21. Used To Be

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Cold feet turned into cold weather
We had love, now it don't matter
You just thought you could do better
So do better

Sono ore ormai che mi giro e mi rigiro in questo letto, ma non c'è verso di prendere sonno. Non riesco a smettere di pensare a domani, a quello che potrebbe succedere se qualcosa andrà storto, e a quello che comporterà la riuscita della missione.

Se tutto andrà secondo i piani, io e Luke torneremo alla normalità - e Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno. Se tutto andrà come previsto, Bellamy uscirà dalle nostre vite una volta per tutte. Se tutto andrà bene, non lo rivedremo più e potremo finalmente vivere felici e contenti.

Ma ho questa fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco, un presentimento che non mi permette di spegnere il cervello. Lo stesso non si può dire per Luke, che dorme profondamente come un bambino al mio fianco. Sposto delicatamente una ciocca di capelli dalla sua fronte, e le parole che mi ha rivolto poche ore fa mi rieccheggiano nella mente.

Scosto piano le coperte per non svegliarlo, poi infilo le scarpe e esco dalla stanza, e l'aria fredda della sera mi investe. Appoggio i gomiti sulla ringhiera della terrazza del motel, mentre cerco di mettere un po' d'ordine nella mia testa.

Dovrei essere entusiasta all'idea di tornare alla normalità. Dovrei fare i salti di gioia al solo pensiero di non dover scappare né nascondermi più, all'idea di poter finalmente tornare insieme a Luke a casa nostra. Eppure una minuscola parte di me, ora che sa che Bellamy non è morto, non riesce a credere che il ritorno alla normalità non includa lui. 

E non intendo in senso romantico, perché non penso a lui in quel modo, non più. Non da quando c'è Luke. 

Sto parlando della vita di tutti i giorni, delle cose che a volte facciamo senza riflettere e che diamo per scontate. Tipo prendere il telefono per chiamarlo e sapere come sta, o stare insieme a lui e a Lori e Michael come facevamo un tempo. 

Solo ora mi rendo conto di quanto deve essere stato difficile per lui in tutti questi anni, senza poterci parlare o vederci. Anche la sua vita, proprio come le nostre, è stata stravolta completamente.

E io non gli ho nemmeno detto che sono felice che non sia morto per davvero.

"Nemmeno tu riesci a dormire?"

Mi volto appena, per niente sorpresa di trovare Bellamy al mio fianco, stretto nel suo giubbotto di pelle e con la barba scura che riflette il bagliore della luna.

"Ho troppe cose per la testa" mormoro, mentre lui appoggia i gomiti alla ringhiera e mi guarda con un sorrisetto che conosco fin troppo bene - o meglio, conoscevo.

"Non hai ancora imparato a spegnere il cervello, Jay?" mi deride, dando un colpetto al mio gomito con il suo.

"Non è una cosa da tutti" ribatto, e lui sorride sotto i baffi.

Per un po' nessuno dice niente, ognuno perso nei suoi pensieri, finché lui non se ne esce con una domanda assolutamente inaspettata.

"Lo ami davvero?"

Così, dal nulla, come se fosse la domanda più normale del mondo. Non ho molta esperienza in quanto a ex fidanzati, ma sono piuttosto certa che non sia una conversazione tipo da fare.

Dalla mia espressione deve trasparire tutto il mio sconcerto, perché Bellamy ridacchia prima di alzare le spalle. 

"Che c'è, non possiamo parlare della tua vita? Io ti ho raccontato già tutto quello che mi è successo dall'ultima volta che ci sia visti, ora tocca a te."

Undercover Love 2 ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora