Capitolo 15

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Mi sbrigo ad uscire dalla vasca e mi avvolgo nel mio morbido accappatoio, mi asciugo i piedi e mi precipito giù per le scale.
Sono felice al solo pensiero che Claudio voglia o abbia bisogno di vedermi.
Arrivata davanti alla porta, guardo dallo spioncino, tanto per essere sicura che ci sia, e apro.
"Wow...dovrei venire a casa tua sempre a quest'ora." mi dice mentre mi osserva dalla testa ai piedi. Io abbasso lo sguardo e mi giro dicendo: "vado ad asciugarmi un secondo e a vestirmi, posa pure sul divano la valigetta e prenditi qualcosa da bere, torno subito." Imbocco le scale senza voltarmi e inizio a correre. Arrivata in cima mi fermo, un po' per il fiatone e un po' perché non so cosa mettermi. Decido di andare prima in camera mia per prendere la biancheria e poi di tornare in bagno ad asciugarmi. Sto attraversando il corridoio quando sento delle mani sulle mie spalle.
"Che stai facendo?" mi chiede Claudio, che nel mentre del mio andirivieni era già salito astutamente, senza fare rumore, perché si era tolto le scarpe.
Inizia a farmi un massaggio, che dalle spalle scende fino alla schiena ed io rivolgo il capo all'indietro, posandolo sulla sua spalla. Claudio inizia a baciarmi il collo, lentamente e con dolcezza. Sento il suo respiro caldo a contatto con la mia pelle e i brividi iniziano ad attraversarmi.
"Non stavo scherzando prima al telefono." mi sussurra all'orecchio, ampliando la serie di brividi che pervade il mio corpo.
"Claudio stavo andando a vestirmi e..."
"Sono alquanto sicuro che mi piaci più senza vestiti." sussurra ancora con quella voce gutturale che mi fa morire. Avvolge il mio corpo tra le sue braccia e mi fa camminare in avanti fino a raggiungere il bagno. Noto che la vasca è ancora piena di schiuma e che l'ambiente è piuttosto caldo. Poso la biancheria sul mobiletto dietro la porta e mi volto verso di lui; si avvicina ed allunga le sue mani verso la mia vita, toglie il nodo che avevo fatto poco tempo prima e fa risalire le sue mani per togliermi con estrema delicatezza l'accappatoio, il quale scivola subito a terra e si raggruppa ai miei piedi. Rimango immobile, davanti a lui, sotto quel suo sguardo che definire seducente è veramente poco.
"Spogliami." mi dice ed io a quelle parole sgrano gli occhi.
"Beatrice non ti ho detto di espormi il principio di Pascal, ti ho detto di spogliarmi." dice ironico ridendo.
Lo prendo per il colletto della camicia e lo avvicino a me.
"Così mi piaci." sorride malizioso lui.
Inizio a sbottonargli la camicia e, una volta che è a terra, passo alla cintura. Claudio ha le mani incrociate dietro la testa e non penso sia tra i suoi piani fermarmi.
In meno di cinque minuti siamo entrambi nella vasca, lui dietro di me ed io tra le sue gambe, le sue braccia che mi stringono il petto e la mia testa sulla sua spalla. Si sente solo l'acqua che sgorga e che si mescola con i nostri respiri.
"Bhe come inizio settimana non c'è male Corradi, non trova?" afferma Claudio al mio orecchio.
"No affatto, dottor Conforti."
"Posso farti una domanda?" chiedo timorosa.
"Anche due se preferisci." mi risponde mentre afferra la spugna dietro di lui e ci versa sopra del bagnoschiuma alla vaniglia. Inizia a lavarmi la schiena e per un secondo mi dimentico quello che volevo chiedergli.
"Allora questa domanda Corradi?"
"Ah, si, ecco, volevo solo chiederti...che tipo di rapporto hai con Fabio?"
Smette di lavarmi per un istante ma poi ricomincia; non posso vedere la sua espressione ma sicuramente è sorpreso dalla mia domanda.
"Perché ti interessa?" chiede lapidario.
Ecco, forse non dovevo fargliela. A dire il vero magari non qui, spezzando questa atmosfera surreale.
"Oggi, prima che tu arrivassi, mi ha urlato in faccia puttana perché sapeva che ero andata a letto con te, ed ha anche intuito che fosse stata la mia prima volta..." lascio la frase incompleta perché il ricordo di quella parola risuona nella mia mente così forte da sembrare un martello che, con una violenza disumana, attacca un chiodo al muro.
"Lurido bastardo." sento dire da Claudio a denti stretti. Mi fa girare verso di lui e mi abbraccia. Il mio seno a contatto con il suo petto, le mie gambe avvinghiate alla sua vita, le sue mani, una adagiata sulla mia schiena e l'altra tra i miei capelli, mi stringono ancora di più a lui. Tra me e me penso che ho fatto la scelta giusta a comprarmi una vasca idro-massaggio, almeno è grande e c'entriamo entrambi senza problemi.
"Mi dispiace tanto piccola." mormora sul mio collo mentre mi bacia ovunque, passando dalla mandibola al collo, da quest'ultimo alle clavicole e dalle clavicole al petto, soffermandosi sul mio seno che sotto il suo abile tocco è più sensibile che mai.
Gli afferro i capelli bagnati e lo attiro ancora di più a me, ma questa volta verso la mia bocca. Comincio a baciarlo con passione e lui contraccambia immediatamente, spingendo la sua lingua nella mia bocca, alla ricerca della mia. Gli passo le dita tra la barba ispida e poi scendo verso il petto per poi passare alla sua schiena perfettamente scolpita. Claudio si stacca leggermente e a pochi centimetri dalle mie labbra, con la fronte appoggiata alla mia, mi domanda: "vuoi farlo qui o di là, sul tuo letto?".
L'idea di farlo qui mi sembra molto allettante quindi gli rispondo: "qui, mi sembra più divertente." sussurro.
"Penso la stessa cosa...però dimmi che prendi la pillola perché questa volta non ho un preservativo." mi chiede premuroso guardandomi negli occhi con tanta di quella passione e tanto di quel desiderio che comincerei nuovamente a baciarlo ovunque.
"Si, prendo la pillola, stai tranquillo."
Lui sorride e riprende a baciarmi e ci mettiamo veramente poco a perderci l'uno nell'altra.

                                    *****
Sono sul suo petto, sotto le lenzuola. Ha finito da poco di asciugarmi i capelli, che ora mi sta accarezzando, mentre io faccio lo stesso con i suoi. Si è prodigato lui prima, dicendomi: "lascia che ti asciughi io questi capelli stupendi.".
Il silenzio che c'era fino a poco fa nella stanza viene interrotto da Claudio: "Fabio ed io siamo fratelli, stessa madre ma padre diverso. Ecco perché mi odia ed io odio lui. È un odio reciproco ma evidentemente ci siamo innamorati delle stessa ragazza e questo non è un bene. Giuro che farò di tutto per proteggerti. Non ti succederà niente se starai al mio fianco. Te lo prometto." mi confessa per poi baciarmi la fronte.
Io rimango lì, immobile a pensare a ciò che mi ha appena detto e a ricollegare ogni singola frase con questa sua rivelazione.
Lo abbraccio stringendolo più forte che posso e lui fa lo stesso. Continua ad accarezzarmi i capelli e poco dopo sprofondo nel sonno.

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