22-Endor

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La navetta Tydirium rubata procedeva indisturbata verso la Morte Nera, i passeggeri silenziosi e immersi ognuno nei propri pensieri. Si iniziò a parlare e ad agire solo quando venne il momento dell'autenticazione dei codici: era giunta l'ora di scoprire se la missione sarebbe andata avanti oppure stroncata sul nascere.

"Se non ci cascano dovremo andarcene via di qui alla svelta, Chewbe" osservò Han parlando con l'amico wokiee, tanto preoccupato quanto lui. Ma il corelliano fu costretto a tacere quando la voce di un imperiale uscì dal comunicatore insieme a un crepitio di scariche.
"Vi abbiamo sul nostro schermo. Identificazione prego".

"Navetta Tydirium chiede disattivazione dello scudo deflettore" rispose prontamente Han mentre lanciava ai compari uno sguardo di intesa.

"Navetta Tydirium, trasmettete il codice di autorizzazione per il passaggio".

"Iniziamo trasmissione".

Leia fremeva silenziosamente durante l'operazione. "Ora sapremo se quel codice vale il prezzo pagato" disse laconicamente, guadagnandosi occhiate cupe da parte dei compagni.
"Funzionerà… Funzionerà" la rincuorò Han, a quanto pare l'unico con un po' di ottimismo.

Chi non ne aveva affatto, invece, era Luke, improvvisamente pallido come un cencio e in preda a un tremore furioso. "C’è Vader su quella nave" dichiarò, gli occhi fissi sullo Star Destroyer Executor.
"Non innervosirti, Luke, ci sono tante navi come quella" lo incoraggiò Han. "Rimani a questa distanza, Chube, ma non far vedere che lo fai apposta. Ma non lo so… Tu vola disinvolto".
Luke si sforzò di ascoltare Han, ma sapeva perfettamente che anche Vader poteva percepirlo. Ora, l'intera missione era in serio pericolo per causa sua.

Con il wokiee che pilotava disinvolto, la principessa nel panico e il Jedi che sembrava sul punto di lasciarsi giù, Han si guadagnò la fiducia del controllore imperiale e guidò con successo la navetta fino a Endor.

Il paesaggio della luna boscosa era colmo di ableri di latifoglie, raggruppati in una foresta fitta e pacifica. Non c'erano nemici in vista, quindi il generale Solo fece scendere dalla nave la squadra d'azione.

Anakin si trascinò fuori dal veicolo a fatica, la mente annebbiata da presentimenti oscuri. Come suo figlio, anche lui aveva percepito la presenza troppo vicina di Vader, ma sapeva grazie alla Forza che anche il Sith aveva avvertito il passaggio dei due Jedi. Anakin era ora sicuro che prima o poi Vader sarebbe sceso per prendersi Luke, ma il fatto che avesse riconosciuto lui lo disturbava ancora di più. E se ne avesse parlato all'imperatore? Sarebbe stato tutto inutile?

Il Jedi non si rese nemmeno conto, immerso nei suoi pensieri com'era, che la spedizione ribelle stava procedendo. Ad un tratto si materializzarono dal nulla dei soldati imperiali esploratori, che notarono subito i Ribelli e iniziarono a sparare. Con un balzo, Anakin si parò davanti alla carovana e accese la sua lama color zaffiro, suscitando un'ovazione da parte dei compagni.

Travolti dai loro stessi colpi rispediti indietro dal Cavaliere Jedi, gli esploratori salirono sui loro speeder e scattarono a razzo verso il cuore della foresta. Senza esitare un secondo Leia si appropriò del veicolo di un imperiale caduto e si lanciò all'inseguimento, proprio mentre Luke saltava dietro di lei per aiutarla. Sapendo ora che era sua sorella, non poteva lasciare che si facesse male.

"Niente male, amico" disse Han rivolgendo ad Anakin un sorriso strambo. "Questa dopo me la spieghi. Intanto, andiamo in perlustrazione e vediamo se ci sono altri imperiali".
Anakin annuì un po' confuso e rinfoderò la spada laser, con grande delusione dei Ribelli. A quanto pare il generale voleva sondare il territorio, giustamente, ma lui era preoccupato per i suoi figli. Si impose di smetterla, dopotutto avevano ventuno anni compiuti e avevano già affrontato la guerra prima che lui arrivasse. Ma non aveva pensato che fosse stata la Forza a suggerirgli di avere premura.

Era passata circa un'ora quando C-3PO si avvicinò ad Anakin e Han gridando terrorizzato che stava arrivando qualcuno. Per fortuna, come Anakin poté constatare, era soltanto Luke, tornato a piedi da chissà dove.
"Luke! Dov'è Leia?" domandò subito Han, chiaramente in pensiero per la sua amata.

"Non è tornata?" chiese Luke incredulo, con il fiato corto.

"Credevo che fosse con te!".

"Ci siamo separati, è meglio andarla a cercare".

Han annuì e indicò Anakin. "Tu, fai proseguire la squadra" ordinò "appuntamento al generatore di scudi 0300". Il Jedi era sul punto di protestare, anche lui voleva cercare sua figlia, ma non voleva rivelare la verità a tutti così stette zitto ed eseguì. Pregò silenziosamente la Forza che la ragazza fosse viva e stesse bene, e che suo figlio con Han la trovasse.

Luke ebbe qualche difficoltà a lasciare suo padre, ma sapeva che la squadra aveva bisogno di un capo valido che Anakin sicuramente era. Quindi si fece forza e si incamminò per la propria strada, determinato a trovare Leia. Aveva già fallito quando non si era potuto fermare dopo che lei era caduta dallo speeder, ora non poteva deluderla.

Insieme, per lunghe ore, Luke, Han, Chewie e i droidi cercarono la principessa in lungo e in largo, alla fine dividendosi per essere più efficienti.
Ad un tratto, inaspettatamente, Luke comparve da dietro un albero proprio di fronte a Han. "Ci sono i resti di altri speeder laggiù" spiegò il ragazzo "e ho trovato questo".

Han sussultò quando il suo amico gli lanciò un casco, identico a quello che indossava Leia quando era partita, ed esattamente della sua misura. Non poteva essere che suo dato che tutti i Ribelli presenti nella missione erano uomini, e il più minuto di loro era Luke, che aveva sicuramente una testa più grande di quella di Leia.

"Spero che sia salva" commentò il corelliano, evidente ansia che grondava dalle sue parole. Poi, improvvisamente, Chewie iniziò a lamentarsi attirando l'attenzione di Han, Luke e i droidi.

Corsero tutti - eccetto 3PO - verso il wokiee, e scoprirono che la causa dei suoi lamenti era soltanto la carcassa di un animale appesa a un piccolo albero. "È solo un animale morto, Chewie" disse Han scuotendo le spalle, non capendo quale fascino il suo amico vedesse in una carogna come quella. Probabilmente voleva mangiarsela.

Senza pensarci troppo, Chewbacca afferrò la bestia morta proprio mentre Luke gli gridava di non farlo, e tutti quanti si trovarono presi in una trappola, una rete sospesa.
"Bel lavoro, Chewie, fantastico" commentò ironicamente Han "vedi cosa succede a pensare sempre con lo stomaco?".

Il wokiee borbottò un po', ma alla fine tacque, consapevole di aver combinato un guaio. Nel frattempo, Han aveva raggiunto la spada laser di Luke e gliel'aveva passata, permettendo al Jedi di tagliare la rete.

I ribelli rovinarono al suolo con un tonfo e qualche livido, ma sani e salvi, liberi di continuare a cercare Leia.

Ma gli strani orsetti che li circondarono con le lance puntate verso di loro gli fecero capire che non era così.

Star wars - Sempre in movimento è il futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora