VENTI

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Dopo l'interminabile fila all'ingresso, c'ero riuscita: io e Polpetta eravamo entrati.

Lasciammo i nostri cappotti al guardaroba e ci addentrammo in quella bolgia di liceali travestiti da mostri. La tutina che indossavo lasciava poco all'immaginazione e, mentre prima credevo fosse una mossa strategica, ora me ne stavo pian piano pentendo. Gli sguardi che mi venivano rivolti al posto di rassicurarmi e darmi la carica, mi facevano solo venir voglia di coprirmi un po' di più.

Presi il cellulare e scrissi un messaggio ad Alessandro dicendogli che eravamo arrivati.

Pochi istanti dopo ricevetti la risposta.


-Noi siamo in un tavolo nel privè.


Alzai gli occhi al cielo. Figuriamoci se non erano al privè!

Leo mi prese per mano e io mi attaccai a lui come se non avessi altra scelta. Arrivammo al bar.

«Cosa bevi?», gridò per sovrastare la musica assordante.

«Qualunque cosa contenga alcol! Stasera devo scatenarmi!», dichiarai e lui annuì soddisfatto.

Ordinò per sé un Cuba Libre e per me un Sex on the Beach.

Quando me lo porse lo guardai scettica. «Non potevi scegliere qualcosa con un nome meno pornografico?»

Leonardo rise davanti alla mia ignoranza in fatto di cocktail.

«Ti ho preso questo perché è parecchio leggero come drink, è più un succo di frutta corretto», specificò.  «Se non ti piace puoi bere il mio. È Rum e Cola», rivelò e io scossi la testa schifata.

Ricordavo ancora bene il sapore amaro di quella bevanda alla prima festa da Ottavio e mi era bastato.

«No grazie, mi farò andare bene il mio!»

Leo bevve un sorso dal suo bicchiere. «Hai saputo dove sono?»

Annuì indicando il privè. Leo strinse gli occhi a fessura, mentre la maschera stava sospesa sulla sua nuca. «Sarà un bel problema avvicinarli, a meno che...»

Bevvi un sorso del mio e rimasi sorpresa dal gusto fruttato del cocktail. «Polpetta, a meno che, cosa?», volli sapere.

Leonardo mi sorrise, facendomi l'occhiolino. «Ti andrebbe di dare un po' di spettacolo?»

Pensai che probabilmente quella sarebbe stata l'unica opportunità per farmi notare da Cesare così annuii.

«Bene, so cosa ci vuole per te!», dichiarò, poi dopo avermi presa per mano, mi trascinò al centro della pista.

Quando le prime note di Ella quiere Mmm Haa Mmm risuonarono nella sala, sbarrai gli occhi per via di quello che il mio amico mi stava indicando.

«Dico, ma sei impazzito?», gridai per essere certa che mi udisse.

Leo scosse la testa. «No Cami! Avanti, salì! Credimi questa è la sola occasione che hai per far si che ti noti», mi disse e io, bevendo un'altra sorsata del mio drink, annuii soddisfatta.

«Si, hai ragione! Sai cosa ti dico? Ora salgo lì e gliela faccio vedere!», gridai combattiva.

«Brava questo è lo spirito giusto!», dichiarò lui afferrandomi il cocktail.

«Okay, non è difficile. Salgo lì e ballo un po'!», esclamai fissando il palco al centro della pista. C'erano già delle ragazze vestite da vampire che si agitavano come se non ci fosse un domani. «Se possono farlo loro posso anch'io giusto?»

VIENI CON ME (1-The Rossi's Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora