Taste, taste, he can get a taste, taste, taste, let you get a taste

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~Taste, Tyga.

Amici, buona domenica! Preparatevi a sclerare! Non so se mi amerete o odierete, ehehe!

Jack gemette quando Finn spostò le mani da sotto alla sua maglia fino al suo sedere.
Strinse e Jack si dovette trattenere per non urlare.
Ma cosa stava facendo? Era gay? Perché lì? Perché davanti a tutti?
Non che non gli piacesse, anzi.
Però la cosa iniziava davvero a prendere una brutta piega nei pantaloni di Jack.
Finn lo fece ruotare su se stesso e combaciò la schiena di Jack al suo petto.
Il castano si accorse che il suo problemino lo aveva anche Finn: il cavallo dei pantaloni di quest'ultimo era parecchio duro e si strusciava contro il suo sedere.
Quasi esplose.
"Non sei niente male stasera...l'ho notato appena ti ho visto."
Gli sussurrò all'orecchio, prendendogli dolcemente le mani tra le sue, tenendolo stretto a sé.
"Ti va di stare un po' da soli?"
Jack, se possibile, arrossì ancora di più. Non poteva star succedendo davvero, Finn era ubriaco.
Jack si voltò verso il suo migliore amico e lo vide sorridere.
"Finn sei ubriaco marcio!"
Ridacchiò, non spiegandosi neppure lui perché.
"Ma no! Sono talmente sobrio che-" si bloccò e Jack rise ancora.
Wolfhard allora gli afferrò la mano e lo trascinò di sopra.
Mentre salivano le scale Jack sentì la stessa sensazione che aveva provato la prima volta in mensa: qualcuno li guardava, ancora.
Finn lo scortò in una delle tante stanze di Nich e a Jack salì il panico.
Non fece in tempo a fermare Finn che si ritrovò bloccato al muro per i polsi, con il suo migliore amico che gli baciava il collo.
Iniziò a succhiare e mordere, lasciando diverse macchie violacee molto evidenti.
"Mi interessi, Jack."
Sussurrò al suo orecchio, mordendogli il lobo.
Jack si diede dello stupido, Finn era ubriaco, non era in sé e non stava dicendo sul serio.
Ma allo stesso tempo il cuore gli diceva di non fermarlo, tutti sanno che da ubriachi si è più sinceri.
Così, preso dal panico e dall'indecisione, afferrò il viso di Finn e, senza pensarci due volte, lo baciò.
Era sbagliato? Forse sì, ma il momento agli occhi di Jack risultava magico.
Schiuse le labbra quando Finn chiede l'accesso.
Approfondirono il bacio mentre il corvino lo prendeva in braccio.
Dopo, quando si staccarono, Finn disse qualcosa che Jack mai si sarebbe aspettato di sentire dal suo migliore amico.
"Sai Jack? Mi piaci, sei perfetto."
Jack lo ribaciò contentissimo, tenendolo stretto.
Subito dopo però a Finn venne un conato di vomito e corse in bagno seguito dal più basso che rideva di gusto.

Uscirono dall'enorme villa Hamilton dopo aver avvisato Jae e Wyatt che stavano tornando a casa.
Finn veniva sorretto da Jack, il quale si sorbiva tutte le battute, stupide e pervertite, che Finn stava formulando a casaccio.
Ancora abbracciati, quasi caddero quando qualcuno fece lo sgambetto a Jack.
"Quindi alla festa ci sei venuto con il tuo ragazzo, eh?"
Asher, cazzo.
E non era solo. Era affiancato da Jacob e Joshua, e altre tre ragazze.
"Non è il mio ragazzo."
Disse, con un sorrisino stampato sulle labbra.
"Patetici. Sai, sono comunque stupito che tu e gli altri siate venuti. Peccato che non abbiate incontrato Nich, ci teneva a vedere Oleff e Lieberher. Ora sparite, prima che mi venga voglia di giocare in voi."
Jack gli fece il dito medio e scappò via ridendo assieme a Finn.
I tre ragazzi iniziarono a riempirli di insulti, ma loro se ne fregarono, correndo verso la strada principale.
Camminavano verso casa di Finn, e questa era parecchio lontana. Bisognava arrivare alle porte della città.
"Come va?" Chiese dopo un lungo silenzio il riccioluto.
"Non male, Finn, non male."
Sorrise guardandolo.
"Sei così carino quando sorridi, dovresti farlo più spesso!"
Finn lo guardò negli occhi.
"Oh, ma che dico? Tu sorridi sempre, sei sempre pieno di gioia! Ti invidio, brutto scemo!"
Lo abbracciò e gli lasciò un bacio sulla guancia.
"E sei sempre bellissimo."
Jack si sentì rosso in viso.
La strada era deserta a quell'ora tarda, quindi si permise di baciare Finn sulle labbra.
Jack non sapeva cosa stava succedendo, ma gli piaceva e lo rendeva felice.
Cos'erano ora? Amici?

Dopo una dolce passeggiata mano nella mano arrivarono finalmente a casa di Finn.
"Entra dai."
Gli disse, facendolo passare.
Jack non sapeva come sarebbe potuta finire la serata, ma non voleva andare di fretta.
"Sei sicuro...?"
"Non ti mangio, piccolo."
"Io sono sicuro che lo faresti!"
"Ok, ok...non ti mangio...per ora."
Jack ridacchiò ed entrò.
Si ritrovò in pochi secondi nella stessa situazione di quando erano nella stanza di Nich.
"Ti ho mentito Jack, ma sei così buono!"
Tra baci sul collo e succhiotti arrivarono di sopra.
Una volta sdraiati sul letto, Jack decise di prendere un po' il controllo.
Sbottonò un paio di bottoni della camicia del moro e, sensualmente, gli leccò il petto.
Poi prese a fargli anche lui un succhiotto.
Dopo qualche altro bacio però, sotto consiglio di Jack, decisero di non andare oltre e di provare a dormire.
Si addormentarono abbracciati uno all'altro.

La mattina dopo~
Jack si svegliò per primo.
Era davvero presto e Finn dormiva ancora.
"Com'è dolce e carino."
Pensò.
Il ricciolino si alzò e sbadigliò.
Prima di uscire lasciò un rapido bacio sulle labbra di Finn, assaporandole.
Quando si chiuse la porta dietro e attraversò il bosco (che la mattina non gli faceva tanta paura) per raggiungere casa Grazer, Finn era ancora assopito in un sonno profondo.

"Ehi Jack!"
"Finn!"
Esclamò il più piccolo quando vide il più alto sotto casa sua ad aspettarlo.
"Come va?"
"E me lo chiedi pure? Va splendidamente!"
Jack aveva praticamente gli occhi a cuoricino.
"Beh, ne sono felice. Io ho un gran mal di testa...sarà per la sbornia..."
"Mi dispiace, tesoro."
Jack tirò fuori il labbro inferiore e diede un bacio sulla tempia di Finn, mettendosi sulle punte dei piedi.
"Come mai sei così felice?"
"Ma come-"
"È per questi succhiotti qui?"
Disse indicando il collo di Jack, coperto di macchie violacee.
Lui arrossì e inclinò leggermente la testa, confuso.
"Si...è per questo. Non ricordi?"
"Sinceramente, non ricordo nulla di ieri sera. Spero che chiunque mi abbia portato a casa lo abbia fatto legalmente e non mi abbia drogato o robe simili!"
Rise.
Poggiò una mano sulla spalla di Jack, il quale finse una risata, trattenendosi quasi miracolosamente per non scoppiare a piangere.

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𝐌𝐨𝐨𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭 - 𝐅𝐚𝐜𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora