Although I'm not perfect, I feel perfect in your eyes

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~Collide, Rachel Platten.

Ciauu! Non ho nulla di particolare da dire se non che sto scrivendo dei capitoli troppo belli che usciranno tra poco, good reading!

Jack in un batter d'occhio si trovò sulle spalle di Finn, che gli teneva le gambe.
Era completamente rosso in viso.
"Emozionato, Grazer?" Chiese Jaeden, sulle spalle di Wyatt.
"Nah, non vedo l'ora di battervi!"
"Ci giochiamo l'ultima sigaretta del pacco."
"Ci sto!" Affermò Jack prima di allungare le braccia contro la squadra avversaria, dimenticandosi di Finn sotto di lui.
Nonostante la tenacia dell'altra squadra, vinsero Jack e Finn.
Quest'ultimo, mentre gli altri due ragazzi si schizzavano tra loro affogandosi l'un l'altro, prese per i fianchi Jack e lo portò giù.
"Complimenti Jack, abbiamo vinto una sigaretta! Almeno è di buona qualità?" Ridacchiò.
"Ci puoi scommettere, coglione. Sono le Marlboro del padre di Wyatt. A dir poco divine."
Uscirono tutti dall'acqua che era ora di pranzo.
Mangiarono a casa di Finn, dato che suo fratello non c'era.
"Non male Finn, non male."
Commentò Wyatt, ammiccando all'arredamento poco costoso ma raffinato.
Casa Wolfhard era davvero parecchio bella, la moquette bordò si intonava perfettamente al camino e ai mobili di legno scuro.
"Grazie Oleff."
Dopo aver mangiato tornarono sulla riva del lago, a prendere un po' di sole.
Jack proprio non riusciva a distogliere lo sguardo dal riccioluto.
La situazione iniziava a dargli sui nervi. Cosa gli prendeva?

Erano ormai le tre del pomeriggio e Finn stava vincendo una partita a poker contro Wyatt.
Il gioco terminò con la scontata sconfitta di Wyatt.
Jae, dopo poco, porse con riluttanza il pacchetto di Marlboro a Finn, probabilmente lui e Oleff ne avevano fumate già parecchie assieme.
"La vostra sigaretta...per la vittoria di stamattina."
La accese subito e ne aspirò l'aroma di menta, poi fece segno a Jack di venirsi a sedere accanto a lui.
Dopo uno o due secondi di titubanza, il più piccolo lo raggiunse.
Finn si tolse la sigaretta dalle labbra e la diede al castano.
Lui arrossì come aveva fatto un paio di giorni prima, alla cabina del telefono.
Poi aspirò l'aroma di menta.
Se la scambiarono di mano in mano finché non terminò.
I quattro rimasero in silenzio poi, godendosi il panorama tranquillo.
Non parlarono molto del perché Finn si fosse trasferito. Si fidarono subito di lui.
Dopo, verso le quattro, più o meno, Wyatt si alzò.
"Dobbiamo andare o faremo tardi, mia madre mi aspetta."
Concluse, riferito a Jae, che acconsentì.
Corsero alla bicicletta, salutando i due da lontano.
"Ci vediamo domani alla stessa ora, sempre qui!"
Gridò Jaeden prima che Wyatt iniziasse a pedalare verso il centro città.

Jack guardò Finn, per l'ennesima volta.
Finn fissava il lago illuminato dalla luce del sole.
"Ti va se ti accompagno a casa?"
Jack era talmente tanto perso che non si era neanche accorto che Finn gli aveva posto una domanda.
"Oh...ehm, ho lo skate, non devi preoccuparti..."
"Mi fa piacere, invece."
Camminarono parlando del più e del meno attraverso la città.
Jack abitava da tutt'altra parte del paesino rispetto a Finn.
"Quindi mi stai dicendo che sai suonare la chitarra?"
"Si, posso farti veder-"
"Certo! Io adoro la musica! Il più presto possibile!"
"Oh, ok-"
Jack lo zittì di nuovo.
"Hai una band?"
A Finn si rabbuiò lo sguardo.
"L'avevo...sai, a Vancouver."
Jack gli strinse il braccio nel tentativo di rassicurarlo, sembrava abbastanza triste.
"Ayla, Jack e Malcom..."
"Scommetto che eravate dei bravissimi musicisti!"
"Si, penso che verranno a farmi visita qualche volta..." Finn fissò il marciapiede.
Si erano fatte le cinque ormai.
Jack aveva fame.
Gli si illuminò lo sguardo alla vista del Chocolate Ice Cream, una gelateria benvista in città, nonché la sua preferita.
"Ti va il gelato?"
"Veramente io-"
"Lo prendo per un si!"
Jack acquistò due gelati, uno alla fragola e uno al pistacchio, e si sedettero ai tavolini fuori dalla gelateria.
Chiacchierarono ancora a lungo.
Sembravano conoscersi da una vita e non da due giorni.
Jack sorrise all'idea.
"Che hai da ridere, coglione?"
"Nulla." Affermò prontamente Jack.
Finita la merenda, tornarono a passeggiare verso casa di quest'ultimo.
Arrivati davanti alla porta si fermarono entrambi.

"Quindi...ciao."
Disse quasi in un sussurro Finn, abbassando il capo.
Si chiedeva quando avrebbe potuto passare di nuovo una giornata con gli altri.
"A domani!" 
Finn lo ringraziò tra sé e sé, Jack lo aveva rassicurato, seppur indirettamente.
Poi Grazer entrò in casa e, prima di chiudersi la porta dietro, fece un piccolo saluto con la mano al più alto, mostrandogli uno dei più dolci sorrisi che gli riusciva fare.

Da quei pochi giorni passati a conoscersi, l'amicizia tra i quattro ragazzi crebbe sempre di più.
Diventarono inseparabili.
L'appuntamento era sempre quello, al lago, ogni giorno. Alle volte si spostavano e andavano in città alla sala giochi, oppure al cinema, o a rubare qualche caramella e pacchetto di sigarette dalle tabaccherie.
Poi Jae e Wyatt andavano via e, ogni giorno, Jack tornava a casa accompagnato da Finn.
Tra i due si era creato un legame indistruttibile.
Dove c'era Jack c'era anche Finn, e viceversa.
Tra l'altro non era neppure raro che si scambiassero abbracci o baci sulle guance.
Una notte si ritrovarono a dormire perfino assieme, dato che Jack si era fatto male ad una gamba durante la giornata e non riusciva a tornare a casa a piedi o sullo skate.
Tutto nella norma, per loro.
Angela e Nick adoravano rispettivamente Finn e Jack.
Soprattutto la mamma di Jack, che aveva  particolarmente a cuore la famiglia Wolfhard.
Invece Gavin, il padre di Jack, per quelle poche volte che era in casa non ubriaco, odiava vedere Finn che accompagnava suo figlio.
Una particolare abitudine che avevano era scambiarsi un bacio amichevole, a detta loro, sulla guancia davanti all'uscio della porta per salutarsi ogni sera.
Gavin non poteva sopportarlo, ma ancora non lo dava a vedere.
Loro però non ci trovavano nulla di male, erano solo amici.
Lo facevano spesso pure davanti a Lieberher e Oleff.
Wyatt e Jaeden la pensavano ugualmente, anzi.
Una volta anche loro se lo erano scambiato un bacio sulla guancia.
I quattro la definivano come una dimostrazione d'amicizia: un "ti voglio bene" detto in una lingua non udibile.
Infatti, la strana sensazione che Jack provava in presenza di Finn era andata quasi del tutto ad affievolirsi. Quasi.

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𝐌𝐨𝐨𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭 - 𝐅𝐚𝐜𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora