~Put Your Head on My Shoulder, Paul Anka.
Hey là! Come va?
Io oggi non sono andata a scuola, because ho il mal di stomaco, la cosa migliore è che mi sono portata avanti con la storia! Al termine di questa (manca ancora mooooolto), vi piacerebbe un sequel?"Cosa?! Dov'è mamma?"
Finn si pulì il naso con la manica della felpa.
"Al commissariato con un paio di poliziotti per raccontare l'accaduto."
Jack poi sussurrò "Sa di noi...?"
Finn annuì e Jack sospirò.
"Oh andiamo, seguimi."
Il più piccolo portò il suo ragazzo in bagno. Lì tenevano la cassetta del pronto soccorso.
Lo fece sedere sul water e, dopo aver preso un batuffolo di cotone impregnato di disinfettante, gli tamponò il naso.
"Quanto tempo sono rimasto svenuto?"
"Tre giorni."
Jack finse una risata.
"Ah-ah, molto divertente."
Finn rise a sua volta.
"Solo un paio d'ore."
"Non dovresti scherzare su queste cose."
Jack si allontanò un po' dal suo ragazzo, continuando comunque a medicarlo.
Però Finn se lo riportò addosso.
"Come stai?"
Jack ci rifletté, in effetti se lo aspettava da Gavin.
"A parte le mie ferite-"
"Che ho medicato io un'ora fa!"
Il castano sorrise riconoscente.
"Grazie, dicevo...sapevo che non ci avrebbe mai accettato..."
Breve silenzio.
"Sai...avevo chiesto di te a molte persone, Wyatt...Emmy...erano molto preoccupati anche loro."
"Ma..."
Jack stava per dire qualcosa: ma si interruppe.
"Oh..."
"Non sapevo picchiasse mia madre...non andavano d'accordo, ma non l'avevo mai visto alzare le mani sulla mamma..."
Anche se non lo dava a vedere, Jack era comunque triste e scioccato allo stesso tempo. Probabilmente la stava prendendo "bene" a causa di quei "sogni".
Erano un briciolo di speranza.
Sperava che suo padre potesse cambiare, che tornasse ad amarlo e a credere in lui come faceva da bambino.
Finn lo abbracciò, facendo scorrere le mani sulla schiena del più piccolo.
Jack iniziò a medicargli il labbro inferiore. Finn storceva il naso dal dolore.
Terminato il lavoro restarono di nuovo in silenzio.
Jack sfiorò appena con il pollice le labbra del ragazzo seduto.
Provava una strana paura a baciarlo, ma aveva terribilmente voglia di farlo.Finn se ne accorse, si alzò e lo baciò lui per il suo ragazzo.
Nonostante al moro il contatto facesse bruciare la ferita, era felice di avere il suo bambino di nuovo tra le braccia.
"Tuo padre si sbaglia. Sei perfetto e, cazzo, io non ti merito."
Jack si strinse a lui, nascondendo le guance rosse nella felpa del suo ragazzo.
"Tua madre starà via per un po', che ne dici di andare a casa mia? Angela mi ha detto di distrarti un po'...per non farti pensare a..."
Jack annuì, interrompendolo.
Neppure a farlo apposta il telefono di sotto squillò.
"Pronto?"
"Che è successo? State bene?"
Era Nick.
"Ehm...stiamo arrivando. Prepara qualcosa da mangiare."
Finn chiuse la chiamata e scrisse un rapido biglietto per Angela.
Le aveva chiesto di chiamarli appena fosse tornata a casa.
Poi afferrò la mano del suo ragazzo e uscì.Attraversarono il bosco stretti tra loro e finalmente giunsero da Nick.
"Oh cazzo. Che vi è successo? Angela mi ha accen-"
Finn iniziò a parlare, spiegando l'accaduto.
Dovette raccontagli anche di come lui e Jack si fossero messi insieme e di come Gavin li avesse trattati.
"Quindi...siete una coppia ora?"
Stranamente Wolfhard sorrideva.
"Non sei deluso o...schifato?"
Lui rise.
"Finn, gay o no, resti il mio fratellino stupido, con cui fare cose stupide. Devo comunque sopportarti!"
Jack era quasi commosso dalla bontà, seppur comica, di Nick.
"Dovrai dirlo a mamma e papà."Finn guardò il suo ragazzo, non esprimeva nessuna emozione, probabilmente stava ancora assimilando tutta la faccenda.
Nick si alzò e tornò con due Hamburger e due Coca-Cola.
"Jack, tu che dici?"
"Basta che non lo sappiano a scuola..."
Ci fu un lungo silenzio, interrotto poi da Nick che aveva notato le mani di Jack e Finn strette insieme.
"Sapete...ho sempre pensato che tra di voi ci fosse più di una semplice amicizia. Siete troppo intimi...avete già scopato?"
Chiese, con nonchalance.
Jack arrossì e Finn si strozzò con il panino.
"No!"
Esclamò il più piccolo.
Finn mandò giù un boccone e gli sussurrò nell'orecchio, provocante.
"Non sarebbe però una cattiva idea..."Jack e Finn entrarono in camera.
Finn aveva poggiato il braccio sulle spalle del castano, tenendoselo stretto.
Andò a sdraiarsi sul letto, poggiando la schiena alla spalliera.
Fece cenno a Jack di venire a sedersi in braccio e lui lo raggiunse.
Il ricciolino gli allacciò le braccia al collo e prese a baciarlo dolcemente.
Erano abbracciati e si amavano.
Perché c'era chi non riusciva ad accettare tutto questo?
Poi a Finn venne un idea. Forse non era la più appropriata ma era comunque un modo per distrarre Jack.
Si fece scivolare sul materasso con ancora il più piccolo addosso.
Prese a baciarlo con più passione, accompagnata dalla dolcezza. Voleva che Jack stesse bene e apprezzasse quel momento.
Fece scorrere le mani sotto la felpa del più piccolo e sentì i brividi percorrere il corpo di Jack.
Finn si alzò leggermente facendo finire il più piccolo sotto di lui.
"Posso togliertela?"Jack lo guardò. Aveva senz'altro un po' d'ansia a farlo per la prima volta in quelle circostanze, non era né il luogo né il momento adatto.
Avrebbe fermato Finn se fosse stato necessario.
"Devo restituirti il favore, sono passate più di due settimane!"
"Oh...allora va bene."
Questo, solo questo, a Jack stava più che bene.
Si fece sfilare la felpa mettendo in mostra il torace e i fianchi.
Si sentiva un po' a disagio.
"Sei bellissimo, piccolo."
Finn sorrideva e questo bastò a Jack.
Scese sempre più con i baci, sussurrando ogni tanto qualche frase sdolcinata che faceva arrossire il castano.
Arrivò a poggiare le labbra sul suo petto e ci lasciò qua e là qualche succhiotto.
"Ti amo tanto."
Ammise, sul volto un sorriso sincero.
"Anche io."
Rispose Jack.
Finn poi spostò la mano che teneva sul fianco tra le gambe del più piccolo, facendolo gemere.
Fu proprio in quel momento che squillò il telefono di sotto.Finn imprecò e scese a sentire chi era assieme a Jack.
Fortunatamente aveva risposto Nick.
"Era tua mamma, ha detto che ha bisogno di un po' per riprendersi e di stare da sola. Stanotte dormirai da noi."
In quell'attimo Jack si rese conto di cosa davvero fosse successo.
Fu come se una tempesta lo investisse, come se avesse ignorato il problema per tutto quel tempo e ora avesse dovuto affrontarlo per la prima volta.
Solo per pochi secondi gli venne una forte nausea, a causa di stupide frasi dettesi al telefono.
Come se le parole potessero essere peggiori dei fatti vissuti in prima persona.
Cercò di riprendersi e di mascherare il dolore.
Non si preoccupava più di tanto di Gavin, per quanto gli mancasse il suo vecchio lato buono e desiderasse l'amore di suo padre, ormai aveva imparato a convivere con il lato cattivo e menefreghista.
Ma sua mamma...lei gli importava davvero.
"Domani non andrete a scuola, dovete andare da Angela. Tranquillo, Jack, tua mamma sta benone...mi ha detto di dirti che non l'ha presa male, anzi. In più è felice che Gavin non sia più un problema per te e lei."
Jack annuì, un po' più sollevato, e insieme a Finn tornò di sopra.
La serata procedette tranquilla, non continuarono ciò che avevano cominciato, ma Finn promise a Jack che avrebbero rimediato quanto prima.
Mangiarono e subito andarono a dormire.Il più piccolo era avvinghiato al suo ragazzo, ma non prendeva sonno.
Tratteneva le lacrime e ammirava le stelle che incorniciavano la Luna dalla finestra, offuscate lievemente dalle nuvole di novembre.Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina⭐️💙
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𝐌𝐨𝐨𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭 - 𝐅𝐚𝐜𝐤
Fiksi Remaja{𝙚𝙞𝙜𝙝𝙩𝙞𝙚𝙨 𝙩𝙝𝙚𝙢𝙚} 1# [COMPLETA] •The light from your eyes made it feel like dancing in the moonlight• !WARNING! ~SMUT ~DRUG ~VIOLENCE ~SMOKE ~ALCOL ~FUN {Tutti coloro che ho scelto per interpretare il ruolo di "cattivi" in questa fanfic...