POV DI CLAUDIO
Mentre mi metto ai fornelli, Bea è in bagno a sistemarsi. Vuole essere perfetta in tutto e per tutto stasera.
Le ho già detto che è meravigliosa anche senza trucco, ma le donne sono donne e sono testarde.
Metto su l'acqua per la pasta, sia della piccola Chiara, sia per noi, ma sono indeciso sul tipo.
"Bea! Che pasta scelgo per Chiara?" urlo per farmi sentire.
Mi giro, invaso da un profumo che riconosco benissimo, e me la ritrovo appoggiata ad uno stipite che mi sta guardando.
Dio mio quanto è bella. È meravigliosa.
Mi sento così fortunato.
"Mezze maniche, scompartimento in alto a destra" indica lei.
"Grazie..." sussurro ancora imbambolato.
Si allontana andando verso il salotto e non riesco a girarmi per continuare a cucinare .
Si avvicina allo stereo e fa partire la musica molto tranquilla e soft... ma non so chi sia sinceramente.
Decido di concentrarmi sui fornelli perché altrimenti: uno non riesco a cucinare tutto in tempo e due andrò ad aprire agli ospiti così, e non penso che Bea sia contenta.
Per fortuna avevo già fatto l'arrosto questa mattina quindi ora è solo da riscaldare.
Nel frattempo che l'acqua bolle inizio a pelare le patate per poi tagliarle a cubetti e cospargere la teglia di olio.
Deposito tutti i cubetti nella teglia e, dopo aver messo una quantità abbondante di rosmarino, metto il tutto in forno, nello scompartimento sotto all'arrosto.
Ora posso quindi dedicarmi al sugo per la pasta. È vero...non sono un gran che a cucinare quindi spero che non si aspettino piatti maestosi...però una cosa me l'ha insegnata bene mia madre: come fare il ragù.Mi sono cambiato appena in tempo che suonano alla porta.
"Vai tu amore? Che devo fare ancora una cosa?" le chiedo.
"Si certo."
Qualche manciata di secondi e poi sento un "Sorpresaaa!!" generale.
"Ambra?!" la sento esclamare.
"Eiei! Ci sono anche io signorina!" sbuca da dietro la porta anche Luca.
"E anche noi..." dice Annalisa con la piccola Chiara.
La vedo girarsi verso di me con gli occhi lucidi.
Ebbene sì, i regali (o sorprese, vuoi come le chiamate?) non erano solo l'abito e le scarpe.
Volevo che passasse il rientro a casa con tutti i suoi affetti più cari, quindi mi sono messo ad organizzare tutto nei minimi dettagli.
"Ha pensato a tutto Claudio... è stata sua l'idea." afferma Annalisa rivolgendomi uno sguardo d'intesa.
"A dire il vero anche la piccola Chiara ha fatto la sua parte." dico avvicinandomi a lei e prendendola in braccio.
"Non è vero pulce?"
"Siii" sorride non appena le tocco il nasino.POV DI BEATRICE
Osservo la scena che si prospetta dinnanzi ai miei occhi. Ha organizzato tutto Claudio.
"A dire il vero anche la piccola Chiara ha fatto la sua parte" dice lui chinandosi per prenderla in braccio.
Ma certo! Mi sembrava troppo strano che Chiara volesse a tutti i costi Claudio a cena! Che scema che sono, come ho fatto a non pensarci prima!
"Ei...sei nel paese delle meraviglie? Ti ho appena detto che sei meravigliosa con questo vestito" mi dice Ambra distogliendomi dai mille pensieri che attraversano la mia mente.
"Mi sei mancata tanto." le sussurro reprimendo le lacrime tanto che è lei ad abbracciarmi per prima.
"Anche tu bea, tantissimo. Ma ora è tutto finito...e poi non voglio che tu pianga oggi!"
Sorrido lievemente e con il braccio senza tutore le accarezzo una spalla.
"Hai ragione! Niente lacrime!"
"Con Claudio come va?"
"Non lo so, istintivamente direi bene, anzi benissimo, lui è così dolce e premuroso nei miei confronti ma...io. Io sono il problema. Non riesco a farlo avvicinare. Ogni volta che mi è vicino e sento il suo calore inevitabilmente penso a quella notte."
"Piccola...e l-ui come reagisce?"
"Non ri-"
"A tavola donzelle!" ci chiama Luca senza entrare in salotto.
"Arriviamo!" Urliamo noi dal divano.
"Bea, vedrai che andando avanti si risolverà tutto, credimi." dice sorridendo.La cena trascorre molto velocemente.
Mia madre sta parlando con Claudio, la piccola Chiara si è addormenta sul divano vedendo i cartoni e Ambra e Luca stanno parlando di una questione privata, che non ho ancora capito.
Mi limito ad osservare tutto ciò che mi circonda: mi sento fortunata, alla fine ho tutto quello che mi serve. Un uomo che mi ama, una sorella che mi vuole bene, una migliore amica che farebbe di tutto per me, un migliore amico che è come un fratello e una madre che non si è mai risparmiata per rendermi felice.
Papà...come vorrei che ci fossi anche tu qui, oggi, con me. Anche se so che ci saresti stato non è lo stesso. A dire il vero non è più lo stesso da quanto te ne sei andato.
Reprimo le lacrime e, alzandomi, dico quasi sussurrando: "vado un attimo in bagno."
*****
Mi guardo allo specchio e noto una ragazza fragile. Una ragazza che non ce la fa più nonostante riceva le attenzioni che tutti vorrebbero avere.
Comincio a piangere silenziosamente e per non farmi sentire apro anche l'acqua del lavandino.
Dopo un po' alzo lo sguardo e noto Claudio dietro di me e per poco non salto per la paura.
Le sue mani sono protese in avanti cosi come le sue braccia ed io senza pensarci mi ci butto dentro iniziando a piangere di nuovo.
"Amore mio, ma che ti succede?" mi chiede dolcemente, accarezzandomi i capelli in modo circolare con le sue dita affusolate.
"Io... i-io non ce la faccio più." dico tutto d'un fiato contro la sua camicia.
"Ei, ascoltami. Vieni qui."
Mi trascina con lui sul water, facendomi sedere sulle sue gambe. Mi scosta i capelli umidi per le troppe lacrime dal viso e mi accarezza le guance. Abbandono il peso sulla sua mano e cerco di calmarmi.
Non appena i singhiozzi diminuiscono mi prende il volto tra le mani, mi guarda negli occhi e prima di darmi un bacio sulla fronte mi dice: "Bea, amore mio, non so cosa ti passi per la mente, ma io sono qui e se vuoi stasera ne parliamo. D'accordo?"
Annuisco chiudendo gli occhi.
Claudio non sa niente di mio padre.
Non gliel'ho mai raccontato e non penso che mia madre si sia messa a raccontare ciò che è successo.
Fa per alzarsi ma io lo blocco.
"No, aspetta..." gli metto una mano sul petto.
"Aspetta..." ripeto più sicura ma sempre sospirando.
"Ch-"
Non lo faccio neanche iniziare e poso le mie labbra sulle sue.
Un bacio dolce, come si è dimostrato lui durante tutto questo periodo.
Un bacio dolce come il dessert che ha preparato stasera.
Un bacio pieno di dolcezza come lo erano i suoi occhi prima mentre mi guardava.
Lo bacio ripetutamente, assaporando ogni centimetro delle sue labbra, che se dicessi che non mi sono mancate mentirei.
In un primo momento non ricambia, forse per paura, ma dopo posa una mano all'altezza del mio collo e mi attrae a se.
Non diventa mai un di più.
Rimane un bacio dolce, dato per rassicurarci, per ricordarci che ci siamo l'una per l'altro e che qualunque cosa accada l'affronteremo insieme.
Claudio ha appena posato la sua fronte sulla mia ma non dice nulla, mi fa alzare e mi prende la mano per tornare dagli altri in salone.È arrivata l'ora dei saluti e dopo circa venti minuti passati a parlare sulla porta di casa, io e Ambra decidiamo di darci la buonanotte.
"Domani ti chiamo che ti devo dire una cosa importante." mi sussurra all'orecchio.
Chissà cosa avranno confabulato quei due stasera. Claudio nel frattempo arriva alle mie spalle e mi cinge la vita con le braccia, posando il suo mento vicino al mio collo.
"Va bene! Buonanotte! Ci sentiamo domani! Ciao Luca, grazie per essere venuto."
"Grazie a te Bea, e anche a te Claudio!"
Lui di rimando sorride e poi, alzando una mano saluta entrambi e chiude la porta.
Tira un sospiro di sollievo.
"Corradi" mi prende il mento tra l'indice e il pollice.
"Ma che mi stai facendo? Io non ero affatto tipo da queste cose. Io...non ero così prima di incontrarti."POV DI CLADIO
"E ti piace?" mi chiede lei.
È una sensazione strana quella che provo mia cara Beatrice, una sensazione che non avevo mai provato prima.
Se mi piace? Penso proprio di sì.
Mi sento cambiato, ma non in senso negativo. Come se fosse scattato qualcosa dentro di me.
Non ti saprei spiegare...lo sai meglio di me che a parole faccio schifo.
"Si. Mi piace." le dico avvolgendola tra le mie braccia.
"Claudio, vorrei parlarti di una cosa."
"Dimmi, sono qui."
"Preferisco parlarne su..."
"Va bene, allora fammi mettere apposto un secondo."
"No, non ti preoccupare lo faccio io domani."
Deve essere una cosa davvero importante, altrimenti non sarebbe così ansiosa.
"Okay amore, allora andiamo su. Aspetta però..." mi chino all'altezza delle sue caviglie e le tolgo le scarpe, gliele metto in mano e la prendo in braccio.
"Madame, spenga la luce per favore."
Lei, mi sorride di rimando e fa come le ho detto.
Una volta in camera, la metto giù facendola sedere sul letto.
"Sono tutto orecchie." dico sedendomi sul tappeto.
I suoi occhi sfuggono dai miei, andando a depositarsi da una parte all'altra della stanza.
Forse Bea, non ti metto fretta.
"Vieni qui." dice in un leggero sussurro.
Sta facendo tanti passi in avanti, sono molto fiero di lei.
"Volevo parlarti di mio padre" mi dice una volta sedutomi affianco a lei.
Per un secondo sembra che mi si fermi il sangue.
"Avevo sedici anni quando mio padre fece un incidente. Uno scontro frontale con un camion che si rivelò mortale. Non riuscì ad arrivare nemmeno in ospedale che il suo cuore smise di battere durante il tragitto. Anche il conducente del camion morì. Da quando lui non c'è più niente è più lo stesso. Pochi mesi prima dell'incidente, i miei si erano separati, e mio padre se n'era andato da casa. Già da allora sentivo la sua mancanza. Si era deciso che poteva vederci una volta alla settimana e per Chiara, ogni settimana sembrava infinita.
Lei ha sofferto tantissimo, sia per la separazione che per la sua morte...
Oggi mi sono ritrovata a pensare quanto fosse stato bello se ci fosse stato anche lui a cena con noi. Sarebbe stato molto geloso e non penso avrebbe approvato la nostra relazione sai?"
mi sorride dolcemente con delle lacrime che le rigano le guance.
"M-a sono anche si-cura, che dopo che ci avresti parlato avrebbe capito che si poteva fidare. Questa..." dice portando una mano al collo, toccando la collana che porta "me la regalò lui il giorno del mio battesimo. Mamma me l'ha data per il mio compleanno e ho deciso di portarla sempre. È come se lo avessi sempre con me, oltre che nel cuore."
Non so che dire. Non mi aspettavo tutto questo. Chissà quali altre cose ha sopportato da sola. La mia Beatrice. Sei così forte piccola mia.
"Vieni qui." le dico sottovoce, facendola avvicinare.POV DI BEATRICE
Mi avvicino a lui e mi faccio abbracciare. Questo tutore sta cominciando a starmi stretto.
Prima ho pensato che non ho bisogno di andare in terapia. La mia terapia è Claudio.
Voglio farmi aiutare da lui.
"Cla..."
"Mh."
"Posso togliermi il tutore?" chiedo timidamente.
Mi scruta alzando il sopracciglio destro e si passa la lingua sul labbro superiore.
"In teoria no... perché vuoi toglierlo? Ti sta stretto?"
"No. Voglio fare l'amore con te."SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazze! Nuovo capitolo dopo molto, molto, molto tempo! Mi scuso nuovamente ma ho avuto diversi problemi, sia di salute che familiari... comunque! Cosa ne pensate? 🧡
STAI LEGGENDO
Persa in quello sguardo
FanfictionBeatrice ha 19 anni, timida e un po sulle sue. Ha appena affrontato la maturità ed ora si accinge a godersi la sua estate da maturanda, o quasi. Vuole infatti diventare un medico e studierà per entrare a tutti i costi nella facoltà di medicina. Non...