10. Believer

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You made me a, you made me a believer, believer
You break me down, you build me up, believer, believer

LUKE'S POV

Il rumore di un tuono mi sveglia di soprassalto.

Mi metto seduto e mi guardo intorno, cercando di abituarmi all'oscurità della stanza. Non c'è niente che mi aiuti a capire dove mi trovo, e l'unica finestra è coperta per tre quarti da assi di legno e cartoni.

Ho la testa che mi scoppia, e ad ogni respiro mi sembra di essere trafitto da un milione di aghi. Sono certo di avere almeno un paio di costole incrinate e una commozione cerebrale, ma devo alzarmi e guardare fuori.

Devo capire dove mi trovo e come ci sono arrivato.

Con non poca fatica arrivo alla finestra, e la città è più illuminata che mai. Credo di essere almeno al settimo piano di un palazzo in un quartiere non molto frequentato. Forse in vecchio palazzo disabitato e abbandonato.

Ma la vera domanda è: come sono arrivato qui?

Ricordo l'incidente con McLaughlin, lo scricchiolio delle scarpe di qualcuno fuori dall'auto, e poi il buio più totale.

"Finalmente ti sei svegliata, principessa."

Blake è appoggiato allo stipite della porta con la spalla, le braccia incrociate, e mi osserva divertito. Una luce sfarfalla dietro di lui, mentre un lampo squarcia il cielo, e un po' della sua energia filtra dalla finestra.

"Dove siamo?" chiedo, facendo un passo verso di lui. Il mio istinto mi dice che c'è qualcosa che non va, anche se ancora non so di preciso cos'è.

"In un posto sicuro. Come va la testa?"

È vero che ho preso una bella botta, ma non ricordavo che McLaughlin fosse così gentile. C'è decisamente qualcosa di sospetto.

"Perché ci stiamo nascondendo? Seamus sa che siamo qui?"

Blake scoppia a ridere, e fa un passo verso di me.

"Hanno cercato di ucciderci. Quindi no, non sa che siamo qui. Né che siamo ancora vivi."

"Potrebbe essere stata una banda rivale. Del resto, senza il suo braccio destro Seamus è più vulnerabile."

"Mi ha già rimpiazzato, quindi non ero poi così importante per lui" Blake alza le spalle, incurante.

Non posso fidarmi di questo tizio. Il mio istinto continua a suonare come un antifurto, per mettermi in guardia. Ma allo stesso tempo molte domande mi affollano la mente.

Se la mia copertura è saltata, perché McLaughlin mi ha portato qui? Perché non mi ha lasciato in quell'auto? O meglio ancora, se Seamus ha scoperto la mia vera identità, perché il suo braccio destro non mi ha eliminato con le sue stesse mani?

E se questo posto fosse una specie di luogo di tortura? E se mi avesse portato qui per estorcermi delle informazioni con metodi tanto dolorosi quanto persuasivi?

Devo andarmene di qui. Peccato che McLaughlin blocchi l'unica via di fuga, e la mia pistola sia scomparsa. Ho solo un'occasione.

Ignoro il dolore ad ogni respiro che faccio, e assesto un calcio al petto di Blake, sbilanciandolo. Poi carico con tutte le mie forze e lo spingo a terra, cercando di rubare la sua pistola. Lui mi colpisce con forza sul viso, facendomi perdere l'equilibrio, e prova a colpirmi di nuovo, ma stavolta sono più veloce.

Gli assesto una gomitata alla gola, e mentre lui annaspa alla ricerca d'aria, riesco a mettere le mani sulla sua pistola.

"Dove siamo? E perché mi hai portato qui?" sbraito, puntandogli contro l'arma. Mi asciugo un rivolo di sangue dalla bocca con il dorso della mano, e una specie di fischio accompagna ogni mio respiro.

Undercover Love 2 ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora