OTTO

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A inizio settembre il caldo era a dir poco soffocante, soprattutto in una città come Milano, dove il tasso di umidità toccava vertici altissimi. Mamma aveva appena parcheggiato di fronte ad una villa bellissima: la mia nuova casa.

Durante il tragitto mi aveva spiegato che Matteo e i figli vivevano in una stupenda casa al nord di Milano, in un paesino chiamato Cusano Milanino.

Non c'ero mai stata prima d'ora, ma dovevo ammettere che mi sarei aspettata qualunque cosa eccetto quello che avevo davanti agli occhi.

Cusano Milanino era una cittadina che contava all'incirca diciannovemila abitanti. Era famosa per le ville che la occupavano e per la vastità di verde che la circondava. Mi aspettavo di finire in un bell'appartamento in una zona poco raccomandabile visto che mi trovavo in un paesino alla periferia di Milano.

Fui piacevolmente sorpresa del mio errore.

Mi posizionai meglio gli occhiali da sole a goccia sul setto nasale ed espirai tutta l'aria che avevo nei polmoni. Quando sollevai il braccio per aprire la portiera, notai che pesava come un macigno. Ingoiai l'amaro che avevo in bocca e, con tutte le mie forze, uscii dall'auto.

I miei occhi si scagliarono su quelli di Matteo, il quale ci stava aspettando sulle scale bianche della veranda all'ingresso. Il suo sorriso si allargò appena vide la mamma corrergli incontro. Accidenti dovevano amarsi davvero tanto!

Varcai il cancello sentendomi improvvisamente a disagio. Cosa avrebbero pensato Filippo, Alessandro e Cesare nel trovarmi lì? Erano stati informati? Decisi di concedermi un attimo di tregua e mi concentrai sulla casa. Era semplicemente stupenda.

All'ingresso ero stata accolta da uno splendido cortile, molto verde e curatissimo. Al centro di esso, vi era un vialetto costituito da finissimi ciottoli, i quali conducevano ai gradini di cemento bianchi e ad una veranda immensa. La villa era costituita da quattro piani: taverna/cantina, primo piano, secondo piano e mansarda. Mentre l'esterno dava l'idea di qualcosa di antico, appena varcai la soglia mi resi conto che l'intera casa era arredata sullo stile moderno. Lo si percepiva dallo schermo enorme della tv, posta davanti a tre divani in pelle e dal tavolino in vetro al centro della stanza. La cucina non era da meno, con il piano da cottura in acciaio e gli elettrodomestici di ultima generazione.

Matteo e mamma continuavano a parlare mentre io mi fissavo su ogni minimo dettaglio di quella casa.

«Venite, vi faccio strada», ammiccò e io annuii sovrappensiero.

Dove diamine erano tutti?

Mia madre mi tolse le parole di bocca, chiedendolo al suo fidanzato.

«Filippo e Alessandro sono agli allenamenti di pallavolo, mentre Cesare è uscito con il cane», spiegò mentre salivamo le scale.

Era stato un caso oppure era intenzionale non farsi vedere al mio arrivo?

«Camilla, questa sarà la tua stanza», mi disse Matteo aprendo una porta in legno tinta di bianco.

Deglutii una saliva inesistente mentre varcai la soglia. Le pareti erano di un rosa tenue, mentre il letto imbottito, color crema era coperto da lenzuola lilla. Gli armadi erano dello stesso colore del letto e aprendone uno, scoprii essere una cabina armadio. Accidenti, non avevo mai avuto una cabina armadio in camera mia!

Toccai con mani esitanti l'anta di legno, ripensando a come fosse cambiata improvvisamente la mia vita nel giro di poco tempo.

«Ho fatto ridipingere le pareti da poco. Questo una volta era il mio studio, ma recentemente ho preferito trasferirmi in mansarda», scherzò. «Ho chiesto a tua madre e mi ha detto che hai un debole per il rosa e il lilla, così... beh, spero che ti piaccia», sussurrò imbarazzato.

VIENI CON ME (1-The Rossi's Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora