8-Visioni

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Cinque ore dopo Anakin e Luke Skywalker erano davanti alla capanna di Yoda, pronti a iniziare l'addestramento. In realtà nessuno aveva mai detto ad Anakin di allenarsi ancora, perché era già allo status di Cavaliere Jedi, ma il maestro aveva fatto capire tra le righe che non era così avanti come pensava.

Così, su ordine del piccolo maestro, mentre Luke iniziava un duro allenamento fisico in compagnia di Yoda, Anakin avrebbe rispolverato un po' di meditazione. Il vecchio Jedi gli aveva fatto notare che avrebbe incontrato il passato e il futuro, e che in base a quelli avrebbe potuto pensare a come sfruttare questo viaggio nel tempo.

Non poté non obbedire, deglutire l'orgoglio e accettare che Yoda avesse ragione. Anakin trovò un posto comodo e appartato, un albero cavo stranamente privo di quei serpenti che strisciavano praticamente ovunque.
Raggiunse la Forza e lasciò che fluisse attraverso la sua anima lavandola da tutte le preoccupazioni degli ultimi giorni, sia di questo tempo che del passato. Respirando lentamente, piano piano entrò in una trance Jedi.

Anakin vide il Darth Vader che sarebbe diventato stringere una presa di Forza sulla gola di Padmé, ancora incinta, così vulnerabile con quel pancione... La vide anche partorire, prima Luke e poi Leia, dopo forse dieci secondi, la vide spirare con poche semplici parole consegnate a Obi-Wan.
In lui c'è ancora del buono...

E poi, tra le lacrime, vide stralci dell'infanzia perduta dei suoi figli, quella di Leia tra diplomatici di corte e rigide etichette, quella di Luke nella fatica del lavoro in cui riusciva a malapena a ritagliarsi uno spazio per andare a scuola.

Vide Obi-Wan meditare nel deserto, invecchiando sempre di più, nascosto in attesa che i tempi maturassero e nella speranza di essere ancora vivo in quel momento.

La visione successiva spezzò il cuore di Anakin. Assistette impotente mentre Darth Vader torturava la sua stessa figlia, più giovane di allora, quasi una ragazzina. Pianse vedendola soffrire così tanto senza però rivelare nulla al suo aguzzino... suo padre.

Io sono tuo padre diceva Vader, insensibile e statuario, senza muovere un dito all'urlo disperato di Luke, il viso tumefatto e sanguinante, che irradiava un dolore emotivo e fisico senza precedenti. Chissà cosa aveva dovuto sopportare per causa del suo stesso genitore.

Altre immagini si susseguirono una dopo l'altra, una più dolorosa dell'altra, troppo veloci per essere distinguibili, ma abbastanza forti da sconvolgere Anakin sempre di più.
Urla risuonavano nella sua mente, urla che lui stesso aveva causato, erano assordanti, imploranti, così reali...

"Papà!".

Anakin spalancò gli occhi e incontrò quelli di suo figlio, sgranati e preoccupati.
"Sei tu, Luke?" mormorò, non convinto di essere tornato nella realtà.

Il ragazzo sorrise adorabilmente e si alzò in piedi. "Certo che sono io" rispose senza problemi. "Siamo a metà pomeriggio. Possiamo tornare al campo".

Anakin si guardò intorno. In effetti doveva essere passato parecchio tempo. Guardando Luke, sudato da capo a piedi e con il fiato mozzo, dedusse che probabilmente per quel giorno l'allenamento era finito.

Sollevato, si alzò da terra e fece strada a suo figlio verso l'accampamento.
"Allora" disse al ragazzo "com'è andato il tuo primo allenamento?". Luke tirò un respiro profondo. "Non me ne  parlare, ho iniziato a correre stamattina e mi sono fermato adesso. Penso di aver perso metà del mio peso".

Anakin sorrise e lasciò che suo figlio si appoggiasse un po' a lui. Si vedeva lontano un miglio che era stanco morto. Un sorriso di ringraziamento illuminò il viso esausto di Luke mentre sentiva il peso sulle sue gambe distrutte diminuire con l'aiuto di suo padre.

Gli piaceva stare con lui, ed era in questi momenti che capiva quanto gli volesse bene. I piccoli gesti di Anakin lo rendevano felice, in qualche modo riempivano quei vent'anni di affetto sconsiderato che gli erano mancati facendolo soffrire tanto.

Arrivati al campo, padre e figlio si divisero per dedicarsi ai propri affari. Luke si stava lavando come poteva con un po' d'acqua pulita trovata in un raro specchio limpido, Anakin invece di era steso un poco per riflettere sulle ultime ore. Anche se dolorose, si erano rivelate comunque illuminanti: il Jedi era ormai sicuro che, dopo aver visto quelle atrocità, non sarebbe mai più passato al Lato Oscuro.

Anakin si riscosse un po' dai suoi pensieri quando Luke tornò indietro sventolando la maglietta zuppa per asciugarla, facendo un baccano infernale.

"Serve una maglietta pulita, figliolo?" chiese impertinentemente Anakin ridacchiando alla simpatica scena.
Luke lo guardò un po' male preferendo non dire che probabilmente una maglietta di suo padre gli sarebbe arrivata intorno alle ginocchia.

"Quasi quasi" cercò di rispondere. In effetti andando in giro senza una maglia addosso si stava facendo venire i brividi.

"Muoviti e sta' zitto" sghignazzò il padre lanciando la tunica Jedi che aveva sostituito con gli abiti della Ribellione.

Luke ringraziò e infilò rapidamente la camicia nera. "Wow, è enorme" commentò cercando disperatamente di trovare la sua mano all'interno della manica che probabilmente avrebbe potuto fargli da pantalone.

Anakin iniziò a ridere gustosamente mentre girava indietro le maniche di Luke e osservava che la tunica gli arrivava alle ginocchia.

Terminate queste avventure vestiarie, padre e figlio si dedicarono alla cena. Anakin decretò che Luke aveva bisogno di mangiare qualcosa di sostanzioso dopo l'allenamento e colse l'occasione per aprire la preziosa razione di carne essiccata, che i soldati ribelli lasciavano alle occasioni in cui era veramente necessaria.

I due si godettero il pasto, Luke mangiò come un bantha digiuno e dopo aver finito si stese sulla brandina. Si addormentò quasi subito, distrutto dal pesante addestramento.

Anakin invece non riuscì a prendere sonno. Le immagini che la Forza gli aveva mostrato tornavano prepotentemente alla memoria. Quelle del passato, come la morte di Padmé e le torture subite da Leia, lo tormentavano, ma erano quelle del futuro a preoccuparlo di più. Eccetto quella in cui Vader rivelava a Luke di essere suo padre, erano tutte molto confuse, ma quello che Anakin poteva capire era che si trattava di tantissimi avvenimenti.

Era spaventato, perché anche con tutte le buone intenzioni che aveva adesso l'altro sè stava seminando il dolore e la morte. Cosa poteva fare? Affrontarsi in una battaglia tra sè e sè in cui uno dei due sarebbe morto?
Quale dei due sarebbe morto?

Doveva forse provare a riportarsi sulla retta via? Ma quanto sarebbe costato a lui e alla sua famiglia?

Con questi pensieri il Jedi sprofondò in un sonno tormentato.

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