1-Gelo

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La mente di Anakin si perse nel vuoto mentre qualcosa lo sbatacchiava in uno spazio indistinto e voci angosciate risuonavano nelle sue orecchie.

"Eri mio fratello, Anakin! Ti volevo bene!"

"Era previsto che tu portassi equilibrio nella Forza, non che la lasciassi nelle tenebre!"

"Solo tu potevi osare tanto"

"Non verrò mai con te!"

                                       ~~~

Una sensazione di gelo pungente si fece strada attraverso il suo corpo fin dentro le ossa. Anakin si sollevò lentamente da terra scoprendo di essere in qualche modo finito su una superficie freddissima, ghiacciata e coperta di neve compatta. Alzò la testa per guardarsi intorno: ovunque nient'altro che ghiaccio e neve, a perdita d'occhio. Dov'era finito?

Tuttavia questo non era l'interrogativo giusto da porsi: il vero problema era sopravvivere in questa landa desolata con addosso solo la tunica nera Jedi. Già Anakin poteva sentire il gelo intaccare lentamente il suo corpo mentre i denti gli battevano e cominciavano a formarsi piccoli ghiaccioli sul suo viso.

Quanto tempo trascorse mezzo seppellito nella neve Anakin non seppe dirlo, non seppe per certo nemmeno di essere vivo quando un paio di mani guantate scossero le sue spalle nel tentativo disperato di riscuoterlo da quella sorta di torpore che si era impadronito di lui.

Con uno sforzo sovraumano Anakin alzò lo sguardo incrociando quello di un uomo accovacciato accanto a lui con un'espressione notevolmente turbata. 

"Grazie alla Forza è vivo!" esclamò l'uomo con un sospiro di sollievo. A giudicare dal tono della voce doveva avere un paio di anni meno di Anakin, questa fu l'unica cosa che riuscì a cogliere nel suo stato. "Stai congelando! Come ti è venuto in mente di uscire vestito così?" disse ancora il nuovo arrivato mentre Anakin non riusciva a trovare la forza di rispondere che non era arrivato lì di propria volontà. Perse lentamente i sensi.

L'altro uomo si tolse la giacca più esterna e la infilò faticosamente sulle braccia dello sconosciuto inerme, trovando non poche difficoltà nel farla andare bene per un corpo molto più massiccio del suo.  Subito dopo aprì la bisaccia caricata sulla sua cavalcatura Tauntaun e ne estrasse una coperta termica. Si assicurò che il forestiero fosse ben avvolto e infine legò la coperta al suo corpo perché non cadesse. 

Dopo molti tentativi falliti il giovane riuscì a caricare sul Tauntaun l'uomo di gran lunga più pesante di lui, lo agganciò alla sella e montò dietro di lui, intenzionato a tornare alla base.

Tutto ad un tratto però comparve come dal nulla una bestia enorme ricoperta da una pelliccia bianca, con il chiaro obiettivo di trasformare i due uomini e il Tauntaun nel suo prossimo pasto. Con una zampata il gigantesco animale colpì il cavaliere in pieno viso disarcionandolo e facendogli perdere i sensi. Immediatamente dopo si avventò sulla cavalcatura e con un solo, potente morso spezzò le vertebre del suo collo, causandone la morte. 

Mentre la creatura trascinava via il Tauntaun e l'umano senza alcuna difficoltà, Anakin si ritrovò a essere portato via strisciando sulla neve gelata.


Anakin aprì gli occhi con grande fatica, rendendosi conto all'improvviso della posizione in cui si trovava. Sollevando faticosamente la testa vide i suoi piedi incollati al soffitto di quella che probabilmente era una grotta di ghiaccio. Ruotando ancora il capo verso sinistra vide l'uomo che lo aveva salvato, anche lui appeso al soffitto, ancora privo di conoscenza e con diverse ferite sul volto. Si sentì subito colpire da un moto di pietà, ma decise di ignorarlo a favore di una nuova impresa: liberarsi da una specie di coperta che era stata avvolta intorno al suo torso e alle sue gambe che ora gli impediva ogni movimento. Tra i ruggiti gargarizzati della belva bianca e villosa Anakin si tolse la coperta di dosso attraverso la Forza in modo e poter raggiungere facilmente la spada laser; in un attimo tagliò lo spesso strato di ghiaccio che lo teneva ancorato al soffitto e con una capriola in aria atterrò perfettamente in piedi.

Sfortunatamente la belva bianca lo sentì cadere a si voltò verso di lui rabbiosamente. Senza perdere un secondo di più, Anakin scosse un poco il suo soccorritore per svegliarlo; ottenuto il suo scopo, lo liberò come aveva fatto con se stesso un attimo prima. I due si trascinarono fuori dalla caverna e in un batter d'occhio furono fuori.

Anakin non vide lo sconosciuto mentre allungava una mano gelida per prendere un oggetto nella neve che avrebbe senz'altro riconosciuto come la propria spada laser.



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