Capitolo 30

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Pov di Claudio

Sono al computer, cercando di finire una perizia sull'ultimo caso, quando suona il telefono.
Calligaris? E che vuole adesso?
"Claudio ti ho svegliato?"
AHAHAHHAHAHAH bella questa, dopo l'inferno che ho passato direi proprio di no.
"No Roberto, dimmi pure."
"Senti volevo chiederti un favore..."
"Un cadavere? Un sopralluogo? Omicidio!"
"Calma Conforti, non credevo fossi così assetato di corpi da squartare, certe volte mi fai paura sai? Volevo chiederti se per caso potessi prestarmi qualcuno dei tuoi per un caso che sto seguendo, vorrei cercare di fare chiarezza al più presto."
"Roberto di che caso si tratta?" chiedo mentre digito qualcosa al computer.
"È scomparsa una ragazza, ma non si è ancora trovato nessun cadavere. Allora, mi dai il via libera?"
"Si, ma devi chiedere anche a Paul o alla Boschi se preferisci." gli dico distratto mentre riguardo delle mail.
"Perfetto, allora grazie Claudio!"
Attacca lui e io continuo a rileggere delle mail di lavoro fino a quando alle 9:04 esatte, mi ricordo che oggi è il compleanno di Beatrice.
"Cazzo!" dico tra i denti, scaraventando giù la sedia e chiudendo di scatto il computer.
Ho ancora molto mal di testa ma sono sicuro che passerà. Devo andare a casa sua. Subito.
Corro letteralmente in doccia, mi lavo e mi asciugo in cinque minuti e cerco di mettermi qualcosa di non troppo elegante ma neanche troppo sciatto ed esco alle 9:19 da casa.

Sono sotto casa sua e prima di scendere faccio un respiro profondo. Claudio, male che va l'aspetti qui tutto il giorno.
Scendo dalla macchina e noto subito che nei paraggi non è parcheggiata la sua Audi, vedi se non è uscita eh.
Suono al campanello una, due, tre, quattro volte ma nessuno mi apre. Mi allontano sul lato opposto del marciapiede e osservo che le persiane del salotto sono abbassate. Sicuramente starà dormendo Claudio.
Provo a chiamarla ma dopo cinque volte smetto. Mi attacco nuovamente al citofono ma anche questa volta senza successo.
"Mi scusi, ma deve entrà?" mi volto e trovo un uomo sulla quarantina squadrarmi dal basso verso l'alto. Beh, si la classe non è acqua, poi per te, figurati!
"Si, abita qui?" chiedo educatamente senza scompormi.
"Si, se vuole le apro er portone."
"Magari, mi farebbe un piacere!"
Guarda il lato positivo Claudio, almeno entri e puoi attaccarti al citofono di casa...
"Deve pijà l'ascensore?" domanda lui.
"Emh...si." non voglio affaticarmi inutilmente facendo tre rampe di scale.
"Che piano?"
"Terzo, grazie."
"Ma è lei quello che ha comprato l'appartamento novo? Quello vicino ar mio? Ar terzo piano?" dice lui mentre esce dall'ascensore.
"Mhh, no, non sono io, però forse potrebbe aiutarmi. Conosce per caso Beatrice Corradi?"
"Se la conosco? L'ho vista nasce a quella creatura!"
Io ti strozzo. Ti ammazzo!
"Abito nell'appartamento vicino al suo da quanno c'erano i suoi. Poi loro hanno deciso de lascià a lei sto appartamento e se sò trasferiti vicino alla madre de lei. L'ho vista nasce a Beatrice. Che bella che è...mi sarebbe piaciuto avere una figlia come lei, ma io e mia moglie..."
si blocca e mi sembra il caso di intervenire.
La gelosia e la rabbia che avevo prima sono svanite. Come ci si sbaglia presto a giudicare le persone dalla sola apparenza.
"Mi dispiace tanto... però pensi a tutti i bei momenti che ha passato in compagnia di Beatrice, proprio come una figlia immagino..." e la visione di una piccola bea che gioca nel cortile qui sotto mi fa sorridere come un cretino.
"Si, ha ragione. Sa che j'ho fatto da mammo? Che bei ricordi... mi scusi, ma me doveva chiede qualcosa?"
"In realtà volevo sapere se fosse uscita o meno..." mormoro.
"Ma lei chi è scusi?"
"Il suo ragazzo, in teoria ex... ma la amo e sono venuto a riprendermela."
"Me scusi eh se me intrometto, ma me sembra 'n pò troppo grande pe lei, nun je pare?"
"Beatrice era consapevole della nostra relazione ed io l'ho sempre protetta. La differenza di età c'è, è vero, ma la amo e anche lei mi ama. Ho bisogno di farglielo capire..."
"Oddio ma mica se la vorrà sposà spero!"
Ma guarda questo oh, ho capito che ce l'ha a cuore Beatrice, però un po' de fiducia.
"No, almeno non ancora...allora? Sa se posso trovarla in casa?"
"No guardi, ha dormito fuori stanotte. L'ho sentita discute ar telefono e poi uscì correndo. Non so dove fosse diretta."
"Merda!" penso tra me e me, ma forse l'ho anche detto.
"È successo qualcosa?" chiede lui.
"No tranquillo, t'apposto! Grazie per avermelo detto! Ci vedremo spesso allora!"
"Me la tratti bene!!" urla dal pianerottolo mentre corro giù per le scale. Al diavolo l'ascensore!
Per fortuna il mal di testa sta svanendo e l'istinto di rigettare pure. Meglio così.
Ora quella testa di cazzo mi sente.
Metto in moto la mia SLK e mi imbottiglio di nuovo nel traffico. Direzione: casa di Luca.

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