Gli occhi di Anakin scorsero su e giù per il corpicino gracile, verde e squamoso del maestro Yoda, che di ricambio fissava il Jedi più giovane con occhietti pieni di curiosità.
"Dal passato sei venuto, Skywalker, mh?" constatò il maestro mentre si appoggiava con entrambe le mani al suo caro bastone.
Anakin si strinse nelle spalle e annuì. "Di questo parleremo, mh! Di tuo destino, m-h!" riprese Yoda. Anakin annuì di nuovo meccanicamente; era contento di aver trovato il maestro Jedi, ma allo stesso tempo l'idea di parlare delle sue malefatte future (oppure presenti, non sapeva cosa pensare) lo terrorizzava.
Sentendo i mugugni di Yoda, Luke uscì dal suo sonno profondo, si mise rapidamente seduto e si guardò intorno incredulo. Suo padre se ne accorse non appena avvertì movimento sopra la sua spalla e subito cercò di spiegare chi fosse il folletto verde che aveva davanti.
Ma il furbo Yoda interruppe Anakin e andò ad arrampicarsi sulla schiena di Luke esaminandolo con attenzione. Iniziò a frugare nei suoi capelli e ispezionare la sua giacca.
"Chi sei? Cosa fai? Scendi!" borbottò incoerentemente il giovane allungandosi indietro per togliersi di dosso l'esserino.Dopo una lotta lunga e faticosa Luke riuscì ad avere la meglio su quello che sembrava uno strano animaletto verdognolo. Tenendolo ben staccato dal suo corpo con entrambe le mani notò che, quando lui scalciava, poteva sentire tutte le sue ossa muoversi sotto le mani.
Anakin ridacchiò di gusto sentendo il flusso di pensieri di Yoda, che gli aveva aperto i suoi scudi mentali. Voleva mettere alla prova Luke fingendosi un folletto mezzo pazzo o testare la sua pazienza.
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Dopo un acceso diverbio con R2D2, Yoda era riuscito a invitare a cena i due Skywalker. Con grande astuzia aveva convinto Luke di essere una sorta di vicino di casa del maestro Jedi, che non era molto lontano e stava a sua volta mangiando.Così padre e figlio si erano trovati in una capanna scavata in un albero, il cui soffitto era alto circa quanto una gamba di Anakin, in compagnia di una zuppa disgustosa a base di radici ed erbe. Anakin si era limitato a osservare la brodaglia con aria malinconica, Luke l'aveva assaggiata e aveva contenuto a stento un attacco di vomito.
"Quanto è lontano Yoda?" chiese subito dopo come per distrarsi dal sapore del cibo.
"Non lontano. Yoda non lontano" rispose l'esserino mentre rimestava la zuppa.
"Quando finiremo di mangiare andremo a cercarlo, d'accordo?" intervenne Anakin, pur tentato di gridare al mondo che Yoda era lì sotto i loro nasi.
"Si, ma non possiamo rimanere qui fino alla fine della guerra. Non so nemmeno cosa ci faccio, qui, sto perdendo tempo!" esclamò Luke all'improvviso.Il folletto verde sospirò e si girò verso un angolo della stanza.
"Mh, il ragazzo non ha pazienza...come suo padre, non posso addestrarlo...".Adesso parla pure da solo? È completamente pazzo si disse Luke osservando inorridito l'omino.
Finché una voce non piovve dal cielo."Non ero così anche io quando tu mi addestrasti?".
Era Obi-Wan! Un pensiero strano iniziò a infiltrarsi nella mente del giovane Jedi, per quanto folle potesse sembrare."Yoda?" domandò incredulo guardando prima la creatura verde e poi suo padre.
Anakin non poté fare a meno di sorridere. "In carne ed ossa" proclamò.
"Parlare non devi, Skywalker" lo interruppe Yoda "pazienza nemmeno tu hai. E anni di allenamento serviti non sono". Pose un particolare accento sul non e accompagnò le proprie parole picchiettando il bastone sul petto di Anakin. Il Jedi non cercò di replicare, sapeva che la sua impazienza l'aveva portato nientemeno che al Lato Oscuro.
"Quanto a te, giovane" continuò il maestro rivolgendosi a Luke "un Jedi deve avere profondissimo impegno, serissima mente...".
Andò avanti a parlare per parecchi minuti e tutto quello che Luke imparò dal suo lungo discorso fu deludente. Secondo il leggendario maestro non sarebbe potuto diventare un Jedi senza prima annullare drasticamente la sua indole naturale, perché Avventura, emozioni, un Jedi a queste cose non ambisce. A quanto pareva per tutta la vita era stato troppo impegnato a guardare al futuro, all'orizzonte, mai sua mente concentrata su dove lui era!
Cioè, per tirare le somme, Luke Skywalker e il Cavaliere Jedi esemplare erano un binomio impossibile.Anche Anakin fu turbato dalle parole dell'anziano Jedi. Nessuno gli aveva mai fatto notare la sua pazienza come un grave difetto, di solito solo come un vizio innocente, quasi infantile. Del resto al Tempio era per tutti il giovane Skywalker, a pensarci bene nessuno l'aveva mai lasciato crescere davvero. E poi c'era il fatto che, se veramente avesse passato a suo figlio tutte queste caratteristiche, l'avrebbe mandato dritto nelle braccia del Lato Oscuro...
Stai zitto si rimproverò. Non osare pensarci.
Finita la predica di Yoda, che sembrava sempre più simile a una ramanzina, padre e figlio tornarono al loro accampamento di fortuna per dormire, con appuntamento all'alba fuori dalla capanna di Yoda.
Dato che la zuppa di radici aveva appesantito gli stomaci dei due Jedi, si limitarono a stendersi subito sulle brande senza mettere in bocca nemmeno un morso di barretta energetica.
Anakin riuscì ad addormentarsi quasi subito, stanco com'era, mentre Luke rimase a lungo disteso sulla lettiga di fortuna a fissare il cielo, dubbioso. Aveva bisogno di parlare con suo padre, per quanto gli dispiacesse svegliarlo nel cuore della notte.
Nel bel mezzo di un sogno, Anakin sentì un leggero picchettio sulla spalla. Aprì gli occhi sull'ombra e distinse vagamente la sagoma di suo figlio nel buio.
Si alzò lentamente seduto facendo cigolare la brandina. "Cosa c'è?" chiese con voce assonnata.Luke fece un respiro profondo e andò dritto al punto. "Secondo te" disse con una voce intrisa di vulnerabilità "io sarò in grado di diventare un Jedi?".
Anakin si sforzò di guardarlo negli occhi nonostante l'oscurità. "Ma certo" affermò.
"Ma certo" ripeté. "Non c'è bisogno di chiederlo, che dubbi hai?". Avvicinandosi di più notò che il respiro di Luke tremava come se stesse per piangere."Da quel che dice Yoda non sarò mai pronto" mormorò il ragazzo.
Anakin si sentì annegare. "Perché?".Luke sospirò. "Perché sono sempre stato abbstanza... emotivo, e sembra che non vada bene, e sembra che per tutta la vita abbia sempre fatto l'esatto contrario di quello che dovrebbe fare un Jedi...".
"Vuoi dire che hai sempre guardato al futuro, all'orizzonte, e mai tua mente era concentrata su ciò che facevi?" domandò Anakin ironicamente.
A Luke sfuggì un sorriso, ma non bastò per cancellare i suoi dubbi. Allora Anakin fece sedere il figlio vicino a sé e lo abbracciò paternamente. "Ascolta, Yoda aveva più di ottocentocinquant'anni quando l'ho conosciuto, forse anche di più. È un maestro saggio, ma forse la sua idea di Jedi è diversa da quella che dovrebbe esserci adesso... più moderna. E io sono convinto che a questa galassia, in questo momento, servano Jedi come te. Vicini alle persone e in grado di capire i loro bisogni, questo intendo. Probabilmente spetterà anche a te ricostruire la Repubblica, e non potresti farlo come un Jedi tutto impettito seduto sugli allori. Tu sei buono, aiutare le persone è una cosa che hai nel sangue". Fece una pausa come aspettando che Luke addorbisse il tutto. "Credo che potresti diventare il Jedi migliore che la galassia abbia mai conosciuto" sussurrò.
Anche se non era del tutto convinto, Luke si sentì meglio con le parole di suo padre. Senza pensarci gli diede un rapido bacio sulla guancia come tacito ringraziamento.
Non era mai successo, e Anakin si sentì come se tutti i suoi problemi fossero scomparsi.
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Star wars - Sempre in movimento è il futuro
FanfictionAU fanfiction Tanti altri si sono chiesti cosa sarebbe successo se un personaggio di Star Wars avesse viaggiato nel tempo e ora ho deciso di dare la mia opinione. Anakin Skywalker si trova davanti a una scelta molto importante, ma la Forza decide di...