25. If These Walls Could Talk

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Some things are meant to be secret and not to be heard
So if I tell you, just keep it and don't say a word
Yeah, when the doors are all closing, it's bound to get loud
'Cause all these bodies are hoping to get addicted to sound

L'ambasciata sembra una zona di guerra. Le guardie che si solito sorvegliano il perimetro e l'esterno dell'edificio sono tutte morte, accasciate al suolo e sui gradini che conducono alle enormi porte d'oro, solitamente ben chiuse, ma oggi spalancate.

Dall'interno dell'edificio si sentono rumori di spari e passi concitati, e internamente prego che i miei amici abbiano raggiunto la stanza blindata in tempo. Dopo l'attacco che l'ambasciata ha subito due anni fa, Ashton ha fatto realizzare questa specie di bunker antiatomico, nell'eventualità che in caso di un nuovo attacco lui e Natasha avessero un posto in cui essere al sicuro. La stanza è realizzata completamente in cemento armato, con lastre di acciaio rinforzato a prova di sfondamento. Non ci sono finestre, e l'unica via d'entrata e uscita è la porta blindata realizzata dall'ideatore del modello di caveau più sicuro sul mercato. Praticamente impenetrabile insomma. Eppure non posso fare a meno di immaginare lo scenario peggiore, e tremo all'idea che ai miei amici potrebbe essere toccata la stessa sorte di Luke.

La mia mente viene invasa dai flashback, e rivedo il corpo di Luke in quel parcheggio. Le mani mi tremano e sento gli occhi riempirsi di lacrime, ma non posso permettermi il lusso di piangere adesso. I miei amici hanno bisogno di me, e nessun altro morirà sotto la mia responsabilità oggi.

Al mio fianco Murphy mi fa un cenno con la testa, ed entra per primo nell'ambasciata. Lo seguo, la pistola spianata davanti a me, pronta a qualunque cosa mi si presenterà davanti. Dietro di noi la squadra di agenti che il capo ci ha messo a disposizione ci segue silenziosa, e nonostante sia abituata a cavarmela da sola, stavolta sono felice di avere le spalle coperte.

La stanza blindata si trova al pian terreno, ed è lì che sono diretta. Faccio cenno a Murphy di andare al piano di sopra, e la squadra si divide. Lungo il corridoio non incontriamo nessuno - nessuno vivo intendo. I cadaveri delle guardie di sicurezza sono disseminati sul pavimento di marmo come biglie, e mi si attorciglia lo stomaco per la rabbia.

Sarebbe presuntuoso dire che li conoscevo tutti, ma gran parte di loro si. Avevamo lavorato fianco a fianco quando ero in Arzmakistan, ci eravamo addestrati insieme e avevamo condiviso anche dei momenti spensierati, com'è giusto che sia in una squadra affiatata.

Chiunque abbia fatto questo la pagherà cara.

Il rumore degli spari si è fermato, sostituto da un tonfo sordo a intermittenza, come se qualcuno cercasse di buttare giù a spallate una porta. Mi sporgo oltre la colonna di marmo per controllare che la strada sia libera, e finalmente li vedo.

A circa dieci metri dalla nostra posizione ci sono una mezza dozzina di cattivi, proprio davanti alla porta del rifugio, che cercano di aprirsi un varco con un'ariete piuttosto massiccio - ma pur sempre uno stuzzicadenti in confronto alla porta super blindata. Quindi o questi tizi sono degli idioti, oppure non vogliono buttare giù la porta ma soltanto prendere tempo. Ma prendere tempo per fare cosa esattamente?

Undercover Love 2 ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora