Oggi il professor Bucci ci parlerà della teoria cellulare, esponendoci le tre tappe fondamentali che hanno contribuito ad arrivare ad essa: l'osservazione della cellula da parte di Hooke; la scoperta che tutti i tipi di piante e tutte le specie degli animali sono composti da cellule, da parte di Shleiden e Schwann; la formulazione della teoria cellulare grazie al tedesco Virchow.
Prendo appunti per tutta la mattinata, perdendomi, certe volte, tra i ricordi del bagno, se così possiamo definirlo, di ieri sera con Claudio.
Sono stata costretta quindi, a sbirciare un po' da quelli di Ambra, che non si è distratta neanche un secondo, per riprendere il filo del ragionamento del professore.*****
Arriva la pausa pranzo e decido di chiamare a casa.
"Amore mio! Ce l'hai fatta a chiamare! Come stai? Come sta andando con l'università? Ti trovi bene? Hai già fatto amicizia con qualcuno? E il professore com'è?" chiede mia madre a raffica. Effettivamente non ci sentiamo dal giorno in cui sono rientrata a casa dopo l'incidente.
"Mamma sta' tranquilla. Sto bene, il professore è molto bravo e ovviamente, come già saprai, sto sempre vicino ad Ambra; non ho ancora avuto l'opportunità di conoscere qualcuno..." mento perché non mi va di raccontarle di Fabio.
"Va bene tesoro, uno di questi giorni però passi a casa? Così stiamo un po' insieme? Se vuoi posso passare pure io verso sera o verso il tardo pomeriggio."
NONONONO, non voglio che venga a sapere di me e Claudio così. Ci manca solo che se lo ritrovi nudo dentro casa mia.
"No mamma tranquilla passerò io verso il weekend. Ora devo andare, salutami papà e Chiara!"
"Certo, anche tua sorella vorrebbe vederti!"
"Prometto che entro questa settimana passo! Non preoccupatevi! Ciao mamma!" le dico, cercando di farla stare tranquilla.
"Ciao amore mio." dice mia madre e attacco.
"Di chi era il 'ciao amore mio'? Di Conforti?" mi chiede Fabio alla mie spalle.
Mi si ferma il cuore per un millesimo di secondo. Come un treno, mi passano davanti tutte le parole che mi ha detto Claudio l'altro giorno. Cerco di rimanere indifferente al pensiero che sia suo fratello, mi giro e quando sto per rispondergli sento qualcuno che lo fa al posto mio: "no, era sua madre!".
È Ambra. Grazie a Dio è qui.
"Beatrice andiamo?"
"Si arrivo." dico entusiasta.
Volto i tacchi per andarmene ma vengo trattenuta per un polso e sono costretta a voltarmi nuovamente.
"Perché non mi parli?" mi chiede Fabio a pochi centimetri dalla mia bocca. Puzza di fumo e mi fa venire il voltastomaco. Cerco di allontanarmi ma la sua stretta è troppo forte.
"Avanti puttana rispondimi! È per via di Conforti? Che ti ha detto quello stronzo?" sibila a denti stretti. Deglutisco e gli rispondo: "lasciami stare Fabio."
"No!"
"Lasciami ho detto!". Cerco di strattonarmi ma interviene Ambra spingendolo vigorosamente lontano da me.
"Sei sordo o cosa? Ti ha detto di lascarla!"
Loro due si guardano in cagnesco fino a quando Fabio non le urla in faccia: "io faccio quel cazzo che voglio! Mettetevelo in testa tutte e due!"
Si avvicina nuovamente a me e prendendo il colletto della mia camicia sibila un: "soprattutto tu, puttanella."
"Rizzo! Lasci immediatamente Corradi! Le sembra questo il modo? Con me! Dal superiore!"
È il professor Bucci che per fortuna ha visto la scena e ora sta portando Fabio non so dove, ma almeno lontano da me, quello è chiaro. Mi siedo sull'ultimo gradino delle scale e mi prendo la testa tra le mani.
"Bea stai bene?" mi chiede Ambra, mettendomi una mano sulla spalla.
"No..." riesco a dire reprimendo le lacrime dell'imminente pianto.
"Quello sta fuori di testa. Spero che Bucci riesca a prendere dei seri provvedimenti."
"Fabio e Claudio sono fratelli. Sono in guerra da anni ed io ora mi ritrovo in mezzo." riesco a dirle con un filo di voce.
"Sono fratelli?" mi richiede sconvolta.
"Si, stessa madre ma padre diverso."
"Non so cosa dire..."
"Non dire niente e rimani qui vicino a me."
Restiamo in silenzio fino a quando non sento chiamare il mio nome.
"Beatrice!"
Alzo lo sguardo e vedo Claudio che ha appena letteralmente buttato a terra la sua ventiquattrore e sta correndo verso di me. Si accovaccia e mi prende il viso tra le mani.
"Dimmi che stai bene, ti ha fatto del male? Mi ha avvertito Alessandro e sono subito corso qui." mi chiede allarmato accarezzandomi le guance.
"No Claudio, tranquillo."
Posa una mano dietro la mia nuca e mi attrae a se. Iniziano a scendermi le prime lacrime e inizio a bagnare la sua giaccia. Mi scosto e mormoro: "scusami, non volevo rovinarti la giaccia."
"Sta zitta." e dopo avermi detto ciò con un tono misto a stronzaggine e dolcezza, mi bacia, noncurante della presenza di Ambra, che poco prima ho visto avere un'espressione a dir poco scioccata.
Mi riempie di piccoli baci e poi mi posa un bacio in fronte.
"Ti ho detto che ti proteggerò e così sarà. Fammi andare a parlare con Alessandro e con quello stronzo di Fabio. Ambra, mi raccomando.".
Si alza e, dopo avermi lasciato una carezza e un bacio sulla guancia, e dopo aver lanciato uno sguardo ad Ambra, se ne va, non prima di aver recuperato la ventiquattrore.
"Ma quindi è proprio innamorato perso..." sussurra Ambra, sotto voce.
"Perché ti ha detto 'mi raccomando'?". le chiedo sviando al suo commento di prima.
"Mah...niente."
"Ambra?" insisto.
"Eh va bene, stamattina quando ti stavi preparando, mi ha chiamata e mi ha detto di tenerti d'occhio, di proteggerti da qualcuno in grado di farti del male, ma non ha specificato chi, e che prima di quaranta minuti fa non avrei mai immaginato potesse essere Fabio, e di fargli sapere qualsiasi cosa. Forse è per questo che mi ha detto 'mi raccomando.' Altrimenti non saprei."
"Ma tu proprio informarmi delle cose mai eh?"
"Conforti mi aveva pregata di non dirti niente. Prenditela con il tuo dottorino, non con me stavolta."
Sento un brontolio allo stomaco, e ricordo che alla fine non ho mangiato nulla. Guardo l'orologio ma noto che si è, ovviamente, già fatto tardi ed è ora di tornare in aula.
"Ambra torniamo in aula dai."
"Si, vieni che ti aiuto ad alzarti."
"Sto bene tranquilla, dai andiamo."*****
Sono le 19:36 e sono finalmente a casa. Ovviamente sono dovuta tornare con i mezzi, visto che stamattina Claudio mi ha accompagnato con la sua macchina.
Sto per andare a farmi una doccia, nel tentativo di levarmi da dosso le parole che mi ha rivolto oggi Fabio, quando sento suonare il campanello. Riluttante vado ad aprire.
"Chi è?" domando.
"Beatrice sono io, apri. Ho comprato la pizza." esordisce lui pimpante.
Quest'uomo è qualcosa di magnifico. Apro la porta e appena entra, il suo profumo, sempre il solito, insieme a quello delle pizze, si impossessa delle mie narici e rimango un secondo in trance.
"Beatrice ma che stai a fa?" chiede lui smascherando il suo accento romano, iniziando a ridere.
"Fa poco lo spiritoso."
Posa le due pizze sul tavolo e si avvicina a me: mi stringe a se, mettendo un braccio intorno alla mia vita.
"Mi sei mancata."
"Davvero?" gli chiedo incredula.
"Fa poco la spiritosa Corradi!" mi dice ridendo. "Senti..." esordisce, facendomi avvicinare al divano, per poi farmi sedere accanto a lui. "penso di poter iniziare ad aiutarti a studiare già da stasera. Ho portato questi." dice agitando dei fogli spillati.
"Penavo che potremmo mangiare insieme, studiare un po' e poi..." mi passa l'indice sotto la mia camicia "magari..." e percorre tutto il mio fianco "potremmo dedicarci a qualcosa di pratico..." fino ad arrivare al laccetto del mio reggiseno "che ne dici?" mormora con intanto le sue labbra sul mio collo.
"Penso che..." deglutisco quando comincia a baciarmi il collo.
"A cosa pensi Beatrice?". mi chiede con il tipico atteggiamento da gnorri.
Dio quando è difficile concentrarsi con le sue labbra che ti divorano!
"Penso che la nostra cena si stia freddando!" affermo tutto d'un fiato!
"Hai ragione andiamo." e così, come se non fosse successo nulla, si alza e va verso la tavola.
Non ce la posso fare. Non credo assolutamente di potercela fare.
"Allora? Che fai non vieni?"
"Sisi, arrivo." gli rispondo quando ormai mi sono già alzata dal divano.SPAZIO DELL'AUTRICE!
Cosa ne pensate? Come si sta evolvendo la storia? Dovrei migliorare qualcosa riguardo il modo di scrivere o la storia stessa? Fatemi sapere la vostra opinione nei commenti che sono curiosa!!💖
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Persa in quello sguardo
FanficBeatrice ha 19 anni, timida e un po sulle sue. Ha appena affrontato la maturità ed ora si accinge a godersi la sua estate da maturanda, o quasi. Vuole infatti diventare un medico e studierà per entrare a tutti i costi nella facoltà di medicina. Non...