22. Supplies

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Ain't no need of stoppin', girl
Can't nobody top it, girl
Ain't no better option, girl

JAY'S POV

Prendo un respiro profondo, mentre nelle mie orecchie risuona la voce rassicurante di Luke.

"Murphy si è inserito nelle telecamere, quindi ti teniamo d'occhio. Se le cose si mettono male, trova un modo per scappare più in fretta che puoi, va bene? E ti prego, fai attenzione."

Sollevo lo sguardo verso la telecamera più vicina e faccio l'occhiolino, prima di entrare in uno degli edifici più sicuri del Paese. 

D'accordo, forse non nella top 5 dei più sicuri, ma certamente nella top 25. Una magra consolazione per quanto mi riguarda, ma del resto si sa, qui all'FBI sono tutti mediocri.

Decine di agenti mi passano accanto, tutti vestiti nello stesso modo indipendentemente da razza e genere, altezza e peso, uniformi come un banco di pesci. Tutta questa uniformità mi fa girare la testa. Non potrei resistere nemmeno cinque minuti senza il mio giubbotto di pelle, figuriamoci dover indossare ogni giorno completi pantalone scadenti. Forse è per questo che i loro agenti passano dalla parte del nemico - lì almeno nessuno gli dice come si devono vestire.

Alcuni agenti si voltano a guardarmi incuriositi, ma nessuno mi ferma. Cammino indisturbata fino ai controlli di sicurezza, ed è a quel punto che si accorgono davvero di me.

"Identificarsi" dice seria la guardia, e io gli sorrido candida come un'angioletto.

"Ross della CIA. L'agente O'Brien sarà felice di vedermi." 

L'agente mi guarda allarmato, prima di estrarre la pistola e puntarmela contro, seguito a ruota dal suo collega. Quindi sanno chi sono. Questa sì che è una bella notizia.

Alzo le mani con tutta la calma del mondo, mentre le guardie chiamano il loro superiore. Una di loro mi si avvicina per ammanettarmi, e io non oppongo resistenza. Lascio che mi guidi lungo un corridoio, sotto lo sguardo sorpreso di decine di agenti che finalmente si sono accorte di me. Tra loro riconosco due volti conosciuti a cui sorrido, ma Calum è troppo sorpreso di vedermi in manette. Sam d'altro canto sembra sul punto di slogarsi la mascella per quanto sorride di soddisfazione. 

Vedremo se avrà ancora voglia di sorridere quando il mio piano sarà andato a buon fine.

La guardia mi spinge dentro l'ascensore, e mentre saliamo fino al quinto piano, assimilo ogni dettaglio che potrebbe tornarmi utile. Quando le porte di acciaio ai aprono, la guardia mi conduce in una sala interrogatori asettica, e mi ammanetta al tavolo prima di andarsene, richiudendosi la massiccia porta d'acciaio alle spalle. Ne approfitto per darmi un'occhiata in giro.

Le pareti della stanza sono ricoperte da un materiale fonoassorbente, che ricorda molto l'imbottitura ammuffita di un divano. C'è una piccola telecamera nell'angolo sopra la porta, e spero che Murphy mi stia ancora tenendo d'occhio. Il tavolo e le due sedie di acciaio riflettono la luce del neon sopra la mia testa, e alla mia destra c'è uno specchio che ricopre l'intera parete. Scommetto che dall'altra parte mi stanno guardando, credendo che io sia talmente stupida da non capire che le cose non sono come sembrano.

Mio Dio, questo posto è davvero mediocre.

La porta si spalanca, e Dylan fa il suo ingresso, seguito come un cagnolino da Sam. Entrambi sorridono come un bambino a Natale, convinti di aver appena vinto. 

Quasi mi dispiace per loro. 

"Credevi davvero di poter entrare qui senza farti notare?" mi chiede Dylan curioso, prima di lasciarsi cadere sulla sedia di fronte a me. Non rispondo, mi limito a osservare la sua espressione boriosa. "Qual'era il tuo piano? Entrare di soppiatto per rubare dei file su di me, per incastrarmi?" incalza, ma io continuo a tenere la bocca chiusa. 

"Sai, ti avevamo sopravvalutata. Ti credevamo più furba di così. E invece ti sei dimostrata ingenua come una novellina" Sam si prende gioco di me, e io le rivolgo un sorriso finto come la nostra amicizia. 

Credono veramente di avermi in pugno? O io sono una spia davvero abile, oppure questi due sono davvero degli idioti. Probabilmente entrambe le cose. 

"Visto che ora non hai molta voglia di chiacchierare, ti dirò come andranno le cose. Ti faremo trasferire in una struttura di massima sicurezza, ma sfortunatamente durante il trasporto ci sarà un incidente, e i miei agenti ti preleveranno e ti porteranno in una delle nostre strutture private, un bel posticino all inclusive. Poi ci saranno le solite cose - freddo, digiuno, torture - giusto per il gusto di vederti soffrire, e poi finalmente mi libererò di te personalmente. La tua morte sarà talmente eclatante che il tuo adorato Luke verrà allo scoperto, e così chiuderemo la faccenda una volta per tutte" l'espressione di Dylan mentre parla del suo grande piano mette i brividi. Questo tizio è un sociopatico di prima categoria, e il ricordo di quello che mi ha fatto mi fa contorcere lo stomaco.

Ma ora come ora non posso concedermi il lusso di avere paura. Devo restare concentrata se voglio che tutto vada secondo i miei piani. Devo farlo per Luke.

"C'è una falla nel tuo piano" mormoro, incrociando le dita sopra il tavolo, mentre le manette tintinnano sull'acciaio freddo.

"Sentiamo, bambolina" Dylan mi rivolge un'occhiata sprezzante, così sicuro che il suo piano sia geniale e così convinto che io non sia una minaccia. 

Non potrebbe essere più lontano dalla verità.

"Il tuo orgoglio" mormoro, un sorriso divertito sulle mie labbra, e lo sguardo di Dylan diventa glaciale.

Prima che possa dire qualcosa però, la porta si spalanca, e la persona che mi trovo davanti mi lascia a bocca aperta. Che diavolo ci fa lui qui?

"Ma cosa..."

Il capo Winters mi si avvicina e mi toglie le manette, sotto lo sguardo incredulo di Dylan e Sam.

"Che stai facendo? Lei è sotto la custodia dell'FBI!" sbraita Dylan, alzandosi di scatto dalla sedia per impedirmi di passare. Probabilmente il cretino non ha la minima idea di chi ha davanti.

"La mia agente è libera da qualsiasi accusa. Questa è una detenzione illegale, e ho già fatto rapporto al tuo superiore. Ora noi ce ne andiamo, e non vogliamo più rivedere la tua faccia da schiaffi nei paraggi, sono stato chiaro?" il capo non aspetta la risposta di nessuno, mi afferra per un braccio e mi trascina fuori dalla stanza, mentre Dylan e Sam restano immobili, a bocca aperta.

"Che cosa ci fai qui? Avevo tutto sotto controllo" bisbiglio, mentre camminiamo spediti verso l'ascensore.

"Ero qui per un'altra questione, e ho assistito al tuo arresto. E comunque, non c'è di che."

Sbuffo, mentre cerco di riordinare le idee per portare a termine il piano. Ma forse non sarà necessario.

Il capo chiama l'ascensore, e sentiamo dei passi concitati alle nostre spalle. Una raffica di proiettili si riversa su di noi, ma le porte si aprono giusto in tempo per trascinare il capo all'interno dell'ascensore. Mentre l'acciaio si richiude, intravedo la faccia furente di Dylan dall'altra parte, che scarica un'altra raffica contro l'ascensore.

"Appena in tempo" mormoro, mentre scendiamo lentamente. Manca solo un piano alla salvezza, quando l'ascensore si blocca all'improvviso. Per il contraccolpo il capo sbatte la testa contro la parete, ma non fa una piega.

Le porte si aprono, e mi accorgo subito che c'è qualcosa che non va. Le luci sono spente, e non c'è nessuno che cammina per i corridoi.

Il mio istinto mi dice, anzi mi urla a squarciagola, che siamo appena finiti in trappola. 

Undercover Love 2 ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora