TRENTAQUATTRO

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«Ti prego dimmi che non hai preso la bistecca di tacchino perché sei a dieta», mormorai fissando il piatto triste davanti a me. Alzai gli occhi sul volto di Leonardo e notai la sua tacita risposta. Lo guardai male.

«Che c'è, non posso mettermi un po' in forma?», chiese con tono scontroso.

Annuii. «Certo che puoi farlo, ma non per le ragioni sbagliate!»

Lui incatenò lo sguardo al mio. «E sarebbero?»

Mi voltai sulla sedia e, intercettandola, indicai la mia perfida cugina. «Eccone una ad esempio.»

«Che tu ci possa credere o meno la mia decisione di perdere peso non dipende da lei, ma se la cosa ti può far piacere allora pensala come preferisci.»

«Be' io trovo carino e molto salutare il fatto che tu voglia perdere peso, anche se stai benissimo così», intervenne Susanna accarezzando la mano di Leonardo e lui le sorrise dolcemente.

La mia amica si voltò verso di noi. «Piuttosto, non che la dieta di Leo non sia interessante, ma cosa sta accadendo tra te e i Rossi?»

Alzai lo sguardo dalla mia pasta alla bolognese. «Tipo?»

«Tipo che sono settimane, se non un mese tra un po' che tu e Filippo quasi non vi parlate e che con Cesare sei tutta sguardi sdolcinati e sussurri.»

Divenni tutta rossa e loro capirono all'istante. «Oddio! Ma state insieme?», gridò Susanna e io la fissai malissimo. «Scusa!»

Annuii. «Si, stiamo insieme, ma è un segreto!»

Entrambi giurarono. «Dai racconta!»


Eravamo seduti sui muretti del giardino mentre raccontavo loro della mia intensa storia d'amore col maggiore dei fratelli Rossi e di come avessi involontariamente ferito l'altro.

«Alessandro che dice?», domandò Leonardo fissandomi attentamente negli occhi.

Mi strinsi nella spalle. «Dice che è molto felice di vedere me e Cece stare insieme e che Filippo deve crescere e capire che anche se sto col fratello questo non vuol dire che non gli voglio più bene.»

Entrambi i miei amici annuirono. «Be' credo che Ale abbia afferrato il punto, ma Filippo? Intendo dire come mai è così giù?», domandò Leonardo non capendo il punto.

Sospirai. «Cesare sostiene che Fili abbia una cotta per me.»

I miei occhi incrociarono il volto di Susanna che per un attimo si rabbuiò. Leonardo appoggiò le mani sul muretto dietro di lui. «Secondo me è una cazzata... nel senso sei bellissima e questo è ovvio, ma credo che tu sia solo una scusa. Cioè, tra di loro c'è sempre stata tensione, anche prima del tuo arrivo.»

Mi strinsi nelle spalle. «Speriamo.»


«Voglio portarti in un posto», mi sussurrò Cesare all'orecchio. Eravamo in camera mia, seduti sul mio letto mentre dalle casse fuoriuscivano le canzoni di Coez.

«E dove vorresti portarmi?», chiesi fissandolo da sopra la spalla.In quel momento bussarono alla porta ed entrambi sospirammo.

«Avanti!», gridai e Alessandro comparve.

«Scusatemi, sto interrompendo qualcosa?», domandò ed entrambi annuimmo. «Preferite che passo dopo?»

«Dai Ale, entra, non startene lì impalato come uno stoccafisso!», lo rimproverai.

VIENI CON ME (1-The Rossi's Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora