4. Conditions

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Se c'è una cosa che proprio non sopporto sono i ritardatari.

L'agente dell'FBI che lavorava sotto copertura con Brown doveva arrivare quarantacinque minuti fa, e ancora non si è fatto vedere.

Chissà, magari ha sbaragliato tutto da solo gli O'Riley e ora Luke non dovrà più andare in missione. Sarebbe fantastico, ma stiamo pur sempre parlando di uno dell'FBI - è già tanto se riesce a non far saltare la sua copertura.

La porta della tavola calda si apre, e il suono del campanello sopra di essa mi riporta alla realtà. Di fronte a me, Luke è concentrato sul menu - o almeno, questo è quello che penserebbe una persona dall'esterno. In realtà è nervoso, e sta pensando a cosa potrebbe succedere in questa missione. Muove freneticamente il piede, e con una mano si rigira tra le dita la piastrina che porta al collo.

Allungo una mano sul tavolo e la appoggio sul suo braccio, e lui alza lo sguardo. Non c'è bisogno di dire niente, entrambi sappiamo che questa situazione è stressante - e il ritardo dell'agente dell'FBI di certo non aiuta.

Lui appoggia il menu sul tavolo, afferra la mia mano e intreccia le nostre dita, rilasciando un piccolo sospiro. So che questa missione è importante per lui, ma so che anche lui è preoccupato per come potrebbe influire su di noi.

Siamo talmente concentrati l'una sull'altro che non ci accorgiamo delle due figure che si avvicinano, finché non si siedono al nostro tavolo.

Afferro il coltello da burro sul tavolo e lo appoggio contro la gamba del tipo seduto accanto a me, pronta per qualsiasi evenienza. Ma quando alzo lo sguardo verso il suo viso, c'è una sorpresa ad attendermi.

"Shawn? Che cosa ci fai tu qui?"

"Lui è il mio referente, e questo significa che sarà il tuo partner per questa missione, bellezza."

Il tizio che ha parlato deve avere un paio d'anni più di Luke. È un bel ragazzo - obiettivamente parlando, s'intende - con i capelli scuri e gli occhi dello stesso colore. Ha un sorriso particolare, che sono sicura gli sia molto d'aiuto in questo lavoro.

"Punto uno: io ho un solo partner, e di certo non è Shawn. Punto due: non chiamarmi bellezza, se non vuoi ritrovarti un coltello piantato nella spalla" ribatto, infastidita, prima di decidermi a togliere il coltello dalla gamba del mio amico e riappoggiarlo sul tavolo.

E così questo è il famoso Dylan O'Brien, uno dei più rispettati agenti che l'FBI abbia mai avuto. Almeno, questo è quello che ha detto Calum. Peccato che il nostro amico abbia omesso il fatto che questo tizio è soprattutto un idiota.

Dylan ride, e al suo fianco Luke serra la mascella. "Mi avevano detto che eri un tipetto focoso, ma non immaginavo di verificarlo così presto."

"Amico, non tirare troppo la corda" lo ammonisce Shawn, e il ragazzo alza le mani in segno di resa, ma senza perdere quel sorrisetto strafottente.

"Sai O'Brien, ti credevo molto più professionale. Non sapevo che a Quantico tenessero anche lezioni di cabaret" il sarcasmo nelle parole di Luke è talmente pungente da far cambiare immediatamente espressione a Dylan - e il ghigno sul suo viso non promette niente di buono.

"Sai Hemmings, ti credevo molto meno rigido. Non sapevo che alla FARM ammettessero anche allievi seri."

Questo tizio non mi piace affatto - e il pensiero che proprio lui dovrebbe coprire le spalle a Luke è anche peggio. È già tanto se questo idiota sa badare a sé, figuriamoci preoccuparsi per un'altra persona.

La mano di Luke è fermamente serrata attorno al coltello, pronta a colpire, mentre lui e Dylan si guardano in cagnesco.

Come ha potuto il capo pensare che sarebbero andati d'accordo? Sono due maschi alpha, è assolutamente impossibile che riescano a collaborare.

"Sarà una missione davvero interessante" dice Dylan, peccato che le sue parole non siano rivolte a Luke, ma a me.

O'Brien deve ringraziare il cielo che siamo in un posto affollato, altrimenti niente avrebbe impedito a Luke di fargli male, molto ma molto male.

"Ed ora che abbiamo finito con i convenevoli, direi che è arrivato il momento di discutere della missione" è strano sentire Shawn prendere il comando della situazione. Di solito sono abituata a vederlo come spalla, ma non come leader. Forse è proprio per questo che gli hanno affidato la supervisione di Dylan. Lui è un tipo talmente imbecille da non essere in grado di prendere decisioni sensate, ed ha bisogno di una balia - e quale balia migliore di Shawn?

O'Brien sbuffa, mentre io e Luke ci scambiamo un'occhiata poco rassicurante. Questo tizio mi piace ogni secondo di meno.

"Verrai con me al pub degli O'Riley, ti presenterò come mio cugino e..."

"Nessuno crederà mai che siete parenti. Non potreste essere più diversi" ribatto, ma O'Brien mi rivolge un'occhiata annoiata.

"A nessuno importa chi è lui. Se io dico che sta con me, non gli faranno domande. Sono infiltrato in questa famiglia mafiosa da anni, mi sono guadagnato la loro fiducia."

Un brivido mi percorre la schiena, anche se non so bene perché. So solo che non mi fido per niente di questo ragazzo.

E cosa ancora più importante, non mi fido di lui che bada a Luke.

"Come stavo dicendo, una volta presentato agli O'Riley, sarai la mia ombra. Niente se né ma, farai quello che ti dico, quando te lo dico. E a meno che Seamus O'Riley in persona non dica il contrario, mi starai attaccato come un francobollo. Ci siamo intesi?"

La rabbia traspare palesemente dagli occhi di Luke, ma invece di dire a questo imbecille che non gli può dare ordini, si limita ad annuire con la mascella serrata.

L'idea che qualcuno come Dylan O'Brien debba guardare le spalle all'uomo che amo mi fa rivoltare lo stomaco. Dovrei essere tranquilla per il fatto che Luke non è solo, ma più questo agente dell'FBI parla, più mi convinco che sia una pessima idea mandarli insieme sotto copertura.

"Ti incontrerai con la tua bellissima referente una volta alla settimana per aggiornarla sulla situazione. L'incontro si terrà qui, in una zona neutra. Dovete mimetizzarvi con la clientela, chiaro?"

Ma cosa crede, che sia la nostra prima missione?

Sto stringendo talmente tanto forte i pugni da conficcarmi le unghie nei palmi. Cerco di trattenermi, e dall'altro lato del tavolo anche Luke sta facendo grandi sforzi per non rispondere per le rime a questo idiota.

"È tutto chiaro, dolcezza?" mi rivolge un sorriso ammiccante che mi fa ribollire il sangue, e a quel punto non riesco più a trattenermi.

"Ascoltami bene, pallone gonfiato che non sei altro. Se succede qualcosa a Luke, qualsiasi cosa, ti riterrò responsabile" Dylan sta per controbattere, ma lo fulmino con un'occhiata che gli fa cambiare idea. "Non ho bisogno di un'arma per farti soffrire, O'Brien, ti consiglio di tenerlo bene a mente."

Luke mi rivolge uno dei suoi sorrisi mozzafiato, mentre osserva di sottecchi la reazione del suo nuovo partner - cerca di non darlo troppo a vedere, ma sono ben addestrata a riconoscere la paura negli occhi della persona che ho davanti.

"Un'ultima cosa" appoggio i gomiti sul tavolo e mi sporgo verso di lui, con lo sguardo serio. "Conosco diversi modi per ucciderti con uno spaghetto crudo, e niente mi impedirà di usarli se non imparerai a chiamarmi con il mio nome. Sono stata abbastanza chiara, Dylan?"

"Cristallina, Ross" sussurra, lanciandomi un sorriso di sfida.

Le cose si metteranno male. Me lo sento.

SPAZIO ME
La missione comincia ragazze!! 🎉🎉 quali sono le vostre previsioni su Dylan? Credete che lui e Luke riusciranno ad andare d'accordo? 😏
Grazie per il vostro continuo supporto, e per leggere questa storia 😘 fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, mi raccomando.
Alla prossima, bacini ❤️🍬

Undercover Love 2 ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora