20-Scegliere

423 15 41
                                    

Sconsolato, Luke si sedette sul ramo di un albero con la testa tra le mani. Quando avrebbe abbandonato quella sua orrenda abitudine di fidarsi così facilmente delle persone? Perché non cresceva un po' e non si staccava da quell'ottimismo eccessivo in chiunque non gli sparasse addosso? Obi-Wan gli aveva già mentito spudoratamente per quanto riguardava suo padre, perché era rimasto così stupito dalla sua seconda bugia su sua sorella?

Era semplice, perché Kenobi era sempre stata l'unica persona a essergli vicina quando era completamente da solo. Da piccolo aveva sentito una favola che parlava dell'orco che si fingeva un principe e guadagnava la lealtà delle persone aiutandole solo quando avevano bisogno. Ora lo stesso uomo che lo aveva aiutato, lo stesso principe voleva che uccidesse il suo stesso padre, quando Anakin era stato mandato dalla Forza avanti nel tempo proprio per salvare il passato. Obi-Wan non aveva capito nulla dell'intera faccenda, voleva solo eliminare il problema invece che dare una seconda possibilità a una persona che conteneva, sicuramente, un seme di luce.

Luke non avrebbe esitato a consegnarsi all'Imperatore e provare a svegliare il bene in Vader, ma così facendo avrebbe reso inutile l'arrivo di Anakin. Evidentemente, la sua presenza era servita ai Jedi solo in un primo momento, quando non avevano il Prescelto dal passato e tornava loro utile qualcuno che ricordasse alla galassia l'antico ordine. Adesso Luke era una pedina nelle loro mani per fare quello che volevano, per sostenere suo padre - o morire al suo posto, sospettava, dato che non si poteva rischiare il Prescelto - nella sua impresa di distruzione di Sidious e di lui stesso.

L'aveva sempre saputo, in fondo: Anakin non sarebbe mai tornato al suo tempo, si sarebbe 'ucciso' dal futuro. Né Luke né Leia sarebbero mai nati, con la scusa di eliminare il problema alla radice.

Passando per la foresta per evitare suo padre e Kenobi, Luke tornò alla nave, parcheggiata accanto a quella di Anakin, e iniziò a caricare le casse pesanti che aveva lasciato a terra. Non erano più pesanti del suo cuore, comunque.

"Me ne vado, R2" rispose a una domanda curiosa del suo piccolo droide, che si chiedeva perché il suo padrone fosse così triste e abbattuto. "Tornerò all'Alleanza, e continuerò a fare il pilota come ho sempre fatto; è il modo migliore che ho per essere utile. E, dopotutto, è stato il mio sogno per tutta una vita".

R2 scosse sconsolatamente la testa a cupola. Sapeva che diventare un pilota era stato il sogno del suo padrone durante tutta la sua infanzia e adolescenza, ma l'idea di combattere il male come Jedi l'aveva preso ancora di più.
Luke lo sapeva, ma ora era fermamente deciso a mollare tutto. Aveva già buttato via tre anni della sua giovinezza per inseguire un obiettivo impossibile, con troppa ingenuità e speranza infantile, come se bastasse credere nel bene per realizzarlo. Era stato tutto un inganno, l'avevano stroncato, e non poteva più farci niente.

Ma lasciarsi tutto alle spalle era più difficile di quanto non si aspettasse. Aveva fatto dei sacrifici enormi per diventare un Jedi e aiutare la galassia a liberarsi dalle tenebre. Aveva passato decine di notti in bianco per allenarsi, aveva trascorso ore a esercitarsi nella meditazione. Aveva dovuto abbandonare i suoi amici per seguire Yoda, e aveva dovuto affrontare Vader per poi attraversare il periodo più doloroso della sua vita, in tutti i sensi. E non aveva dimenticato tutte quelle battaglie in cui diventava il bersaglio privilegiato, le indagini per scoprire chi avesse distrutto la Morte Nera, gli attacchi distruttivi di Boba Fett che l'avevano ridotto in fin di vita più di una volta, più di due, più di tre.
Era stato tutto inutile?

Proprio quando Luke stava per scoppiare a piangere per l'esasperazione e la confusione, apparve Anakin, che usciva correndo dalla foresta.
"Che stai facendo?" chiese al figlio, leggermente preoccupato nel vederlo così angosciato e, soprattutto, in partenza.

Il ragazzo lo guardò con aria sperduta, e scese dal caccia. Se aveva intenzione di andarsene, avrebbe dovuto almeno salutare suo padre. Non aveva ancora pensato a una separazione da lui, e ora non si sentiva pronto.

"Voglio mollare, papà" disse a bassa voce, con il tono troppo comprensibile di un'anima lacerata. Gli occhi blu di Anakin si allargarono nella sorpresa, mentre le sue mani correvano a posarsi sulle spalle di Luke. "Perché?" chiese semplicemente, capendo troppo bene quello che intendeva suo figlio.

"Non ce la faccio più" disse Luke, gli occhi spenti. "Mi sembra che siano tutti contro di me. In tutta la vita non mi hanno raccontato altro che bugie, solo per manipolarmi... non me la sento di fare qualcosa che ucciderà o te, o me o la mia anima solo perché la vuole Obi-Wan".

Anakin annuì e si sedette su una pietra, trascinando Luke con lui. "Nemmeno io voglio che tu faccia come dice Obi-Wan" mormorò "ma puoi ugualmente fare qualcosa. Io ho intenzione di andare al rendez-vous per parlare con Leia, e poi andare da Vader e Sidious. Parlerò con... me stesso e scoprirò quello che mi ha fatto passare al Lato Oscuro in modo da non ripeterlo più".

Fece una lunga pausa per pensare alle conseguenze di una cosa del genere, poi ricominciò a parlare. "Se vuoi puoi venire con me, per liberare questo presente dall'Imperatore. Era il tuo compito, anche prima che arrivassi io".
Luke non diede grandi segni di ripresa, ma qualcosa scattò nella sua mente. Anakin non aveva parlato di uccidere Vader, bensì di parlargli, magari aiutandolo a pentirsi a tornare alla Luce. Luke non poteva perdersi tutto questo, e decise di seguire suo padre con un timido cenno del capo.

Anakin avvolse le braccia intorno a suo figlio, consapevole del fatto che aveva fatto una scelta che implicava tanti pericoli soltanto per lui. "Sapevo che non mi avresti deluso" disse con un sorriso, stretto in un abbraccio stretto ma dolce, davvero paterno.

Era sicuro. Insieme, avrebbero ridotto l'Imperatore a un ammasso di pelle morta.
Non che ora fosse qualcosa di molto diverso.

Star wars - Sempre in movimento è il futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora