Capitolo 4

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Capitolo 4

Mi buttai sul letto, cercando di chiudere gli occhi e sperando di non trovarmi più qui quando li riaprirò.

A volte sento la sua mancanza. Quando guardo le foto di mia madre mi sento un vuota. Un vuoto che nessuno mai colmerà. Ed è così buffo sentire la mancanza di qualcuno che sai che non rivedrai mai più.

Qualcosa mi solleticò i piedi e quando alzai lo sguardo la mia piccola palla di pelo è raggomitolata ai piedi del letto. La mia piccola gattina, Zayn me l'ha regalata due anni fa sperando riuscisse a farmi compagnia quando nessuno è in casa.

La suoneria del telefono mi fece tornare terribilmente alla realtà. Mi allungai verso il comodino e vidi il nome di Jenie sullo schermo.

"Pronto?" Risposi a bassa voce.

"Oh cristo santo! Che fine hai fatto ieri sera?" Sembrava preoccupata.

"Sono tornata a casa a piedi."

"Mio dio, mi sono spaventata da morire quando Louis mi ha detto che eri andata in bagno e non eri più tornata." Sbuffò "Ora però devi venire subito a casa mia! Devo raccontarti cosa è successo ieri sera con Liam!" Cambiò subito tono di voce facendo un urlo stridulo.

"Non puoi dirmelo per telefono?" Rispondo scocciata.

"E' importante che tu venga qui." Disse arrabbiata e pensando fosse successo una cosa grave acconsentì.

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Prima di entrare mi guardai intorno, sperando che nessuno mi abbia seguita. Ho sempre questo terrore che mi perseguita.

Bussai varie volte alla porta, ma nessuno sembrò sentirmi. Jenie non abita più con i suoi genitori da un anno, si era messa da parte dei soldi e abitava nella confraternita insieme ad altri ragazzi del college.

Delle voci parlarono in sottofondo e sperai che tra una di quelle ci sia Jenie. Stavo per entrare quando il portone si aprì. Una ragazza dai capelli chiari mi fissò in modo strano, quasi disgustata.

"Ehm.. posso entrare?" Dico.

Una smorfia comparve sul suo viso, mentre mi guardò da capo a piedi e mi fece spazio per entrare. Senza guardarmi in torno salì velocemente le scale.

Quando fui davanti alla sua camera bussai. Incrociando le braccia e aspettando con pazienza che mi aprisse.

"Jenie?" Dico attraverso la porta che ci separava. Aspetto ancora.

"Io entro, okay?" Non sentì risposta.

Quando la mia mano toccò la maniglia e l'abbassò, sentì una strana puzza. La porta si spalancò senza che nemmeno facessi niente.

E ovviamente non mi trovo davanti la persona che stavo cercando.

Un ragazzo dai capelli ricci e mori era davanti a me, indossa solo un paio di boxer e mi fissa con aria di superiorità. 

Lo riconobbi subito, era lo stesso ragazzo con cui mi ero scontrata di ieri sera.

"Che cosa vuoi?" La sua voce si fa sempre più alta. Aveva un viso e un fisico mozzafiato con addominali scolpiti e braccia muscolose. Sentì le guancie infiammarsi e mi feci sempre più piccola per la vergona.

"Scusa io-" Non so cosa dire. "Ho sbagliato stanza.."

Riguardai per l'ultima volta il ragazzo, ma non sembrò più prestarmi attenzione.

Feci un mezzo sospiro, quando chiuse la porta. 

Perché sono così sbadata in ogni cosa che faccio?

Mi appoggiai al muro, portandomi le dita alle tempie, massaggiandomele e cerando di farmi passare questo mal di testa.

"Helen!" Sentì una vocina sussurrare poco lontano da dove mi trovo io.

"Sono qui, Jenie." Dissi camminando per il corridoio poco luminoso.

"Possibile che tu faccia sempre ritardo?" Mi rimprovera.

"Non riuscivo a trovare la tua stanza." Dissi a bassa voce.

Mi prese la mano, portandomi nella camera affianco "Abbiamo fatto una specie di traslogo."

"Ah ecco perchè." La fulminai con lo sguardo. "Ho fatto una figura terribile con il ragazzo dell'altra camera. Sono entrata pensando ci fossi tu e invece.." 

"Styles?!" Gridò spalancando la bocca, sorpresa.

Alzai le spalle "Non so come si chiami."

"Oh dio, quel ragazzo è stupendo, ma non girano belle voci su di lui." Alzò la voce e dovetti chiederle di fare silenzio altrimenti ci avrebbe sicuramente sentito. "Comunque devo raccontarti quello che è successo ieri sera." 

Si strofinò le mani sorridendo.

Mi sedetti sul letto appoggiandomi allo schienale. La vedo così entusiasta che non posso fare a meno di essere felice per lei.

Survive [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora