19-Verità

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La tempesta di sabbia frustava i corpi e i vestiti dei sei compagni, seguiti a ruota dai droidi, che si dirigevano verso la sagoma a malapena distinguibile del Millennium Falcon. Han, ancora sotto gli effetti dell'ibernazione, era sorretto a destra da Anakin e a sinistra da Chewie; Lando e Luke avevano prestato a Leia qualcosa per proteggersi dalla sabbia, visto che era quasi completamente nuda.

Sebbene nessuno potesse vedere con certezza nessun altro, l'affetto che li legava era quasi palpabile, anche nella bufera.

Quando finalmente il portellone del Falcon si aprì,  Han si rese conto che, durante la marcia verso la nave, la sua vista era stata ostacolata semplicemente  dalla sabbia. Ora, anche se in modo un po' confuso, ci vedeva di nuovo: questo significava che tutto sarebbe tornato come prima, nonostante l'ibernazione.

"Ragazzi! Ci vedo!" esclamò ridendo a squarciagola, abbracciando tutte le persone che gli capitavano a tiro. Per un attimo aveva creduto che il congelamento l'avrebbe rovinato per sempre, ma non era stato così.

Leia non poteva essere più contenta in quel momento. Han stava bene, non solo era sopravvissuto, ma era anche in salute, la giovane donna non avrebbe potuto chiedere di più. Quando sentì le parole del suo amato si fiondò ad abbracciarlo e lo baciò sulle labbra, un gesto che le era mancato più di ogni altra cosa negli ultimi mesi.

"Ti amo, Leia, tantissimo" mormorò il contrabbandiere, un'emozione inedita nella sua voce, mentre la sua principessa lo stringeva a sé.
"Lo so" rispose la ragazza con un sorriso luminoso, un'immagine che riempì di gioia il cuore di Han.

Luke guardò con tenerezza il ricongiungimento tra i due innamorati, per un attimo ricordandosi di quanto lui stesso avesse desiderato l'amore di Leia. Tuttavia, a ben pensarci, la vedeva più come una sorella, e saperla felice con Han lo faceva sentire bene. Anche Anakin osservava la scena con sguardo dolce, e vagamente malinconico: nella linea temporale da cui proveniva sua figlia non era ancora nata, e ora la vedeva fidanzata.

"Credo che sia meglio lasciarli soli" osservò sottovoce dopo qualche momento, ricordando i propri momenti con Padmé in cui nessuno doveva vederli. Luke, Lando e Chewie furono d'accordo e seguirono il Jedi nella piccola cucina del Falcon.

Han e Leia raggiunsero i compagni dopo qualche tempo, e scoprirono che i loro amici Jedi stavano per partire per Dagobah. In realtà Han non ricordava bene Anakin, ma sapeva di averlo incontrato a Hoth, in più ora era in debito di vita verso di lui, quindi si sentiva legato all'uomo misterioso.

"Ti ringrazio per l'impresa di oggi" disse il contrabbandiere stringendo la mano guantata del Jedi "avrò modo di ricambiare".
"Non c'è problema" rispose Anakin sorridendo, aggiungendo alla stretta di mano una pacca sulla spalla del corelliano. Voleva raccomandargli di avere cura di sua figlia, ma si trattenne.

Luke stava invece salutando Leia, ora abbracciandola senza ritegno, dato che si era cambiata in abiti più consoni. Non voleva lasciarla, gli sarebbe mancata così tanto! Certo, avrebbe avuto suo padre, ma non poteva fare a meno della sua migliore amica. E per Leia era lo stesso.

Quando per i due Skywalker fu davvero ora di andarsene, anche Han si avvicinò a Luke e tentò un abbraccio, un po' rude, ma un abbraccio. "Sei stato incredibile, piccolo. Ora sono io ad avere un debito con te" disse con orgoglio. Aveva sempre sottovalutato quel ragazzo, ora lo sapeva. Ma Luke non sembrava offeso, anzi, quasi commosso.

Han, Leia, Lando e Chewie salutarono con la mano mentre la X- Wing si allontanava dal pianeta, non sapendo quando avrebbero rivisto i loro amici.

~~~

Qualunque cosa si aspettassero Anakin e Luke su Dagobah, non era il maestro Yoda in punto di morte.

Nessuno dei due era pronto a quello che stava per accadere. Yoda era troppo importante per morire, era lui l'unica guida che era rimasta! Non potevano perdere l'ultima fonte di saggi consigli che li guidava verso la Forza, né l'ultimo maestro in grado di insegnare... l'ultimo Jedi propriamente detto.

Anche le ultime parole dell'anziano maestro turbarono profondamente gli Skywalker.

"Una sola cosa rimane" mormorò l'esserino
verde, rivolto a Luke, la voce ormai roca e debole. "Vader. Dovrai confrontarti con Vader. Allora, solo allora, uno Jedi diventerai".
Luke si sentì gelare. Se c'era una cosa di cui era davvero sicuro, era che non avrebbe mai fatto del male a suo padre, in qualunque forma egli si presentasse. Commettere un parricidio era sbagliato, Jedi o no, e lui non l'avrebbe fatto.

"Quando il sentiero oscuro tu intraprendi" aggiunse Yoda, guardando Anakin con occhi spenti "per sempre esso dominerà il tuo destino". Il giovane annuì, sapendo che era vero, ma anche che, in parte, era suo figlio ad avere ragione. Niente era ancora perduto del tutto, e, forse, tirare fuori l'antico Anakin dal guscio di Vader era possibile.

Ma furono le parole davvero ultime del maestro Yoda che lasciarono esterrefatti i due allievi.

"C'è un... altro... Sky... wal... ker".

Il novecentenario maestro si dissolse nell'aria come Obi-Wan Kenobi tre anni prima, lasciando soli i due Skywalker.
Luke guardò incerto suo padre, nei suoi occhi chiari un'ombra di tristezza che Anakin non vedeva da Bespin.

"Io non ti voglio uccidere" dichiarò il ragazzo, stringendosi forte a suo padre. Nella mente del quale turbinava un altro pensiero: era forse il momento di rivelare Leia?

Una voce eterea intervenne per risolvere i loro dubbi, o forse per accentuarli. "Allora l'Imperatore ha già vinto".
Il fantasma di Obi-Wan era seduto alle spalle dei due Jedi, l'espressione turbata e addolorata.

"Ben!" esclamò Luke voltandosi all'improvviso "perché non me l'hai mai detto?". Il tono della sua voce rattristò immensamente Anakin, era come prendere una pugnalata. Luke non meritava tutte queste menzogne, né un compito gravoso che l'avrebbe distrutto come uccidere suo padre.

Obi-Wan rimase irremovibile, sapendo a che cosa si riferiva Luke. "Tuo padre fu sedotto dal Lato Oscuro della Forza. Cessò di essere Anakin Skywalker e divenne Darth Vader. Quando ciò accadde, tutto il bene che era in tuo padre venne distrutto. Quindi quello che ti dissi era vero, da un certo punto di vista". Parlò come se Anakin non fosse presente, o come se Luke fosse uno stupido completo.

"Da un certo punto di vista?" ribatté il ragazzo, decisamente indignato.

"Non è giusto che la verità sia stata nascosta" intervenne Anakin. Voleva bene al suo vecchio mentore, ma tutta questa serie di raggiri lo stava irritando.
"E non è neanche giusto abbandonare ogni speranza. Non è necessario che Luke uccida suo padre".

Obi-Wan abbassò lo sguardo. "Capisco che tu non voglia... morire, Anakin, ma Vader deve essere distrutto, così come l'Imperatore. E solo tuo figlio può risolvere la situazione".

"Yoda ha parlato di un altro" disse Luke, curioso di sapere di cosa altro fosse stato tenuto all'oscuro.

"L'altro di cui parlava Yoda" replicò Kenobi "è la tua sorella gemella". Luke apparve confuso, dato che si era sempre ritenuto figlio unico, e guardò Anakin con aria interrogativa.

Stanco di giochi di parole e fastidiosi indovinelli, Anakin rivelò la verità al ragazzo tutto d'un fiato: Leia era sua sorella, e lui non aveva potuto dirglielo prima a causa di quello stupido giuramento.

La fragile tranquillità di Luke crollò come un castello di carte per la seconda volta in pochi mesi, e qualche bacio a fior di labbra tornò prepotentemente alla sua memoria.
Non poteva più fidarsi nemmeno di Obi-Wan.

"Io ho... mi serve un po' di tempo da solo" balbettò, scomparendo tra gli alberi.

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