farà male, anzi malissimo.
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Persa in quello sguardo
FanfictionBeatrice ha 19 anni, timida e un po sulle sue. Ha appena affrontato la maturità ed ora si accinge a godersi la sua estate da maturanda, o quasi. Vuole infatti diventare un medico e studierà per entrare a tutti i costi nella facoltà di medicina. Non...