Quando i raggi del sole mi colpirono il viso, sbattei gli occhi assonnata. Li richiusi, aprendoli esattamente un istante dopo. Vista la posizione in cui ero sdraiata avrei dovuto vedere il muro, invece una stanza intera si estendeva davanti al mio sguardo.
Le pareti erano azzurre e i mobili scuri. Appena realizzai di essere nella stanza di Cesare mi feci prendere dal panico. Alzai leggermente le coperte e scoprii così di indossare una maglia oversize nera, probabilmente sua. Il reggiseno lo portavo ancora e pure gli slip, ma non potevo essere certa di aver passato una notte innocente.
Voltai lo sguardo e mi rilassai. Cesare dormiva beato al mio fianco. I suoi occhi blu erano coperti dalle palpebre, attorniate da folte ciglia scure. I capelli gli ricadevano sulla fronte spettinati e in modo ultra sexy. Era a petto nudo e io mi chiesi che consistenza avessero i suoi addominali. Se l'avessi toccato si sarebbe svegliato? Allungai una mano e, quando lui si agitò nel letto, decisi di toglierla.
Basta, dovevo alzarmi da lì, ma sembrava che le forze avessero abbandonato le mie gambe. Davvero volevo scappare da lui? No. Avrei dovuto? Certo che sì.
Presi coraggio e lentamente mi alzai, mettendomi seduta.
Stavo per raggiungere il mio scopo quando una mano forte mi afferrò il polso, facendomi girare di scatto.
Gli occhi assonnati di Cesare si imbatterono nei miei.
«Dove stai scappando?», mi domandò sbadigliando e mettendosi seduto a sua volta.
Sbattei gli occhi più volte. Mi aveva beccata.
Cosa avrei dovuto fare? Dire la verità? Ovvero "Ciao Cesare, sai visto che non ricordo un accidente delle ultime ore sto solo scappando per paura di aver fatto qualcosa che non dovevo?" Ovviamente no, così mi schiarii la voce, pronta per dire una bugia.
«Sto andando in bagno, perché è forse vietato?», chiesi scontrosa e lui, scuotendo la testa, si avvicinò scostandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio e mandandomi brividi per tutto il corpo.
«Stai ancora male? Devi vomitare di nuovo?»
Di nuovo? Accidenti ma perché non mi ricordavo nulla!
Scossi la testa, ristabilendo una certa distanza tra di noi. «Posso sapere che cosa ho combinato stanotte? Non ricordo nulla», confessai senza fissarlo negli occhi. Cesare trattenne a stento una risata, senza riuscirci davvero.
Alzai gli occhi al cielo e lui si ricompose. «Okay, va bene. Dimmi fino a dove ricordi?», mi chiese serio.
Ci pensai un po' su. Ricordavo il palcoscenico, di aver urtato qualcuno, di aver ballato coi gemelli e poi di aver discusso in modo esagerato con Cesare.
Mi schiarii la voce. «L'ultima cosa che ricordo è stata te che mi dicevi "L'hai voluto tu" e poi, stop, il buio più totale.»
Cesare sbatté gli occhi, turbato. «Davvero non ricordi nient'altro?»
«No, mi dispiace, cos'è successo poi?», volli sapere.
Cesare si sdraiò, portandosi le mani dietro alla nuca. Finsi di non accorgermi di come i suoi muscoli si tendessero ad ogni movimento.
«Mi sei svenuta tra le braccia proprio mentre...», mormorò fissandomi di sbieco. «Lascia perdere.»
«No ti prego, credo di aver bisogno di sapere quanto mi sono resa ridicola ieri notte», ammisi demoralizzata.
«Sei svenuta, io ti ho dato qualche ceffone in faccia...»
Mi accigliai. «Mi hai picchiata?», gridai sconcertata.
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VIENI CON ME (1-The Rossi's Series)
RomanceLa vita di Camilla prende una piega inaspettata quando è costretta ad abbandonare la sua realtà per trasferirsi in un paesino al nord di Milano. Non solo dovrà sopportare la presenza del nuovo fidanzato di sua madre, ma bensì dei suoi tre figli: Ale...