Star wars - Sempre in movimento è il futuro

11-Scontro

La figura ammantata di Darth Vader spiccava in controluce in cima ad una scala di metallo. Il suo respiro inconfondibile riempiva l'aria in un modo così consistente che Luke avrebbe giurato di sentirsi mozzare il fiato.

Ma ora non c'era altra scelta che salire quella scala e affrontare la realtà. La Forza l'aveva inviato lì per una ragione, e l'assassino di suo padre era a portata di spada. Luke sarebbe stato un codardo se fosse fuggito davanti all'unica possibilità di rendere giustizia alla sua famiglia.

Così scelse di arrivare in cima alla rampa, dove Vader stava impettito e impassibile.

Una volta che i due avversari furono l'uno di fronte all'altro, si concessero qualche istante per studiarsi a vicenda. Luke fu costretto a notare che visto da vicino Vader sembrava ancora più possente: lo superava in altezza di una testa intera ed era largo il doppio di lui. Scacciando tali pensieri dalla sua mente, il giovane Jedi si decise ad estrarre la lama blu per iniziare il combattimento.

Vader accese a sua volta la lama rossa e la appoggiò quasi con cura contro quella di Luke, finché questi non passò all'attacco.

Pochi scambi di colpi e con la forza di una sola mano Vader spinse indietro Luke facendolo cadere sul pavimento; lui riuscì a rialzarsi e riprendere a combattere, mentre Vader diceva qualcosa sul suo buon addestramento e lo invitava a darsi al Lato Oscuro. Luke negò fieramente e contrattaccò, ma bastarono due o tre fendenti ben pensati a far volare via la spada dalla sua mano.

Per evitare il colpo successivo Luke dovette rotolare giù per le scale verso il pozzo di ibernazione. Quando il ragazzo si alzò frettolosamente in piedi poté solo indietreggiare di fronte alla lama vermiglia che avanzava per prendergli la vita, e non si rese conto di essere così vicino al bordo.

Impattò dolorosamente con il fondo duro del pozzo di ibernazione, e sentì la voce di Vader proprio mentre la grafite iniziava a colare: "Troppo facile. Forse non sei così forte come credeva l'Imperatore".

Senza tempo per pensare, Luke schizzò fuori dal pozzo con il suo primo vero salto Jedi così rapidamente che Vader neanche se ne accorse. Il Signore dei Sith notò una stranezza solo quando la figura agile del suo avversario si aggrappò a un tubo che pendeva dal soffitto.

"Notevole" constatò Vader "veramente notevole".

Non fu però abbastanza rapido a scnasarsi quando il ragazzo rivolse un tubo reciso al suo respiratore, e con la vista oscurata e il fiato corto si ritrovò colpito da un calcio e cadde oltre la piattaforma della camera di ibernazione, in profondità.

Luke prese un lungo respiro di sollievo al vedere che il suo nemico non era più in vista: questo avrebbe significato una pausa. Nonostante il duello fosse durato solo qualche minuto, il giovane Jedi era esausto: combattere si era rivelato più stancante di quanto immaginasse, e sostenere il ritmo e la forza di un avversario così potente era un notevole dispendio di energie.

Tuttavia Luke non aveva intenzione di arrendersi proprio ora: saltò nel punto in cui era caduto Vader e si ritrovò in un intrico di corridoi.

Il nemico non era in vista, ma regnava un silenzio così irreale da non poter significare che trappola.

Luke non fece nemmeno in tempo a pensarlo prima che il respiro di Vader si inserisse prepotentemente nelle sue orecchie. Il titanico Sith comparve all'improvviso in una maniera che Luke non seppe spiegare e subito iniziò ad attaccare furiosamente.

Dominando il duello senza problemi, Vader spinse Luke in un locale la cui unica fonte di luce era la grande finestra che dava sul pozzo del reattore centrale di Cloud City.

Di nuovo, in quello che sembrava un miracoloso stacco dal continuo movimento del duello, Luke si sentì invitare al Lato Oscuro, ma rifiutò ancora. Tuttavia, sentiva che Vader stava gradualmente scatenando la sua rabbia, cosa che Yoda l'aveva pregato di evitare...