La navetta imperiale atterrò sulla Morte Nera quasi senza essere notata, con Vader che conduceva i suoi prigionieri verso un ascensore ignorando gli sguardi scottanti di qualche imperiale curioso e cercando di non agitarsi lui stesso.
Più l'ascensore saliva verso l'alto, più il cuore di Anakin sembrava affondare. Percepiva distintamente la densa coltre di male puro, un brivido risaliva la sua spina dorsale. Darth Sidious era sempre più vicino, e il Jedi sentiva che la sua paura era triplicata solo nel tragitto per la Sala del Trono.
Dopo alcuni minuti penosi, la destinazione fu raggiunta, e la porta scorrevole dell'ascensore si aprì su un'ampia sala dominata da una scala di metallo che consentiva di salire fino al trono, girato di spalle rispetto a chi entrava, da cui proveniva la più intensa ondata di male che Anakin e Luke avessero mai percepito nella loro vita. La firma nella Forza dell'Imperatore non era neanche paragonabile a quella di Vader: era più subdola, più gelida e crudele, priva di qualunque traccia umana.
Darth Sidious in persona fece girare il trono su se stesso, mostrando agli spettatori inorriditi il suo viso grinzoso contratto in un ghigno malvagio. "Benvenuti, giovani Skywalker" esordì con falsa gentilezza, la sua voce stridula che graffiava le orecchie dei due Jedi.
"Vi stavo aspettando".Le due guardie che presidiavano la Sala del Trono furono congedate rapidamente mentre i due Skywalker risalivano le scale, seguiti a breve distanza da Vader, per arrivare a trovarsi faccia a faccia con l'Imperatore. Anakin trasalì quando incontrò i suoi occhi, fiamme crudeli che bruciavano fino al cuore e all'anima, e Luke abbassò lo sguardo sul pavimento. La sola vista di quell'uomo, se uomo si poteva chiamare, era insopportabile, perfino per coloro che stavano dalla sua stessa parte: anche Vader, infatti, si mantenne a rispettosa distanza dal suo Maestro.
"Sono impaziente di completare la vostra istruzione" disse placidamente il Signore Oscuro, ignorando volutamente il disgusto dei suoi ospiti. "Non avete più bisogno di quelle" aggiunse in un secondo momento, slacciando con la Forza le manette che tenevano imprigionati Anakin e Luke.
"No" ribatté Anakin "Sono qui proprio per impedirti di rubare di nuovo la mia anima, sia qui e ora sia vent'anni fa". Sembrava sicuro mentre parlava, ma i suoi sentimenti lo tradivano e l'Imperatore se ne accorse, naturalmente. Allargò il suo sorriso malefico e scrutò il Jedi più alto con attenzione, quasi volesse leggere dentro di lui come se fosse un libro aperto.
"Ti sbagli" disse. "Il tuo animo è debole, e non hai nessuna possibilità di resistere al Lato Oscuro. Ma se per qualche motivo tu dovessi dimostrare una forza di volontà che non conoscevo, be'... ti costringerò a convertirti".
Il respiro di Anakin sembrò non funzionare più mentre Sidious parlava, rendendo il giovane Jedi incapace di emettere suono. La sua mente gli urlava di non ascoltare, ma la sua coscienza era tutta orecchi. Sapeva che, almeno in parte, quello che diceva il Sith era vero.
"Non è un debole" intervenne Luke all'improvviso, in parte per aiutare suo padre in quello che sembrava un estremo panico morale e in parte per convincere se stesso che andava tutto bene.
Sidious si voltò sorridendo verso l'altro interlocutore, la sua espressione come interessata."Se è così che la pensi, sei ancora più debole di lui" dichiarò. "Stai attento, ragazzo. Presto capirai che ti stai sbagliando, in merito a questa e a molte altre cose".
Vader intanto fece qualche passo incerto verso il suo padrone e posò su uno dei braccioli del trono le due spade laser dei prigionieri presentandole all'Imperatore, che si interessò delle armi e iniziò a rigirarle tra le dita lunghe, pallide e ossute.
"Ah sì, armi Jedi" disse "come te, Vader, quando eri ancora uno stolto. È importante che voi due, Skywalker, sappiate che per lui è impossibile sottrarsi al Lato Oscuro, e così sarà anche per voi".
"Vi sbagliate" ribatté con fermezza Luke. "Presto moriremo, e voi con noi".
Sidious ghignò mentre Anakin lo guardava cupamente. "Penso tu voglia riferirti all’imminente attacco della vostra piccola flotta. Sì… Ti assicuro che siamo del tutto irraggiungibili dai tuoi amici, qui. Tutte le notizie che vi hanno dato sono trapelate secondo i miei piani. I tuoi amici lassù, sul pianeta rifugio, stanno ficcandosi in una trappola; come la vostra piccola flotta. Sono stato io a far sì che l’Alleanza conoscesse l’ubicazione del generatore dello scudo. Ciononostante è al sicuro dalla tua miserevole, ridicola banda. Un’intera legione delle mie truppe migliori li sta aspettando. Oh, sappi che purtroppo lo scudo deflettore funzionerà perfettamente quando i tuoi amici arriveranno".
Luke cercò di rimanere impassibile, anche se un evidente sconforto passò sui suoi lineamenti. Fuori, come poteva vedere da un finestrino, la battaglia infuriava, e l'Impero non si era fatto trovare impreparato: l'unica speranza era che Han e Leia distruggessero i generatori di scudo e che un pilota desse il colpo di grazia alla Morte Nera.
Più i secondi passavano, più l'odio di Luke verso quel viscido verme di Palpatine cresceva. Tuttavia, era più preoccupato per suo padre che per se stesso: Anakin aveva un temperamento decisamente più impetuoso, e una potente rabbia indomita stava montando rapidamente dentro di lui.
Anche Sidious se ne accorse, e annuì tra sé e sé all'immenso piacere della vista dell'Eroe Senza Paura così tormentato, così vicino all'oscurità. A questo punto non gli interessava più tanto convertire Luke, che appariva fra l'altro piu fermo nelle sue convinzioni rispetto al padre, quanto ottenere di nuovo l'anima di Anakin: se il Jedi fosse riuscito a rimanere integro avrebbe poi cambiato il passato, l'avrebbe lasciato morire invece di tagliare la mano a Mace Windu e avrebbe rovinato tutto.
Quello che serviva al Signore Oscuro ora era un incentivo per far scivolare Anakin verso le tenebre. Sarebbe bastata una spinta minima e lui sarebbe precipitato per sempre, di nuovo. E Sidious sapeva perfettamente cosa fare.
Vent'anni prima aveva fatto ricorso a una lunga serie di incubi indotti con la Forza per rendere Anakin preoccupato per sua moglie, spingerlo verso la paura e infine verso la conversione. Ora non aveva Padmé, e non aveva tempo, ma aveva comunque tutti i mezzi necessari.
Aveva suo figlio.
Senza nessun preavviso, mentre ancora guardava con angoscia la battaglia nello spazio, Luke si sentì sollevare da terra con una dolorosa pressione intorno alla gola. Capì immediatamente quello che stava succedendo e cercò di avvertire suo padre del pericolo che correva, ma non riuscì a emettere suono; in più il fatto che la sua vista stesse iniziando a nuotare non aiutava.
"Accetta il tuo destino" disse una vaga voce roca alle sue spalle "o muore".
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Star wars - Sempre in movimento è il futuro
FanfictionAU fanfiction Tanti altri si sono chiesti cosa sarebbe successo se un personaggio di Star Wars avesse viaggiato nel tempo e ora ho deciso di dare la mia opinione. Anakin Skywalker si trova davanti a una scelta molto importante, ma la Forza decide di...