Ad Anakin sembrò essere passato molto, moltissimo tempo quando si ritrovò in un ambiente interno con una temperatura mite. Non era sicuro di cosa fosse successo nel frattempo: ricordava vagamente una tormenta di neve, e il viso di un uomo sconosciuto che non era lo stesso che l'aveva aiutato prima ed era finito nella grotta con lui.
Prima ancora di aprire gli occhi e uscire finalmente da quella che pareva incoscienza Anakin sentì un vociare concitato intorno a lui. "Brutto idiota... strapezzente... e cafone!" sputò una voce femminile. Seguì una voce maschile, di cui Anakin non riuscì riuscì capire le parole, poi parlò di nuovo la donna, si sentì un latrato animale e poi un silenzio quasi irreale. Poi si sentì sbattere una porta, mentre qualcuno se ne andava.
Anakin scelse proprio questo momento per spalancare gli occhi su un soffitto bianco lucente. "Ehi, ehi, è sveglio!" sussurrò la voce maschile di poco prima. Mettendosi seduto lentamente Anakin capì di trovarsi in un centro medico. In piedi di fianco al suo capezzale c'era un uomo alto con occhi e capelli color nocciola e un'espressione sfrontata dipinta sul viso. Dall'altra parte della stanza disteso in un altro letto c'era un ragazzo biondo con diverse ferite sul volto che in parte coprivano il suo sguardo azzurro.
"Dove mi trovo?" chiese Anakin all'uomo in piedi alzando lo sguardo su di lui. "Sei nel medbay della base Hoth, ragazzo, non precoccuparti, sei al sicuro.". Anakin annuì, notando però che era partito da Coruscant e in qualche modo era finito su un pianeta dell'orlo esterno.
L'uomo in piedi batté le mani davanti a sè. "Bene, io devo andare a parlare con il generale Riekaan. Se qualcuno ha qualche problema" - l'uomo girò lo sguardo su Anakin - "chiami Han Solo". Detto questo uscì dalla stanza a grandi passi.
Anakin lo seguì con lo sguardo. Aveva parlato di una base e di un generale: si trattava dell'esercito della Repubblica o di quello separatista? E da quando esisteva una base su Hoth? Dov'era il cancelliere Palpatine? E soprattutto dov'era Padmè?
I pensieri di Anakin furono interrotti dal ragazzo sull'altro letto che gli chiedeva premurosamente se stesse bene. Anakin si voltò di scatto, quasi spaventato, incontrando uno sguardo interrogativo. "Bene... bene, sto bene, grazie" mormorò mentre poggiava la testa contro la paratia. L'altro ragazzo ridacchiò leggermente vedendolo così sconvolto. "Sono felice che tu stia meglio, in realtà te la sei vista molto brutta" riprese.
"Davvero? Cosa è successo esattamente?".
"Siamo andati entrambi in ipotermia, ma tu, accidenti, tu hai resistito almeno dodici o tredici ore! Con i vestiti che avevi addosso, poi, mi chiedo come tu abbia fatto".
Anakin sorrise all'ammirazione negli occhi del giovane e sorrise ampiamente. "Immagino che sia stato tu a salvarmi" disse.
"Inizialmente. Poi tu mi hai salvato dal wampa. Davvero, ti ringrazio... Non so come avrei fatto senza di te".
"Nessun problema. È reciproco. Come va la tua faccia?".
"Meglio, grazie. Ci sono ancora un po' di tagli da chiudere, ma almeno non c'è più rischio di infezioni. Comunque, io sono Luke". Allungò la mano sporgendosi un po' dal letto per incontrare quella di Anakin.
"Io Anakin" rispose lui sorridendo educatamente. Luke sobbalzò di sorpresa. "Veramente? È il nome di mio padre". Improvvisamente sul suo viso passò un'ombra di tristezza, che fece vibrare la Forza attorno ad Anakin facendolo trasalire. Le emozioni di questo ragazzo sembravano avere una grande influenza sulla Forza. Lentamente avvicinò un ramo delle sue percezioni verso la presenza di Luke, facendo attenzione a non invadere la sua privacy. Quello che trovò nella sua mente lo lasciò sconvolto; aveva evidentemente un enorme potenziale nella Forza e una firma luminosa e sgargiante che aveva visto in pochissimi Jedi, specialmente con la gentilezza e delicatezza che irradiava.
"Ascolta, Luke..." disse Anakin ritraendosi dalla stretta di mano "per caso fai parte dell'ordine dei Jedi?". Il giovane sembrò illuminarsi. "Sto... provando a farmi strada nelle vie della Forza. Da quando il mio maestro è morto sono un po' confuso. Come hai fatto a capirlo?".
Un pensiero si fece strada nella mente di Anakin. Luke aveva una grandissima predisposizione all'uso della Forza e il consiglio dei Jedi non poteva non averlo notato. Inoltre se anche il suo maestro fosse morto qualcuno l'avrebbe sicuramente sostituito. Tutto questo era molto strano.
E poi c'era quella storia di Anakin che si ritrovava improvvisamente su un pianeta dell'orlo esterno in cui non conosceva nessuno, soprattutto arrivandoci senza nessuna nave...
Il Jedi si alzò rumorosamente dal letto, allarmando il compagno di stanza. "Dove vai, sei appena uscito dall'ipotermia!" gli urlò dietro Luke agitandosi tra le coperte. Anakin non gli diede retta e si avviò a grandi passi nel corridoio, quasi senza ricordarsi che era stato svenuto fino a pochi minuti prima.
Camminando baldanzoso tra medici e infermieri che correvano di qua e di là, Anakin si rese conto che probabilmente si trovava in una base militare. Gli altoparlanti trasmettevano comunicazioni su generali e comandanti, squadriglie, centri di strategia e un'espressione che lascio Anakin molto perplesso: "L'Impero", cioè a quanto pareva i nemici di questo esercito. Stando a quanto sapeva lui, non esistevano imperi nella galassia, a meno che non si trattasse di un nome in codice. A meno che Anakin non cosa rimasto incosciente per molto, molto tempo. Eppure non poteva essere che anche Luke fosse rimasto fuori così a lungo, specialmente dato che le sue ferite erano molto fresche e ancora aperte.
Confuso e nettamente a disagio, Anakin si avvicinò a un giovane infermiere dai capelli rossi assumendo un'aria autorevole. "Tu, per piacere!". L'infermiere si girò intimorito. "Sì, signore?". "Sapresti dirmi dove posso trovare un generale?". Rimase vago per non risultare fuori posto. Il ragazzo gli disse qualcosa riguardo ap piano inferiore a all'ingresso nord, dove Anakin si diresse pronto a far luce su questa faccenda.
Il generale Riekaan, un uomo sulla cinquantina, era accompagnato da un uomo in uniforme arancione molto più giovane. Anakin lo individuò subito e si precipitò da lui di corsa.
"Generale, ho bisogno di un favore".
"Certo, ragazzo, non sono molto impegnato al momento. Dimmi pure. Innanzitutto potresti ricordarmi il tuo nome? Ho un piccolo vuoto di memoria" rise cordialmente.
Anakin aveva molta fretta. "Skywalker, sono Skywalker. Ora per favore mi può dire che base è questa?". Il generale si mise a ridere di gusto, lasciando sgomento Anakin.
"Devono averti colpito proprio forte per farti uscire di testa così, eh? Forse è meglio se torni al centro medico, giovanotto, alla Ribellione servi in forma, non così rintronato!". Scoppiò in una risata sguaiata e si allontanò dopo aver salutato.
Anakin non capì nulla del suo bizzarro comportamento. Seccato, pensò di cercare quel Solo che aveva conosciuto al medbay.
Intanto il pilota che accompagnava Riekaan si voltò perplesso a guardarlo. "Certo che il comandante Skywalker è proprio cresciuto. Io non lo vedo da un bel pezzo, ma accidenti, sembra raddoppiato in altezza!".
I due si allontanarono ridendo.
STAI LEGGENDO
Star wars - Sempre in movimento è il futuro
FanfictionAU fanfiction Tanti altri si sono chiesti cosa sarebbe successo se un personaggio di Star Wars avesse viaggiato nel tempo e ora ho deciso di dare la mia opinione. Anakin Skywalker si trova davanti a una scelta molto importante, ma la Forza decide di...