Quando mi guardai allo specchio quella stessa sera, mi sentii diversa.Continuavo a fissarmi, chiedendomi cosa ci vedesse Cesare in me. Mi aveva confessato i suoi sentimenti. Ciò che realmente provava, ma io?
Io cosa avevo fatto? Assolutamente nulla.
Ricordai immediatamente il quasi bacio tra di noi e mi portai istintivamente le dita alle labbra. Come sarebbe stato baciarlo? Sentire quelle labbra morbide sulle mie? Il suo sapore?
Mi alzai dal letto e raggiunsi a lunghe falcate la porta della sua stanza. Alzai il pugno, pronta a bussare ma poi lo ritrassi immediatamente. Sarebbe stata una buona idea? No, forse sarebbe stato meglio non approfondire la cosa.
«Ti sei persa?», domandò una voce dietro di me.
Strinsi le labbra mentre Cesare apriva la porta della sua stanza. «Prego, entra pure», m'invitò e, lentamente scivolai tra quelle mura.
Mio fratello mi superò, si tolse la maglia e io rimasi senza fiato nel fissare i suoi muscoli. Distolsi lo sguardo per la paura di svenire. Prese una canotta dal cassetto e se la infilò, poi con naturalezza, si sedette sul suo letto.
«Ti serviva qualcosa?», chiese fissandomi attentamente.
«Volevo sapere se tra noi è tutto okay», mormorai.
Cesare si strinse nelle spalle. «Per me si, va tutto bene, per te?», domandò senza destare il minimo interesse.
Sorrisi fingendomi felice per quella risposta e annuii. «Si, è tutto okay!»
Sentivo di dover fuggire, la sua vicinanza era una tentazione troppo forte. Sorrisi facendo dietrofront. Scesi al piano di sotto dove trovai Filippo intento a guardare un poliziesco.
«Ehi Camomilla, non dormi ancora?», mi prese in giro e io gli feci la linguaccia.
«No, sono ancora sveglia», mormorai. Filippo abbassò il volume, indicandomi il posto accanto a sé. Mi sdraiai al suo fianco su quel divano stretto che prima mi aveva quasi convinta a commettere un errore madornale.
«Ho per sbaglio interrotto qualcosa prima?», mi chiese tenendo lo sguardo fisso sulla tv.
Mentii. «No, nulla d'importante.»
«Bene, meglio così. Non voglio che lui ti faccia soffrire», dichiarò accarezzandomi i capelli. Non gli confidai che la sua assenza già mi stava lacerando l'anima.
«Tranquillo, non lo farà», lo assicurai. «Non devi temere che io ti abbandoni, ci sarò sempre per te, qualunque cosa accada. Siamo io e te contro gli altri, no? Siamo noi le pecore nere», scherzai e Filippo mi abbracciò fortissimo.
«Grazie di esistere. Per fortuna ti ho incontrata, senza di te sarei spacciato», mi rivelò e in silenzio continuammo a guardare il film.
Il mattino dopo mi risvegliai nel mio letto. Non sapevo come ci fossi arrivata, eppure le pareti rosa e il copriletto lilla confermarono il mio sospetto iniziale: ero nella mia stanza. Quando scesi le scale, trovai la cucina deserta. Erano le dieci del mattino e Filippo stava dormendo ancora sul divano in salotto. Non sapevo che fine avessero fatto Alessandro o Cesare. La porta esterna della cucina si aprì e quest'ultimo apparve.
«Buongiorno», mi salutò e io gli sorrisi di rimando. «Allora, dormito bene?», chiese un po' seccato.
Annuii. «Si, solo che sono stata magicamente trasportata dal divano, che stavo dividendo con Filippo, alla mia stanza in cui ero sola. Chissà chi dovrò mai ringraziare per questo», cantilenai. Cesare sbatté gli occhi e poi, mi diede la schiena. «Sembravi scomoda. Filippo occupa molto spazio», si giustificò.
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VIENI CON ME (1-The Rossi's Series)
RomanceLa vita di Camilla prende una piega inaspettata quando è costretta ad abbandonare la sua realtà per trasferirsi in un paesino al nord di Milano. Non solo dovrà sopportare la presenza del nuovo fidanzato di sua madre, ma bensì dei suoi tre figli: Ale...